Piazza Tian'anmen
天安门广场

La costruzione originaria della piazza risale all'anno 1651. Nel 1958 venne però ampliata fino a un'estensione quattro volte maggiore e cementata. Essa copre oggi una superficie di 40,5 ettari (circa 800m x 500m) e può contenere sino a un milione di persone. Si tratta quindi di una delle piazze più grandi del mondo. È delimitata da numerosi, imponenti edifici. Il più antico è la Tian’anmen, a nord. Sul lato orientale sorgono il museo di Storia cinese e il museo di Storia della Rivoluzione cinese, su quello occidentale il palazzo dell'Assemblea del popolo, mentre sul lato sud si trova il mausoleo del presidente Mao (nella metà meridionale della piazza) e la Qianmen (Porta anteriore). Al centro della piazza, sorge il monumento agli Eroi del popolo.
La piazza Tian’anmen è stata spesso teatro di grandi dimostrazioni, manifestazioni di massa, parate e celebrazioni.
Il 4 maggio 1919 vi ebbe luogo una manifestazione di oltre tremila studenti delle scuole e delle università di Pechino contro l'imperialismo e il dominio delle forze militari. Questo avvenimento è entrato nella storia cinese con il nome di «Movimento del 4 maggio». Il 1° ottobre 1949, in questa piazza si affollarono centinaia di migliaia di persone per assistere alla proclamazione della Repubblica popolare cinese. In occasione della festa Qingming, il 4 e 5 aprile 1976, oltre duecentomila pechinesi si radunarono spontaneamente nella piazza per commemorare la morte del primo ministro Zhou Enlai.
Il monumento agli Eroi del popolo, che si erge al centro della piazza, venne ornato con miriadi di fiori di carta e di corone. Si trattò al tempo stesso di una dimostrazione contro il gruppo di Jiang Qing (vedova di Mao), che diventerà in seguito la «banda dei quattro», e a favore della linea politica di Zhou Enlai e del suo programma di modernizzazione (approfondisci).
Nel 1989 i carri armati e i soldati caricarono i manifestanti che si erano radunati nel cuore simbolico della città per protestare contro la corruzione del potere politico. Nelle strade a est della piazza e nelle zone adiacenti rimasero uccise diverse persone. Alcune fonti (Graham Earnshaw e Columbia Journal Review) affermano che nessun oppositore venne ucciso nella piazza. Il governo di Pechino ha sempre criticato l'etichettatura fatta dai media occidentali di questo evento, da allora noto come massacro di piazza Tian’anmen. L'evento è noto in Cina come 4 giugno o movimento del 4 giugno, e incidente del 4 giugno. Ad ogni modo gli espatriati cinesi che sono sfuggiti dopo le uccisioni dissero che il numero delle vittime fu nell'ordine delle migliaia, contando le centinaia uccise sul posto e le vittime dell' epurazione che seguì. Queste storie sono confermate anche dai rapporti dell'intelligence.

 

 

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