Nella Cina antica governata da funzionari incapaci e corrotti, ai bravi cinesi non resta che darsi al brigantaggio. In un rifugio in riva alle paludi dei Monti Liang si raccoglie una banda di fuorilegge scatenati che l’Imperatore non riesce a sconfiggere, e per poterli in qualche modo controllare, è costretto ad affidare loro la sicurezza del Paese. I briganti così diventano “giubbe rosse” governative, in funzione antisommossa e antinvasione, e svolgono con successo missioni a piacere. Prima traduzione integrale della versione di Jin Shengtan e della ricostruzione del testo originale trecentesco, inventata dal grande sinologo Jacques Dars. Il volume è diviso in 92 capitoli; diversi apparati di note, glossari, cartine e identificativi dei “nomi dei briganti”dei loro “soprannomi” aiutano il lettore a muoversi agevolmente all’interno di una delle storie più affascinanti, di certo la più “verace”, che il popolo cinese abbia mai rappresentato.
Il romanzo è stato edito anche da Einaudi nella collana I Millenni (prima edizione 1956, ultima edizione 1995) con il titolo I Briganti (ormai introvabile se non usato).
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