Paesi diversi indicano diversamente la data d’inizio della seconda guerra mondiale, ma forse la più convincente è il 1937, allorché l’incidente del «Ponte di Marco Polo» precipitò la Cina e il Giappone in un conflitto di straordinaria durata e ferocia: una guerra che avrebbe contato molti milioni di morti e rimodellato completamente l’Asia orientale in modi con cui ancor oggi dobbiamo confrontarci. Il libro di Rana Mitter attinge a una grande quantità di fonti inedite per ricostruire questo terribile conflitto. Mitter si occupa sia dei principali leader (Chiang Kai-shek, Mao Zedong e Wang Jingwei) sia della gente comune travolta da quegli eventi terribili: una storia di tragici massacri, carestie, spietate campagne militari e soprattutto di straordinarie forme di resistenza. Per Mitter l’incapacità del Giappone di sconfiggere la Cina è essenziale per comprendere il secondo conflitto mondiale ed è l’evento chiave di quanto sarebbe accaduto in seguito in Asia. Una guerra che ancor oggi continua a plasmare l’immagine che la Cina ha di sé e dei suoi vicini.
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