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Zhang Zhongjing
Grande maestro di medicina tradizionale

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Con lui, la medicina cinese cessò di essere puramente empirica,
poggiando su metodi più scientifici che tenevano conto 
delle condizioni specifiche dei malati.
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Tra le opere di medicina della Cina antica, il "Trattato sulle febbri dovute al freddo patogeno e altre malattie" di Zhang Zhongjing, eminente medico dell'epoca degli Han Orientali (25-220), è uno dei più rinomati negli ambienti medici. L'autore vi fa il bilancio della sua esperienza clinica e propone una regola teorica fondamentale: adattare la cura alle condizioni specifiche del paziente e secondo i suoi sintomi. Tale testo è una miniera per tutti coloro che si interessano di medicina tradizionale cinese (MTC). 
Zhang Zhongjing, cioè Zhang Ji, nacque a Nieyang, nel distretto di Nanyang (provincia dello Henan), nel 150, e morì nel 219. A quel tempo, il popolo era crudelmente sfruttato e oppresso, i signori della guerra facevano regnare il terrore. Le guerre ininterrotte, le calamità naturali e le malattie epidemiche lasciavano il popolo in una profonda povertà. In dieci anni nello stesso clan di Zhang Zhongjing, che contava duecento persone, i due terzi morirono a causa delle epidemie; questi lutti lo convinsero a consacrare la propria vita allo studio della medicina.
Sin dalla più tenera età, egli si era appassionato ai trattati di medicina. Studiò dapprima a fianco di Zhang Bozu, un altro grande della medicina, e la sua assiduità gli permise di progredire rapidamente sul piano della diagnostica, della pratica, della conoscenza delle erbe medicinali e della loro prescrizione. L'allievo sorpassò ben presto il maestro. In seguito, si accorse che i medici trascuravano troppo spesso lo studio della patologia. Per determinare la natura del male, essi eseguivano la diagnosi applicando ciecamente i metodi dei loro predecessori e prescrivevano la cura in modo superficiale.
Zhang Zhongjing nutriva una profonda antipatia verso questi medici irresponsabili.
La sua attenzione era particolarmente rivolta nel seguire i pazienti e allo studio critico delle teorie degli antichi. Per giungere alla sua diagnosi, esaminava dapprima l'aspetto, ascoltava la tosse, sentiva i polsi e interrogava il malato sui suoi sintomi. Poi analizzava l'insieme dei sintomi basandosi sulle sue conoscenze cliniche e patologiche. Il punto forte di Zhang Zhongjing posava sull'infallibilità delle sue diagnosi. Quando abitava nel distretto di Xiuwu fece la cono scenza di Wang Can, un letterato di circa vent'anni. Zhang Zhongjing notò la sua cattiva cera e gli disse: " Tu sei malato, devi reagire senza perdere tempo. Secondo me devi prendere un "decotto delle cinque materie minerali". È possibile che tu guarisca rapidamente, altrimenti le tue sopracciglia e i tuoi capelli cadranno all'età di 40 anni; sarà allora difficile curarti e la tua vita sarà in pericolo ". Wang Can credette che Zhang Zhongjing cercasse di far mostra della sua arte e decise di ignorarne i consigli. Qualche tempo dopo, Zhang Zhongjing lo incontrò nuovamente e gli chiese se avesse preso il suo decotto. Wang Can gli rispose, spazientito, affermativamente. "Non ti credo. Perché nascondere la tua malattia, perché trascurare la tua salute? ". Wang Can si ostinò a fare orecchie da mercante; quando raggiunse la quarantina le sopracciglia cominciarono a cadergli e morì sei mesi più tardi. Era stato colpito dalla lebbra, malattia infettiva caratterizzata dalla lunghezza del periodo di incubazione e dalla difficoltà di diagnosi e guarigione.
In quel tempo la popolazione era decimata da frequenti epidemie. I libri di storia ci dicono che dal 168 al 217 numerose ondate di epidemie devastarono ogni anno il paese, soprattutto dopo il 196. Tutti i nuclei familiari erano toccati, famiglie e clan interi si estinsero. Il 70% dei decessi era dovuto alle febbri. Per venirne a capo, Zhang Zhongjing si immerse nello studio dei rimedi proposti dai suoi predecessori, raccolse avidamente le ricette popolari e le sperimentò nella pratica clinica. Dopo decine di anni di lavoro accanito compose il suo "Trattato sulle febbri dovute al freddo patogeno e altre malattie", il primo ad offrire uno studio completo sulla patologia, la diagnosi e il trattamento clinico.
In quest'opera Zhang Zhongjing fa il bilancio e sviluppa le conoscenze eziologiche. Afferma che l'origine dei mali non è da ricercare nel destino del paziente né nel gioco dei cattivi spiriti, ma nell'alterazione degli organi interni e l'influenza esercitata su di essi dall'ambiente fisico. 
Grazie a questi corretti principi di partenza, Zhang Zhongjing poteva spiegare scientificamente dei fenomeni variabili. Ad esempio, un tempo si credeva che le donne afflitte da isteria - caratterizzata da una forte emotività e da sbalzi d'umore - avessero "il diavolo in corpo": nel suo trattato di "Patologia femminile" Zhang Zhongjing indica invece che queste turbe hanno delle cause fisiologiche e possono essere guarite dall'agopuntura e dalla terapia. 
Zhang Zhongjing Zhang Zhongjing studiò approfonditamente la diagnosi e la terapia delle malattie dovute 
al freddo patogeno e scoprì un nuovo metodo di diagnosi attraverso l'esame dei "sei meridiani" e degli "organi e visceri", e gettò le basi di un sistema teorico mettendo in relazione patologia, diagnosi, prescrizione della cura e farmacologia, assicurando con questo l'ulteriore sviluppo della medicina tradizionale. Ancora ai nostri giorni, coloro che praticano la medicina tradizionale non possono non conoscere il suo trattato sulla diagnosi e terapia.
Zhang Zhongjing completò il capitolo del "Neijing" (Classico della Medicina Interna) che trattava delle malattie dovute al freddo patogeno, a partire dalla sua osservazione e dalle sue esperienze cliniche. Secondo lui, le malattie febbrili e le malattie epidemiche hanno delle cause complesse e sono delle affezioni acute molto difficili da guarire. Per aiutare a comprenderne i sintomi e la loro evoluzione, egli suddivise le malattie febbrili in sei categorie e propose dei rimedi specifici per ciascuna di loro.
Al fine di effettuare con precisione la diagnosi di una malattia, bisogna vedere, secondo Zhang Zhongjing, se essa dipende dallo yin o dallo yang, se è superficiale o profonda, fredda o calda, e se è dovuta a una deficienza o a un eccesso di qi (energia vitale).
Propose quattro metodi di cura: la sudorazione, per eliminare i fattori patogeni, il vomito, per rigettare gli elementi nocivi, la diarrea, per purgare lo stomaco e gli intestini, e la neutralizzazione delle tossine per mezzo dei medicinali. Questi metodi non dovevano essere usati a caso: la sudorazione prescritta a sproposito rischia di far morire il paziente di spossatezza; per contro, se chi dovrebbe sudare non suda, può morire soffocato dalla chiusura dei suoi pori.
Il "Trattato sulle febbri dovute al freddo pageno e altre malattie" contava un tempo 16 tomi. Nel corso del tempo, alcuni di questi sono andati sfortunatamente perduti. Ma grazie a Wang Shuhe, che l'ha riunita nell'epoca dei Jin (235-420), quest'opera si è abbastanza ben conservata.
Sotto i Song (960-1279), Lin Yi e i suoi colleghi l'hanno rimaneggiata e divisa in due parti: una che tratta del "freddo patogeno", composta di 10 tomi, 22 capitoli, 397 diagnosi e 113 cure; l'altra, il "Jin Gui Yao Lüe", è composta da 6 volumi e 25 capitoli consacrati all'eziologia, alla classificazione, alla diagnosi, alla prevenzione, alla chirurgia, alla ginecologia e ostetricia, alla pediatria, al primo soccorso ecc. Vi si tratta inoltre degli organi e visceri, così come dei meridiani, propone 139 metodi per diagnosticare una quarantina di malattie correnti, trattare gli itteri, la dissenteria, l'antrace polmonare. I 262 tipi di cura che vi si trovano sono ancora oggi studiati e utilizzati.
Il "Trattato sulle febbri dovute al freddo patogeno e altre malattie" è fortemente servito al progresso della medicina tradizionale in Cina e in paesi asiatici come il Giappone, la Corea e il Vietnam. 
Inoltre, Zhang Zhongjing compose altre opere di valore inestimabile quali "La Diagnosi delle malattie febbrili", in 10 tomi; "Diagnosi e cure"; "Il Trattamento delle malattie ginecologiche", in 2 volumi; "I cinque visceri", "Le affezioni stomatologiche" che, sfortunatamente, andarono tutte perdute nel corso dei secoli.


Frammenti d'Oriente, dicembre 2003

 

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