Sul lato orientale della piazza Tian’anmen sorge il gigantesco complesso museale che ospita il museo di Storia cinese
e il museo della Rivoluzione cinese. L'imponente edificio, che copre una superficie complessiva di 65.000 mq, fu ultimato nel 1959 e aperto al pubblico nel 1961.
Attraverso l'ingresso principale, sorretto da undici colonne, si entra nell'atrio, che rappresenta il centro di tutto il complesso espositivo, collegando l'ala sinistra, e cioè quella settentrionale, con l’ala destra, meridionale. Ciascuna delle due ali comprende a sua volta una sala con informazioni generali riguardanti la mostra e diciassette sale di esposizione. Nell'ala sinistra si trova il Zhongguo Geming Bowuguan
- 中国
(museo della Rivoluzione cinese), che illustra la storia del movimento rivoluzionario e dell'evoluzione del Partito comunista cinese dal 1919 al 1949. A partire dalla Rivoluzione culturale del 1966, il museo rimase chiuso per dodici anni. Fu riaperto solo nel 1978, con una mostra fotografica riguardante la vita di Zhou Enlai.
Al 1° ottobre 1979 risale la riapertura della mostra permanente, una retrospettiva sulla storia del PCC. Nell'ala destra si trova invece il Zhongguo Lishi Bowuguan
- 中国历史(museo di Storia cinese), pure rimasto chiuso per anni e riaperto solo nell'ottobre del 1976. Esso illustra l'evoluzione della storia cinese, dagli inizi della civiltà sino al XX secolo. Le diverse epoche sono suddivise in: epoca delle comunità primitive (a partire da 500.000 anni a.C.), società schiavista (dal 2100 al 481 a.C.), società feudale (dal 481 a.C. al 1840 d.C.) e società semicoloniale e semifeudale.
Al piano terra si può ripercorrere la storia fino alla dinastia Sui (581618), con le testimonianze di ritrovamenti archeologici di ogni tipo e riproduzioni di utensili e invenzioni come quella della carta o del sismografo. Il primo piano illustra invece il periodo che va dalla dinastia Tang fino al 1919, con particolare riferimento alle ceramiche e ai dipinti.
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