Nella storia dellumanità lidea di peccato è relativamente moderna, e
varia a seconda dei contesti sociali. Peccato non è certo sinonimo di colpa, ma, da
quando luomo esiste, il commettere qualcosa contro la norma corrente ha sempre
determinato, nellindividuo che tale infrazione faceva, il sorgere di un senso di
disagio interiore, che poteva, successivamente, essere annullato da un qualsiasi tipo di
autogiustificazione.
Il caso della Cina solleva numerosi problemi, non soltanto per la nota contrapposizione
fra il "senso di colpa" e il "senso di vergogna", ma per la
complessità e la peculiarità dei suoi sviluppi ideologici, dalle antiche concezioni
autoctone al confucianesimo, al taoismo, al buddhismo, sino al sincretismo filosofico del
neoconfucianesimo ed a quello religioso della vita popolare. Esiste in Cina il concetto di
"peccato"? Qual è il ruolo della responsabilità umana nella concezione cinese?
In che misura possiamo parlare di prevalenza del senso di vergogna su quello di colpa? Se
sono relativamente note le virtù confuciane, quali vizi sono invece considerati i
peggiori? Lautore, attraverso un confronto con le idee occidentali e alcuni
riferimenti alla situazione attuale, nonché ai presupposti ideologici più antichi,
fornisce una ricca documentazione ed una serie di strumenti interpretativi inediti, che
permettono la comprensione di uno degli aspetti più interessanti di una civiltà diversa
da quella europea.
Paolo Santangelo, già professore ordinario di Storia della Cina presso l`Università “l’Orientale” di
Napoli sino all’ottobre 2007, è stato professore ordinario di Storia dell’Asia Orientale presso la
Facoltà di Studi Orientali della Sapienza sino alla fine del 2012. È stato membro del Direttivo della
Associazione Italiana di Studi Cinesi ed ha fatto parte del Board dell'Associazione Europea di Studi
Cinesi. Dal 1992 cura inoltre la pubblicazione di un periodico di studi sull’Asia Orientale
premoderna e moderna, Ming Qing yanjiu, ora Ming Qing Studies, con scadenza annuale.
Attualmente dirige una ricerca internazionale sulla percezione delle passioni attraverso l’esame di
documenti della Cina moderna, il cui primo rilevante risultato,
oltre ai numerosi articoli, è il volume: Sentimental Education in Chinese History. An
Interdisciplinary Textual Research in Ming and Qing Sources, Leiden, Brill, 2003, seguito da
Materials for an Anatomy of Personality in Late Imperial China, Leiden: Brill, 2010. Dirige la
nuova collana Emotions and States of Mind in East Asia, della casa editrice Brill.
E’ autore di numerosi articoli pubblicati su riviste internazionali, e di volumi fra cui
Il "peccato" in
Cina, Bari, Laterza, 1991,
Emozioni e desideri in Cina, Laterza 1992, Gelosia nella Cina imperiale,
Palermo, Novecento 1996;
Le passioni nella Cina imperiale, Venezia, Marsilio, 1997;
Il sogno in
Cina. L’immaginario collettivo attraverso la narrativa Ming e Qing, Milano, Raffaello Cortina
Edit., 1998, L’amore in Cina, attraverso alcune opere letterarie negli ultimi secoli dell’impero,
Napoli, Liguori, 1999, L'impero cinese agli inizi della storia globale (4 voll:
I. L'impero
cinese e il resto del mondo; II.
Stratificazione sociale; III.
Aggregazioni
sociali; IV.
Pubblico e
privato, visibile e invisibile, Aracne, 2011),
L'impero del mandato celeste,
Roma, Laterza, 2014, e ha curato la presentazione e la traduzione di
Dong Yue, Il sogno dello
Scimmiotto, Venezia, Marsilio 1992 e di
Il meraviglioso discorso della fanciulla pura, Milano, SE,
1993, Ha pubblicato, assieme al Prof. Mario Sabattini, Storia della Cina, Laterza, 2006,
Il
pennello di lacca. La narrativa cinese dalla dinastia Ming ai giorni nostri. Roma-Bari, Laterza,
1997.