Per la prima volta il quadro complessivo e del tutto esauriente della
narrative cinese dagli inizi della dinastia Ming (XIV sec.) ai giorni nostri, con
1'illustrazione puntuale a dettagliata, anche grazie a una sezione antologica, delle opere
più significative apparse in Cina nell'arco di sette secoli. Nessuno dei testi presentati
è mai apparso precedentemente in versione italiana e alcuni non sono mai stai tradotti in
altre lingue occidentali.
Nell'ambito della storia letteraria cinese, la narrativa occupa un posto primario, con
proprie caratteristiche specifiche. Soprattutto a partire dalla dinastia Ming (1368-1644)
essa ha conosciuto uno sviluppo a una diffusione di grande rilievo, in connessione con
1'emergere di nuovi ceti sociali e con l'estendersi del processo di urbanizzazione.
Successivamente ha attraversato momenti di alterna fortuna nel suo rapporto con la
società a con il potere. Pressoché ignorata - e talvolta persino oggetto di censure a di
persecuzione - da parte dei burocrati, la narrativa dei periodi Ming e Qing (1644-1911)
divenne un punto di riferimento importante per i protagonisti della cosiddetta
«rivoluzione letteraria», iniziata nel 1917. Da allora, la narrativa cinese ha percorso
strade diverse e talvolta contrastanti, collegandosi a volte al romanticismo inglese e
tedesco o prendendo più spesso a modello il realismo russo e il naturalismo francese.
Dopo la fondazione della repubblica popolare (1949), la letteratura venne intesa
principalmente come uno strumento di propaganda al servizio della rivoluzione. I maggiori
autori del periodo precedente cessarono quasi completamente di produrre opere originali,
mentre emerse progressivamente una nuova generazione di scrittori che cercò di sfuggire
al controllo burocratico per seguire un proprio percorso creativo. Negli anni Ottanta a
Novanta, sotto la spinta delle trasformazioni politiche ed economiche promosse da Deng
Xiaoping, hanno avuto modo di svilupparsi originali fermenti letterari, e si è aperta una
fase del tutto nuova in campo narrativo, che appare a tutt'oggi in piena evoluzione.
Mario Sabattini (Roma, 1944) è professore ordinario
di Lingua a letteratura cinese e Preside della facoltà di Lingue e letterature straniere
presso lUniversità Ca' Foscari di Venezia. È autore di numerose pubblicazioni, tra
cui I movimenti politici della Cina (Roma 1972) a The
Aesthetic Thought of Zu Guangjian (1984). Per la Laterza ha pubblicato con P.
Santangelo Storia della Cina (1986).
Paolo Santangelo, professore di storia della Cina
preso lIstituto Universitario Orientale di Napoli, è responsabile della rivista di
storia e cultura cinese "Ming Qing yanjiu" ed è autore di numerose
pubblicazioni, fra cui Confucio e le scuole confuciane. La via della saggezza
(1986), Il "peccato" in Cina (1991), Emozioni
e desideri in Cina (1992), Il meraviglioso discorso della fanciulla pura
(1993), Gelosia nella Cina imperiale (1996). Ha pubblicato, assieme a Mario
Sabattini Storia della Cina (1986) e Il pennello di
lacca. La narrativa cinese dalla dinastia Ming ai giorni nostri (1997). Per Marsilio
ha curato la traduzione di Dong Yue, Il sogno dello scimmiotto
(1992).