Coloro che vogliono approfondire la conoscenza della cultura di un
Paese straniero possono essere colti dalla curiosità di sapere come insultino o
imprechino i suoi abitanti. Un efficace metodo per documentarsi è sicuramente quello
dellesperienza diretta, vale a dire del brutale scambio di epiteti con gli indigeni
(possibilmente non troppo permalosi o violenti).
Quando mancasse il coraggio di applicare tale metodo ci si può affidare a un volumetto
come questo, scritto da un ricercatore desideroso non solo di elencare in modo sterile una
serie di parolacce, ma anche di indagare le connessioni tra una parte così negletta del
linguaggio e la vita di tutti i giorni cui essa fa riferimento. Questo libro è pertanto
consigliabile a coloro che vogliono scoprire un aspetto diverso e decisamente originale
della Cina e della sua cultura, lontano dagli echi della cronaca, ma vividamente ancorato
alla realtà e alle esperienze quotidiane del popolo più numeroso del pianeta.
Federico Madaro è
professore a contratto di Lingua e Letteratura cinese presso il
Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne
dell'Università di Torino. Per più di quindici anni ha svolto attività di
insegnante di lingua cinese per stranieri e di lingua italiana per
cinesi presso università, istituti pubblici o privati e aziende. E'
autore di articoli scientifici in ambito sinologico, ha curato
l'edizione italiana di opere sulla Cina e sull' Asia e ha tradotto
numerosi racconti cinesi su riviste letterarie. Tra i suoi lavori: "Ta
ma de" e altre insolenze. Il linguaggio trasgressivo nel cinese
moderno (Cafoscarina, 1997); i due volumi del progetto
"Lingua cinese moderna standard",
La parola e
La frase
(Edizioni Seb27, 2016); il testo di conversazione
La famiglia Kang (Edizioni
Seb27, 2018)