QUANDO
ERO IMPERATORE
Autore
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Su Tong
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Editore
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Neri Pozza, Vicenza
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Prima edizione
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2004
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Pagg.
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268
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Traduzione dal cinese di
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Maria Gottardo e Monica Morzenti
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Titolo originale
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Wode diwang shengya
© 2004 by Su Tong |
È un mattino intriso di brina nel regno di Xie. Su una portantina retta da quattro servi vestiti di bianco, scortato da guardie che recano uno stendardo che raffigura una pantera nera (l’insegna del signore di Xie), Duanbai, il giovane principe, è appena giunto nella Sala della Virtù e del Rispetto.
Al centro della sala, circondata da migliaia di margherite giallo-oro, vegliata dalle guardie imperiali, ritte come cipressi in un cimitero, giace la bara dell’Imperatore di Xie, il padre di Duanbai.
Un servo colpisce l’enorme gong appeso nel porticato, e la famiglia reale, i dignitari di corte, le concubine, i sacerdoti, tutti i presenti cadono in ginocchio. Nel silenzio generale, si sente echeggiare la voce del vecchio maestro di cerimonia.
Accanto a Duanbai, è inginocchiata Madama Huangfu, sua nonna. Alla cintola reca il
ruyi di giada, un talismano a forma di pantera. Rapito dalla bellezza del monile, Duanbai lo afferra ed è sul punto di strappare la corda che lo tiene legato quando sente il suo nome risuonare nella sala. Il maestro di cerimonia sta proclamando con enfasi che, secondo le ultime volontà del defunto sovrano, il quinto figlio Duanbai eredita il titolo di Imperatore di Xie.
Mentre esplode un brusìo generale, Duanbai si volta e scorge il viso di sua madre, Madama Meng, sciogliersi in un ampio sorriso.
Il cuore del giovane principe è, però, in tumulto. Non è trascorso molto tempo dal giorno in cui il vecchio Sun Xin, il servo addetto al calderone di bronzo, ha abbozzato un mezzo inchino e, col volto inondato di lacrime, gli ha detto: «È autunno inoltrato, la rovina del regno di Xie è prossima».
Tra segni premonitori della fine della dinastia, guerre, rivolte, attentati, trame, Su Tong ci descrive la vita del giovane Imperatore: il distacco dall’amato monaco precettore, il suo affetto per un giovane eunuco, il suo amore per una concubina osteggiato dalla nonna e dalla madre, il suo matrimonio per ragioni politiche, l’odio e la paura per il fratellastro, i fantasmi che lo perseguitano, il suo sogno di librarsi nell’aria come gli uccelli e, infine, il suo sorprendente e inaspettato destino…
Come Mogli e concubine, il racconto da cui Zhang Yimou ha tratto il film Lanterne rosse, Quando ero Imperatore è una storia di crudeltà e decadenza, concubine e eunuchi, intrighi e ribellioni. In questo romanzo, tuttavia, ritraendo più che altrove la sua Cina lontana nel tempo e nello spazio e quasi fiabesca, Su Tong ci conduce, con la sua impeccabile e misurata scrittura, nel cuore del conflitto tra desiderio e storia, libertà e potere.
Su Tong (1963) è considerato uno dei grandi scrittori cinesi contemporanei. Autore di
Mogli e concubine, il racconto da cui Zhang Yimou ha tratto il film Lanterne rosse,
di La casa dell’Oppio, Spiriti
senza pace, Cipria,
vive oggi a Nanchino. Presso Neri Pozza ha pubblicato
I due volti del mondo (2000).
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