Uno scrittore professionista e un donatore di sangue ugualmente professionista pranzano assiame. sono due persone molto diverse e hanno filosofie e stili divita opposti, ma vivono nella medesima realtà, la Cina post-Tienanmen, quella delle grandi opportunità, delle libertà ritrovate e dei facili guadagni. Mentre mangiano, lo scrittore confida all’amico che il Partito gli ha commissionato un romanzo propagandistico incentrato su Lei Feng, una sorta di Stakanov cinese. Ma il vero problema è che sono altri i personaggi che popolano il suo immaginario. Complice una bottiglia di buon vino, racconta allora di una trentenne che, acquistata una fornace di seconda mano, avvia una brillante attività di cremazione di cadaveri, più costosa del servizio pubblico ma più veloce e con una serie di optional. L’imprenditore, col passare degli anni, trova in questa attività una proficua fonte di guadagno e uno sfogo alle sue frustrazioni, tanto che alla fine convincerà anche la madre a farsi cremare viva. Poi c’è l’editor di successo che, per l’insoddisfazione coniugale, si impegola in una serie di vorticose avventure amorose che lo porteranno dritto al tracollo. C’è la ballerina professionista che vuole suicidarsi sul palco perchè amareggiata dalla vita; il padre che vuole disfarsi della figlia ritardata perchè solo così potrà sperare di avere un figlio maschio. C’è lo scrittore su commissione che passa tutto il tempo a comporre lettere d’amore per gli altri, finchè non si innamora lui stesso di una delle donne-destinatarie.
Alternando il corrosivo sarcasmo a divagazioni di costume assolutamente leggere, come quando parla di mille prelibateze culinarie o degli innumerevoli nomi con cui si definisce il seno delle donne, Ma Jian dimostra di essere un raffinato e disincantato psicologo del gesto e del sentimento e, grazie alla finezza della sua analisi, i personaggi ci coinvolgono all’istante nel loro vissuto.
Ma Jian è nato a Qingdao nel 1953. Ha lavorato come riparatore di orologi, pittore di poster di propaganda e fotoreporter per una rivista diretta dallo stato. A trent’anni abbandona il lavoro e viaggia per tre anni attraverso la Cina, un viaggio poi descritto nel suo libro Polvere Rossa (Neri Pozza 2002). Nel 1987 pubblica la raccolta di racconti sul Tibet Tira fuori la lingua (Feltrineli 2008), libro che gli costa la condanna pubblica del governo cinese, il bando delle sue opere e lo spinge all’esilio a Hong Kong. Nel ’97, dopo la restituzione dell’isola alla Repubblica Popolare Cinese, parte per la Germania e infine Londra, dove vive tuttora. Nessuno dei suoi libri può circolare nella Repubblica Popolare. Mentre lo scrittore ci torna due o tre volte all’anno. Autore di Polvere rossa (2002), Pechino è in coma (2009), Spaghetti cinesi ((2006), Tira fuori la lingua. Storie dal Tibet (2008), La via oscura (2015), Il sogno cinese (2021).
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