Il giovane Fugui, ricco proprietario terriero, in una notte perde al
gioco tutto ciò che possiede. Da quel momento si dipana la sua semplice e intensa vicenda
di contadino diseredato: la fame, la guerra, la carestia; la fatica, le privazioni, e il
dolore più grande: la perdita dei propri cari in una tragica catena di eventi. Sullo
sfondo, i sussulti della storia cinese, negli anni tumultuosi della Repubblica popolare.
Attraverso la rievocazione del protagonista, la trama dei grandi eventi della Storia viene
ritessuta nella memoria. Ironica e pietosa, dellumile e dolente destino di un uomo e
della sua famiglia. Su tutto domina, testardo, lattaccamento alla propria esistenza,
all'atto stesso di esistere.
Un inno alla vita, dunque, a qualunque vita: a quella che ci fa godere del piacere e della
ricchezza, ma anche a quella che ci viene assegnata per una beffa della sorte e ci
costringe ad accettare la fatica, lumiliazione, il dolore.
"Ho deciso di scrivere questo romanzo - racconta Yu Hua - per descrivere la capacità
delluomo di essere ottimista nei confronti del mondo. Durante la stesura ho capito
che gli uomini vivono per la vita in sé e per nullaltro al di fuori di questa.
Sento di aver scritto unopera nobile.
Yu Hua è nato nel 1960 ad Hangzhou. Figlio di medici, trascorre lunghi pomeriggi dell'infanzia a giocare nel cortile dell'ospedale. Di quel periodo ricorda il passaggio dei morti verso
l'obitorio e il camice del padre sporco di sangue all'uscita dalla sala operatoria. Lì fa il suo apprendistato di scrittore. È considerato uno dei migliori autori cinesi della nuova generazione.
Con Einaudi ha pubblicato
Torture (1997), Cronache di un venditore di sangue (1999) e
Le cose del mondo sono fumo (2004; con Donzelli Vivere! (1997), con il quale ha vinto il premio Grinzane Cavour, e L'eco della pioggia (1998).
Con Feltrinelli Brothers (2007), Arricchirsi è glorioso
(Brothers seconda parte) (2009), La Cina in dieci parole (2011).