Introduzione dell’autrice
Il Viaggio in Occidente (Xiyou Ji) non è solo uno dei capisaldi della letteratura cinese, ma un romanzo ricco di vicende spassose e interessanti che può rivelarsi di estremo coinvolgimento anche ai nostri giorni, parecchi secoli dopo la sua prima stesura.
Nonostante molte delle figure leggendarie che vi prendono parte appartengano a una tradizione più antica, Il Viaggio in Occidente venne scritto nel XVI secolo, durante il regno della dinastia Ming, dal poeta Wu Cheng’en. Il testo ha in totale cento capitoli: i primi sette sono dedicati alla storia di Sun Wukong, la scimmia ribelle che portò grande scompiglio nei reami celesti; seguono quattro capitoli relativi alle origini del monaco Xuanzang, mentre gli altri, fino al novantanovesimo, raccontano le numerose peripezie avvenute nel corso del lungo viaggio verso occidente. Il ritorno in Cina viene infine descritto brevemente nell’ultimo capitolo, il numero cento.
All’interno del testo, la tradizione buddhista si intreccia con quella taoista e confuciana, rivelando come, per i cinesi, le tre religioni siano connesse e in perfetta armonia. Non mancano i momenti satirici, così come gli insegnamenti morali, tuttavia la parte più accattivante di quest’opera risiede nella relazione di amicizia, costantemente alternata da battibecchi e dispetti, tra i suoi personaggi. Questo aspetto traspare specialmente nei dialoghi, perciò ho scelto di privilegiare i momenti parlati, rispetto a quelli meramente descrittivi. Le avventure di Tripitaka e dei suoi discepoli, tra incontri con benevole divinità e battaglie contro terribili mostri, sono davvero numerose, talvolta anche ripetitive, ed è impossibile darne il resoconto totale in questa sede. Solitamente i pellegrini raggiungono un tempio o un’abitazione dove chiedono ospitalità, e lì qualche demone riesce a catturare il monaco, cercando di divorarlo o di fermare il suo viaggio verso l’India. I suoi discepoli, guidati dall’imbattibile Sun Wukong, si danno quindi da fare per liberarlo e per disfarsi dei mostri. A questa struttura piuttosto semplice si vanno ad aggiungere però vari colpi di scena ed episodi divertenti, che rendono la lettura estremamente piacevole.
Ho cercato di raccogliere in questo libro le vicende più significative, in modo da accompagnare il monaco buddhista nel suo grande viaggio, restando affascinati dall’esuberanza di Sun Wukong, spesso in contrasto con i modi timorosi di Zhu Bajie, così come dalla devozione di Sha Wujing e del Principe Dragone.
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