Mille nuvole e diecimila ruscelli

“La montagna sembra deserta,
non si vede nessuno solo si sente l’eco di voci d’uomini
nella foresta profonda un ultimo raggio
del tramonto illumina il muschio verde.”
Il recinto dei Cervi, Wang Wei

Questa poesia di Wang Wei (701-761 d.C.) è l’essenza di perfetta purezza che ci spalanca le porte per farci entrare nell’epoca della Cina medioevale, quella della dinastia Tang, tra il VII e X secolo della nostra era. Un tempo di apertura, con le Vie della Seta dai mille cammini che connettevano mondi diversi. Periodo di viaggi, di relazioni e di integrazioni ma anche di guerra e di scontri tra civiltà. Storie di uomini e donne che attraverso quei sentieri, racconteranno un’umanità dimenticata.
La Cina dei Tang è considerata l’epoca d’oro della poesia cinese. Per ampliare il nostro orizzonte, si volge uno sguardo intimo su quei poeti, donne e uomini, protagonisti di storie particolari e capaci di esprimere sentimenti e valori universali. Le poetesse poi, in un’era in cui le donne furono le più libere di tutta la millenaria storia cinese, lanciano delle grida che dobbiamo ascoltare.
Storia, vita quotidiana, persone comuni e non, poeti, poetesse e soprattutto poesie per raccontare un mondo ed inseguire la ricerca di uno spazio di libertà.