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Xi’an – I colori originali 
dell’Esercito di terracotta

L’Esercito di Terracotta: Un Tesoro Archeologico

L’Esercito di Terracotta è considerato una delle più grandi scoperte archeologiche al mondo e una delle più importanti del XX secolo. Attraverso lo straordinario complesso costruito per accompagnare la tomba dell’Imperatore Qin Shi Huang, è possibile avere un’idea della prosperità dell’Impero Qin.

L’Esercito di Terracotta un Tempo Era Colorato

All’inizio, quando l’esercito fu creato, ogni elemento, compresi guerrieri, carri e cavalli, era dipinto, apparendo molto più colorato rispetto a come lo vediamo oggi.
Gli artigiani dipinsero i guerrieri di terracotta con diversi colori per renderli più realistici. Per molte ragioni, i colori che possiamo osservare oggi si sono sbiaditi.
Hanno subito un’ossidazione lenta a causa dell’umidità del terreno per 2.180 anni, seguita da una rapida ossidazione e disidratazione nel 1974, quando le fosse furono aperte ed esposte all’atmosfera. Il rivestimento colorato fu gravemente danneggiato, invecchiò rapidamente e si sfaldò.
Xia Yin, direttore del dipartimento per la protezione dei reperti del Museo del Mausoleo dell’Imperatore Qin Shi Huang, spiega cosa accadde:
“Praticamente ogni guerriero e cavallo era dipinto, ma essendo stati sepolti per più di 2.200 anni, i pigmenti erano così vecchi che iniziarono a cambiare appena 15 secondi dopo essere stati dissotterrati. Entro quattro minuti, gli strati di pittura, legati dai pigmenti, si disidratarono, si inclinarono e si staccarono dalla superficie.”

I Colori Originali dell’Esercito di Terracotta

Secondo le statistiche, sull’Esercito di Terracotta furono applicate decine di colori, tra cui verde tenue, vermiglio, rosso scuro, rosa, azzurro, bianco e molti altri. Tra questi, i quattro colori più comuni erano il verde tenue, il vermiglio, il rosso scuro e il rosa.
Tipi diversi di guerrieri venivano dipinti con colori diversi. Le statue dei generali erano decorate con colori più complessi e dettagli più elaborati rispetto alle statue ordinarie. Inoltre, le statue con posture particolari, come la famosa statua dell’arciere inginocchiato, erano dipinte con una maggiore raffinatezza.

Il Viola Cinese

Quando furono dissotterrati, i Guerrieri di Terracotta erano ancora colorati. Gli esperti di conservazione dei reperti scoprirono che il viola (successivamente chiamato “viola cinese”) presente sulle statue era un colore artificiale. Il pigmento di base era un silicato di rame e bario sintetico, un composto che non si trova in natura e che ancora oggi è difficile da produrre.
La tecnica per creare il viola cinese scomparve dopo la dinastia Han (206 a.C.–220 d.C.), e il metodo con cui gli antichi cinesi riuscirono a ottenere questo raro colore rimane un mistero.

I Colori Sbiaditi dell’Esercito di Terracotta

La causa dello sbiadimento dei colori dell’Esercito di Terracotta è stata identificata: la forza adesiva tra gli strati di pittura era debole. Lo strato inferiore era fatto di lacca grezza, un materiale molto sensibile alla disidratazione. A causa di ciò, si crepò e si disintegrò, portando al deterioramento dei colori dipinti.

La Protezione dell’Esercito di Terracotta

I lavori di protezione e restauro iniziarono subito dopo la scoperta dell’Esercito di Terracotta nel 1974. Nel 1982, il museo organizzò un team specializzato per condurre ricerche sulla pittura delle statue. Questa squadra collabora con numerose istituzioni internazionali per trovare soluzioni ai problemi di conservazione.
Nonostante i notevoli progressi nella tecnologia di protezione dei colori, le pitture possono resistere solo per circa 10 anni. Le tecniche attuali sono ancora limitate. Per questo motivo, solo una piccola parte dell’immenso Esercito di Terracotta è stata completamente esplorata.
Solo quando la tecnologia sarà sufficientemente avanzata, il vasto e straordinario mondo sotterraneo potrà essere finalmente rivelato al mondo intero.

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