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In
un periodo di tumulti e di decadenza visse un matematico senza pari la
cui fama fece il giro del mondo.
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Zhu Chongzhi (429 - 500) nacque in una famiglia di mandarini nel distretto di
Fanyang (oggi nella provincia dello Hubei) e ricevette una buona educazione sin dall'infanzia. Molto presto, egli si appassionò alla matematica e all'astronomia, divorò numerosi trattati antichi, correggendo al passaggio i loro errori di calcolo e
procedendo alle sue ricerche.
I suoi lavori sul valore di pi greco sono notevoli. Prima di lui, molti studiosi
cinesi avevano studiato il rapporto costante tra la circonferenza e il cerchio. Alla fine dell'epoca dei Tre Regni (220 - 280), Liu Hui aveva già calcolato quattro decimali di
pi greco. Zu Chongzhi riprese la fiaccola e giunse a un valore approssimato tra 3,1415926 e 3,1415927. Era la prima volta al mondo che veniva proposto un valore così esatto.
Fu necessario attendere il XV secolo e i matematici arabi per giungere al 16°
decimale, mille anni dopo Zu Chongzhi!
Egli fu inoltre il primo studioso a definire il valore per i suoi limiti inferiore e superiore, e sempre il primo a proporre 22/7 come
valore approssimativo e 355/113 come valore approssimato. In Occidente, questa ultima formula venne scoperta soltanto nel 1573 dal tedesco Valentin Otho.
Come ottenne Zu questi risultati? Gli annuali storici tacciono al riguardo, ma sembra che egli abbia lavorato per perimetri
approssimati: partendo da un esagono, avrebbe calcolato sino al poligono con 24.576 lati, e messo in equazione perimetro e superficie. A quell'epoca, non c'erano né carta, né pennello, né cifre arabe… Tutti i suoi calcoli hanno dovuto essere effettuati con le
bacchette di bambù! Immaginate la difficoltà del compito e l'incredibile sforzo intellettuale! |
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Zhu Chongzhi alla ricerca del
valore di pi greco |
Zu Chongzhi ha anche contribuito a
migliorare il calendario. Da moltissimo tempo, i contadini cinesi sapevano che bisognava seminare il riso alla " festa del Grande Chiarore" e trapiantarlo alla "pioggia sui cereali". Nel calendario lunare, l'anno era suddiviso in 24 periodi in funzione dei cambiamenti climatici. All'epoca in cui
visse Zu Chongzhi, il mese lunare era definito dal lasso di tempo che intercorreva tra due lune piene, ossia un po' più di 29 giorni. Risultato, l'anno lunare aveva undici giorni di meno dell'anno solare. Per rimediare a questo inconveniente, si era deciso che ogni periodo di 19 anni avrebbe contato 7 anni di 13 mesi. Zu Chongzhi, dopo lunghe ricerche, scoprì che, con questo sistema, mancava un giorno lunare in rapporto con l'anno solare ogni duecento anni.
Propose dunque 144 anni di 13 mesi per ogni periodo di 391 anni.
Un altro contributo di Zu Chongzhi fu l'introduzione del calcolo della precessione degli equinozi nella sistemazione del
calendario, precessione valutata a circa 50,2 secondi dagli astronomi contemporanei. Non fu il primo ad osservare questo sfalsamento di tempo, ma fu il primo a tenerne conto nella stesura del suo calendario, conosciuto con il nome di "Daming".
Per rendere il calendario più affidabile e facilitarne la sua utilizzazione nell'agricoltura, Zu specificò il mese lunare draconitico, cioè l'intervallo di tempo che separa due passaggi consecutivi della Luna al suo nodo ascendente, intervallo che egli valutò a 27,21223 giorni, meno un secondo.
Dopo numerosi calcoli e verifiche successive, Zu Chongzhi propose il calendario alla corte imperiale per chiederne la promulgazione. Ma l'imperatore Xiaowu, ignorando i vantaggi che offriva il calendario "Daming", chiese ai suoi esperti di testare il matematico che uscì sempre vincitore dai certami oratori. Nonostante ciò, si dovette attendere sino al 510, cioè dieci anni dopo la sua morte, per vedere il nuovo calendario entrare in vigore.
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Matematico, astronomo, Zu fu anche un genio della meccanica: fu lui che riscoprì il principio del carro a bussola, scomparso da diversi secoli; inventò inoltre il mulino idraulico per decorticare i cereali e una giunca capace di percorrere 50 km al giorno.
Infine, Zu scrisse "Shu Yi Ji" (Stranezze), un'opera letteraria in dieci volumi. |
Il carro a bussola |
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