POLVERE ROSSA
Autore |
MA Jian |
Editore |
Neri Pozza, Vicenza |
Prima edizione |
2002 |
Pagg. |
367 |
Traduzione (dall'inglese) di |
Monica Morzenti (dalla traduzione inglese dell'originale di Flora Drew) |
Titolo originale |
Red Dust. A path Through China
© Ma Jian 2001
First published by Chatto & Windus, London |
N. ISBN |
978-8873058328 |
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Pechino, estate 1983. Ma Jian, pittore e poeta sulla soglia dei trent'anni, lavora come fotografo presso il Dipartimento di
propaganda della Federazione dei sindacati cinesi. Da poco gli hanno assegnato una piccola casa che è diventata il suo prezioso rifugio, lo spazio franco dove poter scrivere, dipingere e incontrare amici,
artisti e intellettuali liberi e scanzonati.
La sua vita, tuttavia, è giunta in realtà a un punto di non ritorno. Separato dalla moglie, ballerina del corpo di ballo del Dipartimento, e padre di una bambina, Ma Jian ha visto spegnersi nel tradimento la storia con Xi Pong, la sua seconda compagna, e accrescersi invece di giorno in giorno la stupida arroganza della burocrazia del
Dipartimento, che non ha mai smesso di prenderlo di mira chiedendogli pubbliche e insensate autocritiche.
Dopo essere stato rilasciato dall'Ufficio di pubblica sicurezza, Ma Jian decide allora di dare una svolta radicale alla sua esistenza:
abbandona il lavoro, mette insieme un cambio di vestiti, un quaderno, due pezzi di sapone, una borraccia, una torcia, una bussola, 200 yuan, un rotolo di buoni per il riso, la macchina fotografica, una copia di Foglie d'erba di Walt Whitman e sale su un treno a vapore diretto a Urumqi, nella regione più occidentale della Cina. Seduto nel suo scompartimento, col cuore che galoppa all'unisono col treno e in
testa un unico pensiero - lasciarsi alle spalle il passato e andare il più lontano possibile, alla ricerca di sé e di un qualche senso del mondo - Ma Jian dà inizio alla sua straordinaria avventura: tre lunghi anni trascorsi sulle strade della Cina, nei grandi deserti dove la luce
abbacinante e il calore cancellano i contorni del paesaggio e del corpo; sulle sponde dei laghi e degli immensi fiumi dove si avventurano i cercatori d'oro, e i pescatori di notte se ne stanno a parlare e a bere insieme attorno a un fuoco; sulle montagne sacre ai confini col Tibet, dove l'aria è così rarefatta che la voce scompare insieme con la
lucidità dei pensieri, e dove le donne hanno guance e bluse intensamente rosse; sui grandi pascoli solcati da immensi greggi e mandrie; nei templi, nelle città, nei villaggi delle più svariate ed esotiche etnie del mondo.
Ma Jian è nato a Qingdao nel
1953. Ha lavorato come riparatore di orologi, pittore di poster di propaganda e fotoreporter per una
rivista diretta dallo stato. A trent'anni abbandona il lavoro e viaggia
per tre anni attraverso la Cina, un viaggio poi descritto nel suo libro Polvere Rossa (Neri Pozza 2002). Nel 1987
pubblica la raccolta di racconti sul Tibet Tira fuori la lingua
(Feltrinelli 2008), libro che gli costa la condanna pubblica del governo
cinese, il bando delle sue opere e lo spinge all'esilio a Hong Kong. Nel '97, dopo la restituzione dell'isola
alla Repubblica Popolare Cinese, parte per la Germania e infine Londra, dove vive tuttora. Nessuno dei suoi libri
può circolare nella Repubblica Popolare. Mentre lo scrittore ci torna
due o tre volte all'anno. Autore di
Polvere rossa (2002),
Pechino è in coma (2009),
Spaghetti cinesi (2006),
Tira fuori la lingua. Storie dal Tibet
(2008), La via oscura (2015).
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