"Un pezzo di seta,
bianca come neve, si taglia per fare un ventaglio, rotondo come la luna
piena”. Da questa poesia scritta
da Ban Jieyu della Dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) si capisce che già in
quel tempo il ventaglio era un oggetto di uso quotidiano.
Nel
libro “Note antiche e odierne”, redatto dagli studiosi della
Dinastia Jin (265-420), è scritto: “I ventagli Yuming furono inventati
nell’epoca degli Shun (2550-2140 a.C.) ” . Nella Dinastia Zhou (1066-256
a.C.), i ventagli erano utilizzati anche nelle parate. In seguito si
cominciò anche a ornarli, dipingendoli o applicandovi piccoli oggetti di
giada.
Nella
dinastia Tang (618-907), l’arte del ventaglio raggiunse la perfezione. I
ventagli di seta si chiamavano anche Gongshan (ventagli della
Corte). Di seta delicata, quelli più comuni erano rotondi, nonché
ovali o multiangolari. I materiali per fare i manici erano molto vari e
quelli più pregiati erano il bambù di alta qualità, l’avorio, il legno
duro, l’osso ecc. Anche molti pittori e calligrafi diedero il loro
contributo all’arte del ventaglio. Nel libro Jin, venne registrato
l’episodio del noto calligrafo Wang Xizhi che scriveva sui ventagli da
vendere per aiutare un’anziana a mantenere la famiglia. Nella pittura sul
ventaglio dipinta da Zhou Fang durante la Dinastia Tang dal titolo “Damigella
con ventaglio”, quest’ultima ha un ventaglio di seta in mano e una
fanciulla di servizio in piedi ne manovra uno più grande sul quale sono
dipinte due fenici.
Nella
Dinastia Song (960-1279), erano diffusi anche ventagli fatti con foglie
essiccate o piume, però quelli di seta occupavano ancora la posizione
principale. Ciò è confermato sia dai reperti archeologici rinvenuti, che
nelle collezioni di ventagli di seta del Museo imperiale. Apparvero pure
negozi specializzati per dipingere o scrivere su ventagli e collezionisti.
Vendere ventagli divenne un mestiere in Cina, e venivano esportati, come
risulta dalle liste merci d’esportazione.
C’è
chi ritiene che lo zheshan (ventaglio pieghevole) fosse stato
introdotto dall’estero e chi, invece, che fosse esistito già nella Cina
antica. Comunque, lo zheshan fece la sua comparsa durante la Dinastia
Song e nelle Dinastie Ming e Qing conobbe il suo culmine.
Gli zheshan
divennero anche opere d’arte grazie all’apprezzamento della corte di
intellettuali e pittori. I materiali usati per fare le stecche dei ventagli
erano oro, giada, avorio, guscio di tartaruga, corno, legno di sandalo,
bambù pregiato ecc. Molti intellettuali preferiscono quelli fatti con
stecche di bambù scolpite da famosi esperti che comprendono soggetti assai
vari: monti e fiumi, fiori, uccelli e animali, calligrafie ecc.
I ventagli costituiscono spazi ideali per
pittori e calligrafi per dimostrare il loro talento. Normalmente, le
coperture sono di carta o di seta.
I ventagli dipinti dai
famosi pittori Tang Bohu, Zhen Banqiao, Ren Bonian delle dinastie Ming e
Qing sono preziosissimi, come pure quelli dipinti dai noti pittori
contemporanei Zhang Daqian e Qi Baishi.
In
Cina i ventagli servono non solo per rinfrescarsi, per cacciare via mosche e
zanzare, ma anche per proteggersi dal sole o dal vento (anticamente) nelle
parate, per arredare camere o palcoscenici ecc.; le sue forme vengono
stilizzate anche nell’architettura. Oltre a ciò, quelli rotondi fanno
anche parte integrante della cultura di varie zone: Suzhou, Hangzhou,
Sichuan, Anhui ecc.
Le pitture e le calligrafie
sugli zheshan esistevano già nella dinastia Song (960-1279). Nel
1978, in una tomba della dinastia Song nel distretto di Wujin è stata
rinvenuta una scatola per cosmetici di colore nero sulla
quale era dipinta una
damigella con lo zheshan in mano. Su questo zheshan, già
erano raffigurati fiori e uccelli.
Ma quest’arte raggiunse
il suo splendore soltanto durante le dinastie Ming e Qing.
|
Ventaglio con monti e
fiumi della dinastia Ming |
L’arte
della pittura su ventaglio è diversa da quella su carta o seta normale
poiché quando si deve dipingere lo zheshan ci sono già le pieghe e
la sua carta pesante non assorbe l’acqua.
Chou Ying, Tang Bohu e Shen
Zhou furono famosi pittori della dinastia Ming e oggi i loro zheshan
dipinti sono inestimabili.
È molto difficile
dipingere i ventagli zheshan soprattutto a causa delle loro fogge. I
bravi pittori sanno, però, approfittare di queste forme per creare un
effetto meraviglioso che non si può ottenere dipingendo su carta o seta
normale. Ecco una delle ragioni per cui molti collezionano solo le opere su zheshan
e non le pitture degli stessi autori.
Come detto in precedenza,
già nella dinastia Song vi erano collezionisti di zheshan, compresa
la corte, e nelle dinastie Ming e Qing i collezionisti erano ancora più
numerosi. L’imperatore Hong Li della dinastia Qing, ad esempio, ordinò al
pittore Zhang Ruoai di mettere in ordine i 300 zheshan delle dinastie
Yuan e Ming collezionati dalla corte sotto il titolo “Yan Yun Bao Ji”
(“Libro prezioso di fumo e nuvole”).
Gli zheshan
piacevano agli imperatori e anche alla gente semplice. Quindi, la sua arte
si sviluppò velocemente. Fino alla dinastia Qing, pittori e calligrafi su
ventaglio divennero sempre più numerosi.
All’inizio della dinastia
Qing, tra i famosi pittori su ventaglio si annoverano Wang Shimin, Shi Tao,
Ba Da Shan Ren: abili sia nel dipingere che nella calligrafia, essi
trasformarono spesso gli zheshan in opere artistiche meravigliose.
Invece, Huang Shen, Zheng
Banqiao e altri pittori rappresentavano un’altro stile artistico Nella
dinastia Qing, dipingere e collezionare gli zheshan piaceva non
soltanto alle persone dell'ambiente culturale ma anche ai pittori popolari.
Con personaggi storici o teatrali e anche le loro opere, con soggetti nuovi
e diversi da quelli della corte, arricchirono molto la cultura del
ventaglio.
Nella dinastia Qing,
dipingere e collezionare gli zheshan piaceva non soltanto alle
persone dell’ambiente culturale ma anche ai pittori popolari. Con
personaggi storici o teatrali come soggetti, questi ultimi crearono anche
molte opere su zheshan piene di colore e folklore. Sulle coperture di
carta nera, essi dipinsero fiori e uccelli, monti e fiumi, e personaggi con
la tecnica del guazzo abbellite anche con l’oro, creando così uno stile
particolare. Alla fine della dinastia Qing, ci fu il famoso pittore Ding
Zijing, specializzato nel dipingere le maschere dell’Opera di Beijing sui
ventagli, molto apprezzate dalla gente. Anche le coperture stampate di Yang
Liuqing erano molto diffuse nella dinastia Qing perché erano meno costose
ma ricche di vita.
Col passare del tempo,
anche i luoghi di produzione dei ventagli cambiarono. Lo Hubei era noto per
i suoi ventagli intrecciati di bambù all’epoca degli Stati combattenti;
Suzhou era famosa per i ventagli di lacca e di bambù nella dinastia Song;
la bottega “Qing Yuan Guan” a Nanjing era famosa per i suoi vari tipi di
ventaglio nella dinastia Ming; a partire dalla dinastia Qing, Suzhou e
Hangzhou divennero i maggiori produttori di ventagli; oggi, quelli di
foglie, del Guangdong, di osso, del Jiangxi, di piume, dello Yunnan e del
Guizhou, di sandalo, di Suzhou, del Guangdong e di Hangzhou, di bambù, del
Sichuan, di seta, di Suzhou, di paglia, di Pujiang, di carta nera di
Hangzhou ecc. piacciono ancora a tutti.
I tipi di
ventaglio più diffusi
Beijing non è un
luogo di produzione particolare, ma dalle dinastie Ming e Qing è sempre
stato il centro culturale dove arrivavano i prodotti speciali da tutta la
Cina. I ventagli di Yangliuqing di Tianjin furono fra i primi a Beijing,
grazie alla vicinanza delle due città. All’epoca dell’imperatore
Qianlong della dinastia Qing, a Beijing c’erano le botteghe Qijianlong,
Dailianzen e Zhongxin famose per i loro ventagli dipinti stampati con
soggetti folcloristici diffusi da oltre 200 anni.
Zigong,
nel Sichuan, è famosa per i suoi ventagli di bambù intrecciato, creati
dall’artigiano Gong Juewu, i quali divennero così famosi da essere in
seguito chiamati “Gongshan” (“ventaglio di Gong”).
Oggi, i Gong Changrong e Gong Yuwen, suoi discendenti, ne continuano la
tradizione, migliorandola.
I
ventagli di Suzhou e di Hangzhou hanno una lunga storia. Dalla dinastia
Song, quelli di Suzhou sono noti per la loro precisione, la materia prima di
alta qualità e le fogge svariate. Parliamo soltanto dei punti di incrocio
delle stecche, che sono scolpiti nelle forme più diverse: fiori, coda di
rondine, vaso antico ecc. Alla fine della dinastia Qing, a Suzhou apparvero
i ventagli di sandalo, per i quali divenne famosa la bottega Zhangqingji.
Delicato e profumato, un ventaglio di sandalo richiede un lavoro molto
complicato, che piace molto alle donne.
A
Hangzhou, capitale della dinastia Song meridionale, si riunivano molti
artigiani di ventagli. Nel registro antico Mengliang, è scritto: “Nella
Hangzhou dell’epoca, le grida dei venditori si sentivano giorno e notte, e
le botteghe per produrre e dipingere i ventagli formavano un vicolo lungo
due li”.
Il primo anno di regno dell’imperatore
Guangxu della dinastia Qing, Wang Xingzhai fondò a Hangzhou la famosa
bottega di ventagli Wang Xing Ji e i suoi articoli rappresentavano lo stile
tipico di Hangzhou. Lui stesso fu anche un bravo artigiano di ventagli di
carta nera e sua moglie Chen Ying era abile nell’ornarli con la tinta d’oro
o ritagli su carta. Le loro opere ottenevano molti premi alle fiere
internazionali e venivano considerate come doni per la corte imperiale. Nel
1983, la Wang Xing Ji ha aperto filiali a Beijing, Shanghai, Tianjin, Jinan,
Chengdu ecc.
I
ventagli di carta nera e di sandalo sono i più rappresentativi. Occorrono
ben 86 passaggi per ottenere un ventaglio di carta nera, che è assai
robusta e impermeabile. Viene dipinta a guazzo con sette colori diversi
compreso l’oro. Mei Lanfang, il famoso attore dell’Opera di Beijing,
interpretava il brano “La nobile concubina ubriaca”, usando
proprio un ventaglio manufatto dalla bottega Wang Xin Ji.