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IL SUPPLIZIO DEL LEGNO DI SANDALO

Il supplizio del legno di sandalo

Autore MO Yan  莫言
Editore Einaudi, Torino
Prima edizione 2005
Pagine 510
Traduzione (dal cinese) di Patrizia Liberati
Titolo originale Tangxiang xing (檀香刑) © 2001 Mo Yan
N. ISBN 978-8858407295
 

Un atto di ribellione, una storia d'amore, un atroce supplizio; sullo sfondo, le turbolente vicende di un Paese che sta assistendo a cambiamenti epocali: la Cina degli inizi del Novecento immersa nel caos politico che precede il disfacimento della dinastia imperiale.

Cina, 1900: provincia dello Shandong.
Sun Bing è un ribelle per caso che si ritrova a guidare una rivolta di contadini a fianco dei Boxer, la società segreta cinese nemica delle potenze imperialistiche straniere. Ma Sun Bing non è solo un contadino in guerra contro un potere più grande di lui, e da cui sarà atrocemente punito. È anche un artista, è la voce principale di una troupe dell'"opera dei gatti " (una sorta di melodramma della tradizione popolare), è un uomo che vive di canto e per il canto. Possiede dunque un'arma grazie alla quale è possibile resistere anche alla più indicibile delle torture, un'arma decisiva: la musica, contrappunto salvifico alla violenza della vita.
Di fronte a lui, Zhao Jia, il vecchio boia grande esperto di torture, giunto all'ultimo lavoro della sua carriera. Come Sun Bing con il canto, anche Zhao Jia possiede una tecnica antichissima. I due maestri si affrontano con la loro rispettiva arte cercando, nelle condizioni estreme, di portare a termine il capolavoro della propria vita e della propria morte.
E intorno ai due protagonisti, un gruppo di personaggi non meno coinvolgenti: come Sun Meiniang, la figlia di Sun Bing, che vuole salvare il padre a tutti i costi; il giudice Qian Ding, scisso tra l'amore per Sun Meiniang e gli ordini che gli impongono di condannare Sun Bing; Xiaojia, figlio del boia, che grazie a un baffo di tigre riesce a vedere la vera natura animale di coloro che lo circondano.
La scrittura di Mo Yan è densa, potente, evocativa: le parole vivono della propria fisicità, creano la realtà stessa che descrivono. Ed è una realtà che valica i limiti della storia, per parlare con forza in ogni tempo, per raccontare dei demoni che nidificano nel cuore umano e della poesia e dell'amore che, fronteggiandoli, curano e salvano.
Un atto di ribellione, una storia d'amore, un atroce supplizio; sullo sfondo, ma più che mai protagoniste, le turbolente vicende di un Paese che sta assistendo a cambiamenti epocali, la Cina degli inizi del Novecento immersa nel caos politico che precede il disfacimento della dinastia imperiale. 
Un grande affresco storico e umano.

Mo YanMo Yan, che (in cinese classico) significa "non parlare", (cinese tradizionale: 莫言, pinyin: Mò Yán), pseudonimo letterario di Guan Moye (cinese tradizionale: 管谟业) (Gaomi, 17 febbraio 1955), è uno scrittore e sceneggiatore cinese. Premio Nobel per la Letteratura nel 2012, nasce nel 1955 da una famiglia numerosa di contadini poveri, a Gaomi, nella provincia dello Shandong. Nel febbraio del 1976 abbandona il povero e isolato paese natale per arruolarsi nell'esercito. Fa il soldato semplice, il caposquadra, l'istruttore, il segretario e lo scrittore. Nel 1997, congedatosi dall'esercito, inizia a lavorare per un giornale. Nel frattempo si è laureato presso la Facoltà di Letteratura dell'Istituto Artistico dell'Esercito di Liberazione Popolare (1984-1986) e ha ottenuto un Master in Studi letterari e artistici presso l'Università Normale di Pechino (1989-1991). Inizia a pubblicare nel 1981.
Fra le sue numerose opere narrative, Einaudi ha finora pubblicato Sorgo rosso, 1994, L'uomo che allevava i gatti, 1997, Grande seno, fianchi larghi, 2002, Il supplizio del legno di sandalo, 2005, Le sei reincarnazioni di Ximen Nao, 2009, Le rane, 2013, Le canzoni dell'aglio, 2014, Il paese dell'alcol, 2015, e I quarantuno colpi, 2016. Delle sue undici novelle si ricordano Felicità, Fiocchi di cotone, Esplosioni, Il ravanello trasparente. Tra i racconti, Il cane e l'altalena e Il fiume inaridito, che Einaudi ha pubblicato nella raccolta di racconti L'uomo che allevava i gatti, Cambiamenti, pubblicato nel 2012 con i tipi di Nottetempo.
Ha anche scritto opere teatrali e sceneggiature cinematografiche come Sorgo rosso, Il sole ha orecchie, Addio mia concubina. Il film Sorgo rosso è stato premiato con l'Orso d'Oro al Festival del cinema di Berlino e Il sole ha orecchie con quello d'Argento. Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Nonino per la sua intera opera.

Opere principali di Mo Yan (in cinese)

Notizie dalla stampa sul conferimento del Premio Nobel
Nobel per la Letteratura a Mo Yan. La Cina supera il vecchio complesso (La Stampa)
A Mo Yan il Nobel per la letteratura. E' l'autore di "Sorgo rosso" (La Repubblica)
Il Nobel a Mo Yan, «colui che non vuole parlare» (Il Corriere della Sera)
Cina, letteratura da Nobel (Lettera 43)
Il Nobel per la letteratura va a Mo Yan, autore di Sorgo rosso (Il Messaggero)
Sorgo Rosso, libro e film rivelazione (Ansa)

 

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