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Quando
il turista si imbarca a Chongqing per andare ad ammirare l’unica e solenne
bellezza delle Tre Gole,
è ben lontano dal supporre sino a che punto questo
luogo meraviglioso
sia impregnato di storia e di leggenda.
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In questi luoghi vissero e lottarono valorosamente dei
principi e dei generali famosi, soprattutto all’epoca dei Tre Regni (220-280
d.C.), eroi che il popolo cinese onora ancora dopo più di venti secoli.
Dopo alcune ore di navigazione da Chongqing,
sulla riva destra ecco Fuling,
importante capoluogo di distretto, che, già 2 000 anni fa, era il centro
politico dello Stato di Ba. Qui esiste ancora un mausoleo degli antenati della
famiglia imperiale, da cui deriva il nome della città: Fu, del fiume Fushui che
la bagna, e Ling, che significa tomba.
Una cinquantina di chilometri più lontano ecco
apparire Fengdu, sulla riva sinistra,
che trae il suo nome dalla diga Fengwen e dal monte Pingdu, famoso per le
fantastiche sculture demoniache dei suoi templi d’epoca Tang (618-907). Ancora
70 km e, sempre sulla riva sinistra, si vede sorgere Zhongxian,
famosa per i suoi prodotti in bambù e conosciuta storicamente perché a nord
della città si erge la “Sala dei
Quattro Uomini virtuosi”, costruita sotto i Tang in memoria di quattro
personaggi eminenti dell’antica Cina: Bai Juyi, Lin Yan, Li Jifu
e Lu Zhi. Inoltre si trova anche il tempio in onore
di Bai Juyi, grande poeta dell’epoca Tang .
Un po’ più lontano, ma ancora nel distretto di
Zhongxian, si trova Shibaozhai,
la prima gemma di architettura cinese che si incontra andando verso valle.
Il suo nome significa “Fortezza del
Tesoro di Pietra”, è una roccia alta 30 m sulla cui sommità fu
costruito, sotto il regno dell’imperatore Qianlong (1736-1797) dei Qing, un
tempio chiamato Lantuodian. Per facilitare l’accesso a questo tempio
“sospeso”, sotto l’imperatore Jiaqing (1797-1821) si costruì un
padiglione in legno, a forma di pagoda, di 11 piani, incastrato nella roccia:
così, salendo la scala elicoidale all’interno della pagoda, si poteva
accedere agevolmente al tempio Lantuodian. Da questo tempio si gioisce di una
vista meravigliosa sul fiume e sulle montagne.
Durante la notte, il battello fa scalo a Wanxian,
importante prefettura di 350.000 abitanti, a 330 km da Chongqing. Questa città,
fondata più di 2000 anni fa, si chiamava, prima degli Han (206 a.C.-280 d.C.),
Wanzhou. Sotto gli Han Occidentali (25-220 d.C) il suo nome fu cambiato in Nanpu
e non divenne Wanxian che sotto i Qing (1644-1911). È una bella città
aggrappata ad una montagna scoscesa, con un porto molto importante e
un’industria abbastanza sviluppata (con oltre 200 fabbriche). Ad ovest della
città la scogliera Tai Bai si infiamma magnificamente al tramonto, mentre a
nord si innalzano le scarpate dei Monti Tiancheng, dove, all’epoca dei Tre
Regni (220-280) Liu Bei, allora re di Shu, stazionò le sue truppe: da qui
l’altro suo nome di “Città dell’Imperatore”. A ovest della città,
nascosto tra le “Colline dell’Ovest”, sulla scogliera, c’è un
tempio antico, in cui visse per un certo tempo il grande poeta dell’epoca Tang
Li Bai, da cui deriva il nome della scogliera Tai Bai. Nella parte alta della
città si tiene una caratteristica “Fiera notturna del vimini”, notturna
perché i visitatori sono soprattutto i viaggiatori dei battelli, che vi fanno
scalo durante la notte. È a partire da Wanxian che inizia lo spettacolo delle
Tre Gole.
In effetti queste si trovano alla fine del corso
superiore del Grande Fiume, il Changjiang (Yangtse), che, dalla sua sorgente sul
Monte Geladandong, nel massiccio del Tanggula, svolge i suoi 6340 km fino al
Mare della Cina Orientale. Tra il Bacino fertile del Sichuan e le vaste pianure
orientali, si innalza la possente barriera dei Monti Tapa (Da Ba Shan),
attraverso i quali il Grande Fiume deve aprirsi un passaggio attraverso le
famose Tre Gole. In epoche geologiche remote, questa regione era una vasta
distesa d’acqua, contornata da due catene di montagne separate da un migliaio
di metri. Circa 70 milioni di anni fa, il corrugamento terrestre, conosciuto con
il nome di “Movimento della crosta di Yan Sha”, spinse le due catene l’una
contro l’altra; nel corso dei milioni d’anni che seguirono, l’erosione
fece il resto, dando così origine alle Gole. Il loro paesaggio non è monotono:
a volte strettissime, bordate da muraglie di roccia scoscese, a volte si
allargano in vallate, occupate da piccoli villaggi e da campi terrazzati, dei
quali alcuni sono a più di 300 m dal livello del fiume; le Tre Gole serpeggiano
attraverso il selvaggio massiccio dei Monti Tapa.
La prima gola, Qutang
Xia, tra Baidicheng e Daixizhen, è la più corta (8 km) ma anche la più
impressionante. All’entrata, due scogliere innalzano le loro pareti verticali,
una di fronte all’altra, simili a un’immensa porta: da qui il loro nome di
Kuimen, Porta Kui. Più avanti, sono numerosissime le pareti a picco che si
ergono sui due bordi.
La seconda, Wu
Xia, si snoda per 44 km da Wushan a Guandukou, e, nella sua prima metà, si
possono ammirare 12 magnifici picchi, 6 per lato, tra cui il famoso “Picco
della Dea”, a sinistra.
La terza, Xiling
Xia, la più lunga, svolge i suoi 75 km tra Jiangxi e Nanjinguan; è molto
conosciuta e temuta dai navigatori per i suoi pericolosi scogli e i suoi
numerosi bassifondi.
Il battello lascia Wanxian molto presto, il mattino,
e ciò permette di raggiungere, fin dalle prime ore dell’alba, le famose Gole.
Appena iniziata la navigazione ecco Yunyang,
situata sulla riva sinistra a nord del fiume, bene esposta al sole del
Mezzogiorno. Di fronte a Yunyang, sulla riva opposta, si trova il Tempio
Zhangwang, costruito sotto i Song Settentrionali (960-1127) in memoria del
generale Zhang Fei, uno dei tre “Fratelli Giurati” (gli altri due erano
Liu Bei e Guang Yu) le cui gesta sono narrate in lungo e in largo nel
famoso “Romanzo dei Tre Regni”. Zhang Fei venne assassinato qui da due
ufficiali ribelli.
Poco prima di giungere alla prima gola, Qutang Xia,
il battello accosta a Fengjie. Questa
città, di quasi 3000 anni, fu così chiamata sotto i Tang. Il suo nome
originario era Yufu, che divenne Kuifu perché fu capitale dello stato di Kui
durante il periodo delle Primavere e degli Autunni e quello dei Regni
Combattenti (722-221 a.C.). Ancora oggi la città conserva le sue alte mura e la
sua imponente porta d’entrata, dall’alto dell’impressionante e ripida
scala d’accesso. Vicino alla città c’è ancora una vecchia capanna
in cui visse, all’epoca Tang, il grande poeta Du Fu.
Un chilometro a est di Fengjie si trova un
bassofondo, di un migliaio di metri di lunghezza per alcune centinaia di
larghezza, chiamato Chenyanqi. Un tempo, durante la stagione di magra, da questo
bassofondo emergevano dei pezzi di pietra, le rovine di Bazhentu. Quando Zhuge Liang (220-265 d.C.), il più grande stratega
del Periodo dei Tre Regni, invase il Sichuan, costruì su questo banco 64
fortini in pietra (cumuli di pietre alti un metro e mezzo), disposti in
quadrato, otto file di otto. Il suo avversario, Lu Xun, che comandava le forze
fluviali del Regno di Wu, riportò la vittoria. Ma Zhuge Liang, prevedendo
questa eventualità, aveva fatto costruire i 64 fortini proprio per bloccare
l’avanzata dell’armata di Wu. In effetti, nel suo accanito inseguimento,
l’armata di Lu Xun si frantumò contro i fortini ed evitò di poco il disastro
totale. Questo famoso fatto d’arme è evocato in un celebre poema di Du Fu.
Sempre nei dintorni, esattamente a 2 km dal
bassofondo di Bazhentu, si erge la Città dell’Imperatore Bianco, Baidicheng.
Questo luogo è molto conosciuto nella storia delle Tre Gole: è qui, nel pieno
della Gola Qutang, che l’armata di Lu Xun mise in rotta le truppe di Zhuge
Liang, di cui si è parlato poco sopra.
Prima degli Han Occidentali (206 a.C.-24 d.C.), il
luogo si chiamava Yufu (l’attuale Fengjie). Quando Wang Mang usurpò il potere
(9 d.C.), un certo Gong Xunshu si autonominò Governatore generale di Shu e
stabilì la sua capitale dapprima a Chengdu e poi a Yufu. Qui si proclamò
Baidi, Imperatore Bianco e chiamò il luogo Baidicheng, Città
dell’Imperatore Bianco. Baidi venne poi ucciso in combattimento da Guan
Yu, uno dei due fratelli giurati di Liu Bei.
Non lontano da Baidicheng, all’entrata della Qutang
Xia, sulla riva sinistra, si possono scorgere su una falesia bruna diverse
fenditure di mezzo metro di larghezza per più di 10 metri di lunghezza, che da
lontano le danno l’aspetto di un mantice, da cui il nome di Fengxiang, appunto
mantice. Sembra che in tempi molto antichi le popolazioni locali sistemassero le
bare dei loro defunti in queste grotte di montagna. Effettivamente sono stati
scoperti i resti di nove bare risalenti al Periodo dei Regni Combattenti
(475-221 a.C.).
Dopo una trentina di chilometri si arriva a Wushan,
all’entrata della seconda gola, Wu Xia. Anticamente questa cittadina della
riva sinistra si chiamava Jianping, mentre il suo nome attuale le deriva da Wu
Xian, un medico di successo alla corte imperiale dei Tang, che fu sepolto sul
Monte Nanling, davanti a Wushan sulla sponda opposta del fiume. Nel primo secolo
d.C. la fede buddhista aveva raggiunto la Cina e molti templi furono costruiti
qui per un certo periodo dopo la dinastia Han. Sebbene quasi tutti i templi
siano stati distrutti con il passare del tempo, si può visitare, tempo
permettendo, il Monte Gaoqiu, a nordovest della città. Questo era il sito del
palazzo del Re di Chu e del tempio Gaotang, costruito per ricordare la Fata Yao
Ji e l’Imperatore Da Yu (il Grande Yu), “Colui che controllava i Fiumi”.
Secondo la leggenda taoista, era qui che il Grande Yu si accampò mentre
tagliava le Tre Gole del Fiume Yangtse.
Dopo Wushan il fiume raggiunge l’entrata della
seconda gola, Wu Xia. Le scogliere sono così a picco che si dice che il sole vi
penetri raramente. Il battello oltrepassa, sulla sponda sud, la “Gola
dell’Elmo d’Oro e della Corazza d’argento” (Jinkuang Yinjia Xia),
così chiamata perché ricorda, si dice, l’armatura d’argento di un
guerriero coronata da un elmo rotondo dorato.
Sul magnifico sfondo del panorama della prima metà
della Gola Wuxia, si staccano i famosi dodici picchi dai nomi poetici ed
evocatori: Picco del Sacro Balzo, Picco degli Immortali, Picco della Pigna,
Picco della Dea, Picco dell’Aurora, Picco del Drago, Picco delle Gru, Picco
del Paravento di Smeraldo, Picco della Fenice che Vola, Picco del Puro Altare,
Picco che si Affaccia sulle Nuvole, Picco che si Eleva. Sei di questi picchi
sorgono a sinistra e sei a destra. Il più famoso di questi picchi è certamente
il Picco della Dea (Shennu Feng): il quarto a sinistra, che da lontano, con un
po’ di immaginazione, fa pensare ad una graziosa e giovane donna inginocchiata
davanti a una colonna. È il più alto di tutti, l’ultimo a prendere congedo
nello splendore del tramonto. Ai piedi del Picco degli Immortali si può vedere
la “Tavola Kongming” (Kongming Pai), altro luogo famoso della Gola Wu
Xia, una roccia biancastra che forma una sorta di piano concavo e che porta
un’iscrizione che dice: “Wu Xia possiede i picchi più alti, le falesie
più elevate”. Si dice che questa iscrizione sia stata incisa dal grande
stratega Zhuge Liang (che si chiamava anche Kong Ming), mentre era primo
ministro di Shu, nel periodo dei Tre Regni (Shu 221-263, Wei 220-265, Wu
222-280).
Il nostro battello esce dalla Municipalità di
Chongqing e oltrepassa Peishi, un paesino della riva destra bagnato da un
ruscello, il “Ruscello dei Pagelli”, che delimita i confini tra il
Sichuan e lo Hubei. Guo Moruo descrisse così la piccolezza di questo ruscello
frontiera quando scrisse: “La prua della mia barchetta è già nello Hubei
ma la sua poppa e ancora nel Sichuan”.
A Guandukou usciamo dalla gola Wu Xia, il
fiume si allarga e, dopo una decina di chilometri, il battello fa scalo a Badong,
sulla riva destra. Questa città, situata a est del Monte Daba, è un
importantissimo centro di comunicazioni e lo sbocco naturale della parte
montagnosa meridionale dello Hubei.
Una trentina di chilometri dopo Badong il battello
accosta a Zigui, sulla riva sinistra,
famoso soprattutto per avere dato i natali a Qu Yuan (340-278 a.C.), grande
poeta e patriota del Periodo dei Regni Combattenti (475-221 a.C.). In un
passaggio del vecchio libro di storia “Shiji”, si spiega l’origine del
nome di Zigui.
Qu Yuan aveva una sorella, buona e virtuosa, la quale
avendo saputo che suo fratello era stato licenziato dalle sue funzioni ed
esiliato nel paese natale, lo consolò con zelo e comprensione. Gli abitanti del
paese, vedendo che Qu Yuan seguiva i consigli di sua sorella, cambiarono il nome
del luogo in Zigui, che significa appunto “Ritorno dalla sorella”. Qu
Yuan era stato un ottimo ministro dello stato di Chu, aveva spinto
all’alleanza di Chu con il Regno di Qi contro Qin, che stava già mostrando
gli artigli della sua ambiziosa egemonia. Dei funzionari favorevoli a Qin erano
stati corrotti da Zhang Yi, emissario di Qin, e si erano accordati affinché Qu
Yuan consigliasse al suo re di recarsi alla corte di Qin per tentare di giungere
ad un accordo. Ma una volta là il re venne fatto prigioniero e quindi ucciso.
Suo fratello, che gli succedette, fece allora bandire Qu Yuan proibendogli di
occuparsi ancora di politica. Tuttavia, nel 278 a.C. Qin finì ugualmente per
sottomettere il regno di Chu. Qu Yuan, in esilio ormai da vent’anni e all’età
di 62 anni, non potendo sopportare il dolore e la vergogna che gli causavano
l’asservimento del suo paese e le sofferenze del suo popolo, per la
disperazione si gettò nel Mituo, dove perì annegando. Secondo le testimonianze
storiche, la gente locale perlustrò il fiume alla ricerca del corpo, battendo
tamburi e facendo correre le proprie barche nel corso della ricerca. Questo
evento venne commemorato da allora il 5° giorno del 5° mese lunare, e ancora
oggi, dopo oltre 2200 anni, la gente ricorda solennemente ogni anno questo
anniversario (Festa delle Barche Drago - Duanwujie) in tutta la Cina. Il
villaggio di Quyuantuo, un chilometro
a valle di Zigui, si dice che sia il luogo esatto di nascita di Qu Yuan; in ogni
caso la sua tomba è là, come pure un tempio eretto in sua memoria.
Il battello penetra adesso nella Terza Gola, Xiling
Xia, e oltrepassa il paese di Xiangxi,
sulla riva sinistra, bagnato da un torrente che porta lo stesso nome e il cui
significato è Torrente Profumato. Anche questo torrente, situato 13 km a valle
di Zigui, ha la sua leggenda. Il villaggio è il luogo natale di Wang
Zhaojun, celebre damigella d’onore dell’Imperatore Yuandi, della dinastia
Han.
In ogni stagione l’acqua del Torrente Profumato
è chiara come cristallo di rocca. La leggenda vuole che, mentre Zhaojun
prendeva un bagno, una delle perle che la ornavano cadesse in acqua e che, da
allora, l’acqua sia cristallina e abbia conservato il profumo di Zhaojun: da
qui il nome di Torrente Profumato. In realtà, se l’acqua è così
chiara, è semplicemente perché scorre attraverso una roccia calcarea che la
filtra.
Ogni anno, al momento della fioritura dei peschi, un
pesciolino colorato, della taglia di un sapeco, simile a un petalo di fiore di
pesco, compare nel torrente e lo si chiama Pesce
fior di pesca (taohuayu). Poiché il popolo cinese spiega tutto poeticamente
attraverso il fantastico, c’è naturalmente una leggenda popolare anche per
questo pesciolino, la quale dice che Zhaojun venne promessa, per ragioni di
stato, in sposa a un capo mongolo. Dopo aver detto addio alla sua famiglia, ella
discese in barca il Torrente Profumato, iniziando così il lungo viaggio che, al
di là della Grande Muraglia, l’avrebbe condotta dal suo sposo mongolo. Colma
di tristezza, ella prese il suo pipa e
iniziò a cantare il suo profondo amore per i genitori e la sua terra natale che
non avrebbe mai più potuto rivedere. La sua melodia fu così commovente che
tutti i fiori di pesco che bordavano il torrente lasciarono cadere i loro
petali, i quali, toccando l’acqua, si tramutarono istantaneamente in
pesciolini Fiori di pesca.
Avanzando nella lunga gola Xiling, un po’ a valle
di Xiangxi, un altro luogo, sulla riva sinistra, è ricordato dalla
leggenda. Si chiana “Gola della Preziosa Spada e del Libro dell’Arte
della Guerra” (Bingshu Baojian Xia),
chiamata anche “Gola del Granaio” perché si dice che fosse qui che
Zhuge Liang riponesse il suo grano. Il suo primo nome si riferisce alla roccia
della falesia che è stratificata e sembra una pila di libri; sotto un’alta
colonna rocciosa assomiglia ad una spada conficcata nel fiume. Sembra anche che
proprio in questi paraggi Zhuge Liang abbia scritto un libro su come comandare
un’armata.
Il ricordo di questo grande generale del Periodo dei
Tre Regni (220-280) è sempre vivo in tutta la regione. Più o meno a metà
della gola Xiling ecco sulla riva meridionale ancora un tempio, la cui
costruzione è attribuita dalla leggenda a Zhuge Liang. È il Tempio Huangling (Huangling
Miao) che, costruito su uno sperone roccioso, domina il fiume rivolto a
nord, avendo alle spalle la scogliera. Delle stele, scoperte alcuni anni fa sul
posto, sembrano tuttavia provare che questo tempio sia stato costruito
all’inizio della dinastia Tang (VII sec.). Attualmente su questo luogo rimane
solamente una “Sala dell’Imperatore Yu”, costruita nel 1618 sotto i
Ming: essa contiene delle stele, delle vestigia storiche e una statua
dell’imperatore Yu, figura leggendaria dell’Antica Cina che, si dice, domò
i fiumi impetuosi.
Circa 15 km oltre si passa attraverso una gola
chiamata “Gola delle Ombre della Lanterna” (Dengying Xia), in cui quattro picchi si slanciano a 400-500 metri
d’altitudine a destra e a sinistra, brillando la sera al chiaro di luna: è
per questo che viene chiamata anche “Gola del Chiaro di Luna”. I
picchi si dice abbiano la forma di quattro personaggi del famoso romanzo
“Viaggio in Occidente”. Questa parte dello Yangtse, molto stretta, è
fiancheggiata da due lati di alte scogliere, sulle quali bizzarre candele
rocciose sfumano nel cielo; dal battello, avanzando in questa gola, si ha
l’impressione di assistere ad un film: ecco spiegato il suo nome di “Gola
delle Ombre della Lanterna”.
All’uscita di Xiling Xia si ripiomba bruscamente in
pieno modernità. Il “complesso idraulico di Gezhouba” comprende: uno
sbarramento di 2590 metri di lunghezza e 70 m di altezza che trattiene a monte
una distesa d’acqua di 45 km² e due grandi centrali idroelettriche di una
potenza combinata di 2 milioni 715mila kw. Quest’opera gigantesca sopprime
gorghi e rapide fino a 100 km a monte, cioè fino a Badong. Comporta una
differenza di livello di 20 m, e attraverso le sue tre chiuse, assicura il
passaggio di navi fino a 10mila tonnellate. In caso di grandi inondazioni le sue
saracinesche permettono una portata di 110mila m³/sec.
Dopo aver passato la chiusa dello sbarramento, il
battello arriva ben presto a Yichang, termine del nostro “viaggio”.
Anche questa importante prefettura della riva sinistra dello Yangtse ha una
lunga storia.
Nei tempi antichi si chiamava Yiling. È qui che,
durante i Tre Regni (220-280), ebbe luogo la famosa battaglia di Yiling tra i
regni di Wu e di Shu. Nel 221 Liu Bei, allora re di Shu, sferrò battaglia allo
stato di Wu, con un’armata di diverse centinaia di migliaia di uomini, per
vendicare la morte del suo fratello giurato Guan Yu. Gli Shu avanzavano,
vincendo battaglia dopo battaglia; quando arrivarono nei pressi di Yiling era
giugno, e faceva un caldo atroce. Le truppe dello stato di Wu, trincerate nella
città, rifiutavano il combattimento e Liu Bei aveva fatto accampare le sue
truppe in una foresta per proteggerle dagli ardori del sole. Un giovane generale
Wu, di nome Lu Xun, uscì dalla città e trascinò al suo inseguimento Liu Bei,
il quale, per cercare di batterlo, si addentrò profondamente in territorio Wu.
Un giorno, essendosi levato un vento propizio, Lu Xun a sorpresa fece mettere a
fuoco il campo di Liu Bei; il fuoco, alimentato dal vento violento, si estese
molto rapidamente e inghiottì il campo e l’armata di Shu fu quasi interamente
distrutta. Liu Bei e il resto delle sue truppe si salvarono trovando rifugio a
Baidicheng, la città dell’Imperatore Bianco, dove l’anno seguente Liu Bei
morì di dolore. Questa battaglia di Yiling è rimasta celebre negli annali
dell’antica Cina.
LA
DIGA DELLE TRE GOLE
Come ampiamente diffuso dai media occidentali,
sullo Yangtse è in corso di costruzione un’enorme opera conosciuta con il
nome di “Diga delle Tre Gole”, un lavoro titanico che vuole imbavagliare e
domare il terzo fiume del mondo.
Infatti le autorità cinesi hanno deciso, dopo 35
anni di studi preliminari, di costruire un immenso sbarramento di 185 m di
altezza e di 3 km di lunghezza sul sito di Sandouping, a monte di Yichang. Dopo
la messa in opera dello sbarramento nel 2009, il livello d’acqua del bacino
raggiungerà una profondità di 175 m e una capacità di ritenuta d’acqua di
22,15 miliardi di m³. Si valuta che l’elettricità prodotta raggiungerà gli
84,7 miliardi di kw annui.
Certo i vantaggi economici sono importanti: acqua,
elettricità, navigazione, protezione dalle inondazioni delle terre e delle
persone che vivono lungo il corso medio e inferiore dello Yangtse; ma questo
significa che una superficie di 862 km², situata nella zona del bacino
dell’opera delle Tre Gole dello Yangtse e comprendente 16 zone, 10 distretti e
101 borghi, dovrà essere sommersa dalle acque. Tutta la popolazione rurale
della zona (oltre un milione di abitanti per i quali occorreranno 31,33 milioni
di m² di alloggi costruiti ex novo altrove) dovrà spostarsi. Tale
trasferimento avverrà in tre tappe: nella già avvenuta prima tappa sono state
spostate 36 330 persone; nella seconda, attualmente in corso, saranno 450 000;
le rimanenti 550 000 verranno sistemate nella terza fase. Secondo i regolamenti
statali, ogni persona trasferita beneficerà di una sovvenzione di circa 30 000
yuan (circa 8 milioni). Assieme a città e villaggi scompariranno 406 scuole
(coinvolgendo 164 000 studenti e 16mila insegnanti) e le professioni inerenti
all’antica industria del trasporto fluviale, come pure la cultura
(artigianato, canti) legata a quest’attività.
E
turisticamente cosa cambierà?
Alcuni luoghi tra quelli sopra descritti
scompariranno – ivi compresi dei siti archeologici del Neolitico; altri
diventeranno appena meno impressionanti, poiché le montagne delle gole di Wu
perderanno soltanto 70 m e quelle di Qutang 40 m; alcuni siti saranno spostati
(ad esempio il tempio di Zhangfei di 32 km, vicino all’antica città di Yuyang
o il Tempio di Quyan, di 20 km a Maoping) mentre altri, come le celebri
iscrizioni su roccia di Bai’eliang (Fuling) e la gola di Binshu-Baojian (a
valle di Zigui), verranno riprodotti.