Il protagonista di questo romanzo, Xingrong, viene alla luce in una cantina buia durante l’occupazione giapponese della Cina. Non è una cantina qualsiasi, ma quella della lussuosa dimora di proprietà della Quarta Signora, la capricciosa sposa del presidente cinese, per la quale il padre di Xingrong lavora come autista.
Ben presto Xingrong si rende conto di come i suoi familiari combattano quotidianamente in un mondo fatto di povertà e compromessi. La loro esistenza precaria è continuamente minacciata dalla dipendenza del padre per l’oppio, e la situazione crolla quando la Quarta Signora e il suo sposo sono costretti all’esilio. Dopo avere dilapidato i pochi risparmi nelle fumerie, l’ex autista scompare.
Inizia così per Xingrong uno strano periodo, nel quale la lotta per sopravvivere alla miseria si contrappone al suo desiderio di conoscere il mondo., la natura dei sentimenti, i perché della vita e della morte. Il bambino cercherà risposta alle sue incessanti domande rivolgendosi alle persone più diverse: la madre e il fratello interessati solo al cibo, alla sua mancanza o ai mezzi per procurarselo, uno studente seduttore, per il quale Xingrong fa da messaggero presso le diverse amanti; il proprietario e i dipendenti di un’impresa di cerimonie funebri, che vivono in un universo di riuali ben precisi in attesa della dipartita di qualche cliente facoltoso.
Nella Festa bianca Lulu Wang descrive una singolare ma emblematica iniziazione alla vita, in cui si mescolano tragedia e comicità, la nostalgia per le antiche tradizioni e la rabbia per il predominio degli stranieri in Cina; e ci presenta il mondo attraverso gli occhi di un protagonista saggio e ingenuo a un tempo, avido di carpire ogni esperienza, piacevole o dolorosa.