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IL SINOSTUPIDARIO - MERIDIANI
Elenco completo degli errori

Pagg. 13 e 19 A pag. 13 si riporta: […] Per la Festa delle Lanterne, il quinto giorno della quinta luna, ovunque si svolgono gare di barche drago per onorare la memoria del poeta Qu Yuan che si diede la morte buttandosi nel Mi-lo, affluente del Fiume Lungo: era fedele consigliere del sovrano del regno meridionale di Chu […]

A pag. 19 (didascalia di un'immagine):  In occasione della Festa delle Lanterne, che si celebra il quinto giorno della quinta luna (nel 2003 cade il 16 febbraio), la sera tutti scendono in strada con il proprio lume di carta (nella foto, un dragone). Sul fiume si organizzano gare di barche - a forma di drago, naturalmente - per onorare la memoria del poeta Qu Yuan, che si uccise gettandosi nel Mi-lo, un affluente dello Yangzi. Aveva tentato di convincere il sovrano del regno di Chu ad allearsi con altri regni a sud del Fiume Lungo per sconfiggere l'invasore del Nord. Non fu ascoltato: nel 221 a.C. i Qin ebbero la meglio e unificarono per la prima volta il Paese.

La festa delle Lanterne si festeggia il 15° giorno del primo mese lunare (è giusta l'indicazione del 16 febbraio per l'anno in corso), non certo il quinto giorno del 5° mese lunare, giorno in cui si festeggia Duanwujie, conosciuta anche come Festa delle Barche Drago. E le gare con le barche si effettuano appunto in questo giorno, non per la Festa delle Lanterne.

Pag. 27 Nella pagina intitolata "Curiosità", nel paragrafo "Questione di sfumature", troviamo:
Si fa presto a dire cinese: nel paese, infatti, non si parla una lunga unitaria, ma una moltitudine di idiomi, ciascuno appartenente a un diverso gruppo etnico. Così, oltre alla lingua degli Han, l'etnia più numerosa, sono parlati anche altri dialetti, dal mongolo al mancese, assolutamente diversi tra di loro. Tutti, però, si possono raggruppare in due insiemi: il primo comprende quelli parlati nelle regioni costiere a sud del Fiume Lungo (lo Yangzi); il secondo quelli in uso a nord di questo fiume e nelle regioni interne meridionali. La lingua, poi, è monosillabica, ovvero con parole di una sillaba: il numero dei suoni sillabici, però, è limitato (per esempio 400 a Pechino), cosicché a ciascuno corrispondono diverse parole. Se si dice "ma", si indicano: marito, governo, fortuna, padre, ricchezza, vestito, Buddha, pelle, ascia, prigioniero e così via. Che fare? Occorre pronunciare le parole con diversi toni (differenti inflessioni e modulazioni della voce), e raggruppare le parole elementari, così da formare termini di più sillabe, che sono effettivamente quelli usati. Ma non è così semplice: si pensi, poi, che per scrivere si usano circa 9000 dei 40000 ideogrammi cinesi.

La serie di "stupidaggini" di questo pezzo è impressionante. È vero che vengono parlati molti dialetti e lingue, ma la lingua cinese è una e viene insegnata in tutte le scuole del paese. Il mongolo è una lingua, non è certo un dialetto, parlata dall'etnia minoritaria dei mongoli e lingua nazionale della Repubblica Mongola. La lingua non è assolutamente monosillabica, ma polisillabica; abbiamo parole costituite di una, due o più sillabe (cioè caratteri). Nella lingua cinese il numero dei suoni sillabici è di poco superiore a 400, ma è lo stesso numero (sempre che si parli di lingua cinese) ovunque, non solo a Pechino. Le sillabe elencate, marito, governo, fortuna ecc. non si pronunciano "ma", si pronunciano "fu", tranne Buddha, che si pronuncia "fo". Cosa vuol dire si usano 9000 dei 40000 caratteri cinesi? Un dizionario completo moderno supera raramente i 10000 caratteri, e un cinese di buona cultura conosce 3500-4500 caratteri (a seconda degli studi compiuti).

Pagg. 26-27 A pag. 26 (dedicata alla Storia della Cina) abbiamo:
[…] Nel V-IV secolo a.C., tra le dinastie in lotta, i Qin si dimostrarono i più forti. Nel 221 a.C. unificarono il paese per la prima volta, fondando l'impero. Il primo imperatore fu Qin Shihuang (221-207 a.C.) […]
A pag. 27 (Curiosità / L'ombelico del mondo)
L'antico nome della Cina è Chung-kuo, che significa stato centrale: in realtà questo termine, la cui origine si perde in epoche remote, serviva a designare i possedimenti del sovrano, circondati da quelli dei feudatari. Per estensione, l'impero circondato dai barbari. […] Per questo motivo, nelle lingue europee, si scelse il nome Cina, che proviene da quello della famosa dinastia Ch'in (221-207 a.C.) che unificò il paese e creò l'impero […]

L'autrice delle due pagine è la stessa. Ci chiediamo perché abbia scritto il nome della prima dinastia imperiale cinese in un modo diverso nelle due pagine: a pag. 26 Qin, a pag. 27 Ch'in. Forse ha preso il materiale da due fonti diverse, con due trascrizioni diverse (Qin è in pinyin, Ch'in in Wade-Giles). Ma allora perchè, sempre nella stessa pagina, parla di dinastia Song e non Sung? Chi legge come fa a capirci qualcosa? E poi il nome cinese di Cina è Zhongguo, non Chung-kuo.

Pag. 51 La città mercato
Vi siete mai chiesti da dove venga il cinese che ha aperto il take away sotto casa? O quello che, nello scantinato all'angolo della via, ha il laboratorio di pelletteria dove si sente "rumore di lavoro" per 24 ore al giorno? Scommettiamo? Ve la diamo dieci a uno: è cantonese. Già, perché si fa presto a marchiare un piccoletto dagli occhi a mandorla come un cinese. Il novanta per cento dei cosiddetti cinesi d'oltremare - circa 60 milioni di persone che hanno creato migliaia di Chinatown con tanto di templi e cabine telefoniche con il tetto a pagoda - sono arrivati in ogni angolo d'Europa, America, Asia, Australia (e persino d'Africa) dalla provincia del Guangdong. […]

L'autrice dell'articolo scrive "dieci a uno che è cantonese". È un peccato non potere accettare la scommessa. Personalmente potrei replicare con "cento a uno che non è cantonese". La stragrande maggioranza dei cinesi che sono in Italia provengono dalla provincia del Zhejiang (vedi la posizione nella mappa di Cina-tour). A proposito della provenienza degli immigrati cinesi vedi l'interessante articolo di Renzo Rastrelli "Immigrazione cinese e criminalità".

Nello stesso articolo si parla di un mercato di Canton di nome Ging Qi. La sillaba "Ging" non esiste in alcuna trascrizione; non siamo riusciti assolutamente a rintracciare il reale nome di questo mercato.

Un altro appunto: se si scrivono le parole con le sillabe unite (come dovrebbe essere), perché alcune vengono scritte con le sillabe separate? Nello stesso articolo: Guangdong, Guangzhou, Shunde, Rongsheng, e poi invece Ging Qi, Hua Wei, Qing Ping.

Pag. 86 Come scritto alcune pagine dopo, la West Street non si trova a Guilin, ma a Yangshuo. 
Pag. 95 Il capoluogo dell'isola di Hainan è Haikou (non di scrive Haikhou).
Rubber tree: è difficile scrivere Albero della gomma?
La città di cui si parla è Tongshi, non Thongzi. Il parco montano è Luhuitou e non Luhitou
Pag. 108 e 125 Nel mosaico di traslitterazioni della rivista in questa pagina viene usata la Wade-Giles.
Pag 108. Bisognerebbe scrivere Ni Zan e non Ni Tsan (vecchia trascrizione) - 
[http://www.china-on-site.com/painting/yuan/nizan/nizan.htm]
e Xia Gui e non Hsia Kuei (conosciuto anche come Yuyu) - http://www.yangtze.com/gallery/briefing/xiaguipic.html
Pag. 125 Bisognava scrivere Tai Zong e non T'ai Tsung
Pagg. da 127 a 135 Chissà perché il nome della città di Tongli a pag. 127 e 128 è scritta con le sillabe separate - Tong Li (forse che si scrive Shang Hai invece di Shanghai?)
A pag. 130: la bellissima cità della provincia del Jiangsu, vicino a Suzhou, si chiama Zhouzhuang e non Zouzhuang. (anche la sillaba "zou" esiste in cinese; sarebbe come scrivere Bilano invece di Milano). 
Pag. 132: "dello Jiangsu". La pronuncia approssimativa di Jiangsu è "giangsu": la proposizione articolata dovrebbe essere del e non dello.
Pag. 133: Hangzhou: si dice tempio Lingyin, non tempio di Lingyin Si ("si" vuol già dire tempio)
Pag. 135: Hangzhou: il lago è lo Xihu (xi = occidentale, hu=lago), non Lo Xi Hu.
L'adagio recita: "Sopra c'è il paradiso e in terra ci sono Hangzhou e Suzhou", non solo Hangzhou.
Pag. 158 La lingua parlata è putonghua, non potonghua.
Pag. 161

 

Se esistesse l'Università del Viaggiatore, una vacanza fai-da-te in Cina sarebbe l'equivalente di un master a Harvard. Non c'è infatti altro luogo sul pianeta, anche il più remoto e faticoso in termini fisici, a presentare quell'interminabile serie di difficoltà che s'inanellano durante un viaggio cinese. Anche se, a onor del vero, queste difficoltà vanno ricondotte a un unico problema: il fatto di non capire ciò che questa gente dice e, viceversa, di non riuscire a farsi capire. (Jasmina Trifoni)
Do you speak Mandarin?
Dopo alcune incerte frasi in inglese, lo studente cinese al quale si cerca disperatamente di chiedere un'indicazione farà di certo questa domanda. Ma, a meno che un viaggiatore non sia laureato alla facoltà di lingue orientali, il mandarino è un idioma pressochè sconosciuto. O meglio: si impara quasi subito a dire she-she (grazie) e mei-ho, ovvero ciò che ci si sente rispondere la maggior parte delle volte in cui ci si rivolge a qualcuno, e che significa "non c'è", "non è possibile", "non so" (a seconda dei casi). La comunicazione orale qui non funziona. […]

A parte il fatto che non è "she-she" ma "xiexie", "mei you" (e la pronuncia è proprio mei iou, non certo mei-ho) non significa assolutamente "non è possibile" e neppure "non so".
Chi lo ha detto che una vacanza fai-da-te in Cina sarebbe l'equivalente di un master a Harvard? E che non c'è nessun altro luogo del pianeta a presentare così tante difficoltà come la Cina? E' una falsità incredibile. Forse ciò viene rappresentato dai tour operator che devono riempire i gruppi già organizzati. Basta prenotare in anticipo trasferimenti tra le città e gli hotel e poi non c'è niente di così difficile, lo testimoniano i tanti che viaggiano con i nostri tour personalizzati e che possono scegliere i servizi che interessano (anche solo hotel e trasferimenti).
In Cina almeno i nomi delle vie, delle città ecc. sono scritti anche in lettere latine, cosa che sicuramente non succede in molti altri paesi del mondo. Il fatto di non capire ciò che la gente dice succede in qualsiasi paese del mondo del quale non si conosce la lingua.

Il CITS è la sigla di China International Travel Service, non China Tourist Service

Pagg. da 162 a 192 Pag 162: […] pare che qui si concentri il chi, l'energia positiva […]. 
chi??? Si scrive qi (nella vecchia trascrizione Wade-Giles, ch'i).   

Inoltre qi non è affatto energia positiva -  se proprio vogliamo energia vitale ma in ogni caso credo che la traduzione di "soffio vitale" sia la più corretta in quanto la parola energia in fisica ha una valenza molto complessa.

Pag 164. Se si scrive Nanjing Lu si può dare come traduzione Via Nanchino, ma se si scrive Nanjing Xi Lu bisogna tradurre Via Nanchino Ovest (la Via Nanchino si divide in Est e Ovest), non semplicemente Via Nanchino.

[…] Qui si può salire in cima alla Jin Mao Tower (meglio scrivere Jinmao), terza nella classifica dei grattacieli più alti del mondo. Il panorama è spettacolare: l'edificio misura 430 metri suddivisi in 88 piani, e la scelta del numero non è casuale dato che per i cinesi questo è simbolo di fortuna. Il nome stesso ha significato simbolico: l'ideogramma Jin equivale a "oro" (e ciò è giusto) ed "economia"
(economia è jing, e non jin!!!), mentre quello di Mao a "commercio" e "prosperità" (il "mao" che troviamo nel nome di questo grattacielo vuol dire lussureggiante, ricco e splendido: cosa c'entra con commercio o prosperità?). I piani dal 53 all'87 del Yin Mao ospitano […] (perché Yin Mao, se fino ad ora era Jin Mao?).

Sul grattacielo Jinmao e immagini:
1. http://jinmao88.com/en/jmds.shtml
1. http://www.usefilm.com/image/229906.html
2. http://www.chinapixltd.com/special/partei/party/pages/Jinmao%20Tower,%20Shanghai.htm

La via dei locali si chiama Yongjia e non Yongija 

Pag 165: Chiamato anche Chang Jiang o Fiume Azzurro, lo Yangzi ha una lunghezza […]
Sarebbe meglio, visto che altrove si è parlato di Fiume Lungo (Changjiang), scrivere: Chiamato anche Fiume Azzurro o Yangzi, il Changjiang ha una lunghezza…
Pag 166: Il circo si trova in Nanjing Xilu, non Nanjing Zilu (era scritto giusto solo due pagine prima).

Pag. 171: Il signore della foto si chiama Yiting, non Yiting. Ricordiamo comunque che non è assolutamente corretto chiamare una persona solamente per nome (che in questo caso è Song, come riportato sotto).

Pag. 172: Il Ristorante Chengdu (Chengdu Canting) si trova in Shandong Dajie e non Shandong Daije
A Dali, il Mekong Culture and Art Centre si trova al 7000 di Wen Xian Lu, non Wen Xiang Lu.
La città famosa per i baba è Lijiang non Lijian e il Lamu's Restaurant si trova a Lijiang in Xinyi Lu, non Xinyi Le.
Tofu è una parola giapponese. In cinese è doufu.

Pag. 173: L'anatra alla pechinese si gusta da Quanjude e non da Qan Ju De.

Pag. 181: 
La località dello Hunan (e non dell'Hunan, la "h" è una consonante non muta) occidentale di cui si parla è Zhangjiajie, non Zhangjianjie
Grotta del Dragone giallo: perché tutti scrivono sempre dragone e non drago? Forse perché in inglese è dragon?

Pag. 182
Il capoluogo dello Hunan è Changsha, non Changsa.

Pag. 184 
Guangzhou: Molti conoscono la metropoli nel delta dello Xijiang (Fiume delle Perle) come Canton […]
Il Fiume delle Perle si chiama Zhujiang, non Xijiang (altro fiume non lontano da Canton)
Monte Baiyun, non Bayun
Guilin: Il villaggio sul fiume Li si chiama Xingping e non Xinping 
Il capoluogo dell'Isola di Hainan si chiama wHaikou e non Haikhou; il parco è Luhuitou e non Luhuithou
Hangzhou: Tempio Lingyin e non Tempio di Lingyn

Pag. 185
[…] Più a est la Foresta Pietrificata di Shilin è composta da singolari colonne […]
Non è  Foresta Pietrificata (non ci solo alberi fossili), ma Foresta di Pietre (è ben diverso)

Pag. 192
Leshan: La statua del Grande Buddha è opera del monaco Haitong e non Haiton
Jiangxi: bisogna scrivere del Jiangxi, non dello Jiangxi. Il Padiglione Tengwang o Torre del Re Teng, non Principe (wang in cinese vuol dire re, non principe).
Yangzhou: il giardino He Yuan. Yuan vuole già dire giardino, quindi sarebbe corretto il Giardino He. Ma questo è solo uno deigli innomurevoli errori di questo tipo (ad es. poco sotto Pagoda Cishi Ta, dove già "ta" vuol dire pagoda, oppure Torre Yueyang Lou, dove già "Lou" vuol dire torre, ecc.)

Nella carta geografica dell'ultima pagina la figura relativa a Canton è del Mausoleo di Sun Yat-sen, non della Torre del Controllo del Mare.

 

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