“Come mai la Cina, fino a ieri produttore di mercanzia a basso costo, oggi domina il mercato high-tech mondiale, si impone come attore globale, assume il controllo economico e finanziario di intere nazioni ed è in grado di “richiamare all’ordine” persino gli Stati Uniti d’America? In questo libro Marco Lupis ci spiega l’origine del nuovo potere globale cinese, quali sono le sue radici e dove ci sta portando. Lo fa cominciando da quell’alba umida e rovente del 1995 quando – giovane reporter poco più che trentenne – atterrava per la prima volta nella sua vita nel vecchio aeroporto Kai Tak di Hong Kong, lembo di terra in Cina, allora ancora saldamente colonia di Sua Maestà la Regina d’Inghilterra, e aveva inizio così quella che lui stesso ha definito: “Una vera storia d’amore, vissuta non con un’altra persona, ma con un continente, l’Asia, e con un popolo in particolare: i cinesi”. E in Cina, basato a Hong Kong, ci rimarrà – salvo brevi pause – fino a oggi, raccontandone ai lettori – da corrispondente delle maggiori testate italiane e della RAI – l’attualità più stringente, gli avvenimenti più imprevisti e curiosi, e quella diversità che la rende unica. Ricco di notizie e di avventure, di emozioni, testimonianze e anche ironia, questo libro è un ininterrotto reportage lungo venticinque anni e un irripetibile diario di viaggio, ma soprattutto è l’appassionante romanzo della storia umana di un giornalista, di un uomo, che ha attraversato le trasformazioni e gli sconvolgimenti degli ultimi decenni in Cina, e per questo è in grado, più di molti altri, di aiutarci a comprendere l’attualità e i pericoli rappresentati dalla Cina di oggi.”
“Premio Città di Como 2019 per il “Miglior libro di giornalismo di viaggio”
Tiziano avrebbe amato questo libro
Angela Terzani Staude
Lupis ha una grande passione giornalistica, rara.
La voglia incontenibile di essere là dove la cronaca può essere storia
E di essere testimone neutrale ma non insensibile, coinvolto ma non partigiano”
Ferruccio de Bortoli
Lupis racconta vicende umane con stile asciutto, senza enfasi, rigoroso,
Portando per mano il lettore, si dedica a una ricostruzione lucida degli avvenimenti,
nell’impari lotta con i social media e l’informazione tritatutto
Massimo Nava – Il Corriere della Sera
Acuto storiografo degli avvenimenti nell’Oriente più estremo, ne “I cannibali di Mao” Lupis offre uno spaccato dotto e incisivo degli anni più importanti in quella parte del mondo
Pietro del Re – La Repubblica
Lavorando sempre come cane sciolto e spirito libero,
Lupis ha coperto per oltre un decennio l’intera area Asia-Pacifico,
in un instancabile peregrinare
dettato dall’inquietudine e dalla passione per la scrittura
Andrea Giacobino – Italia Oggi
Marco Lupis nutre un amore sconfinato per l’Asia
e uno stile nel raccontare che mi hanno ricordato Tiziano Terzani
Marco Gregoretti – autore de “L’affair Mitrokhin”
Un racconto teso, oggettivo, ricco di atmosfere, quello di Lupis,
che sa tuttavia condividere con umanità le vicende a cui assiste
Panorama
Lupis dimostra di avere avuto solidi maestri: prima di tutto, Tiziano Terzani (…) ma leggendo “I cannibali di Mao” vengono in mente anche il “giornalismo letterario” di Goffredo Parise o quello partecipato e veemente della Fallaci.
Il Tempo
Marco Lupis ha l’occhio attento ai dettagli e a una buona storia.
Non ho potuto smettere di leggerlo
Peter Frankopan – autore de “Le Nuove Vie della Seta”
C’è bisogno di libri come quelli di Marco Lupis
Janine di Giovanni – The New York Times
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