Tra il milione a mezzo di autoveicoli che
girano ogni giorno per le strade di Pechino ce ne sono ben settantamila che appartengono ad una categoria del tutto speciale: i taxi. Fatta eccezione per le biciclette, gli autobus e il numero di vetture private circolanti, il taxi rappresenta uno dei mezzi di
locomozione preferiti dai pechinesi. Nella capitale coesistono attualmente quattro tipologie di taxi che si differenziano l'una dall'altra in termini di comodità offerta al passeggero e, conseguentemente, di tariffa al km percorso. Volkswagen 'Santana' e 'Hongqi Bandiera Rossa' (vettura risultato della
joint-venture tra Audi a la leggendaria casa automobilistica cinese), rappresentano il top dell'offerta.
Ottima abitabilità, interni rifiniti, rumorosità contenuta a prezzi che si aggirano tra i 2 e i 2,5 yuan al Km (500 a 650 lire). AI capo
opposto figura invece la famigerata Xiali, modesta autovettura di piccola cilindrata
prodotta nella limitrofa Tianjin, che per la metà dei prezzi suddetti offre un'abitabilità
risicata, interni polverosi, cigolii di varia natura e, se si è oltremodo sfortunati, un molesto
olezzo di carburante distribuito uniformemente all'interno dell'abitacolo. Data
l'economicità e la consistente proporzione della domanda, i taxi marca Xiali sono di gran lunga i più numerosi e usati a Pechino. Nonostante le evidenti differenze tra le varie categorie, tutti i taxi della capitale condividono però un elemento in comune: una gabbia in metallo di varie fatture e proporzioni che protegge il tassista da eventuali assalti. Tale misura di sicurezza fu imposta dalla municipalità di Pechino a tutti i taxi cittadini nei primi anni '90, all'indomani di una serie di sanguinose rapine ai danni di malcapitati tassisti. Ma se nei taxi più costosi tale artificio non
influenza più di tanto l'abitabilità, nei già ristretti margini tra sedili anteriori e posteriori di uno Xiali spesso ciò si traduce in una esperienza di viaggio alquanto disagevole.
Ma a rendere tale esperienza ancora più memorabile contribuiscono fatalmente una serie di altri fattori. In perfetta linea con il mediocre livello generale di attitudine alla guida, il tassista pechinese possiede una
cronica incapacità a destreggiarsi nel marasma del traffico cittadino. Se andate di fretta, mettetevi pure l'anima in pace poiché nella maggior parte dei casi finirete comunque col presentarvi al vostro appuntamento in
notevole ritardo. Infatti, anche in condizioni di traffico assolutamente fluide, il tassista
pechinese medio giammai indulgerà sull'acceleratore, neanche dietro le vostre
sollecitazioni più sincere e disperate. Non essendo abituato a procedere a velocità superiori ai 40 Km/h consentiti, il più volenteroso dei tassisti asseconderà le vostre esigenze per non più di un minuto, per poi ritornare del tutto inconsciamente alla consueta velocità di crociera. In alcuni casi può invece
accadere che il vostro tassista vi prenda in parola, iniziando a zigzagare nel traffico ad una
velocità del tutto esagerata ed evidenziando nel contempo un controllo del tutto precario
sull'automezzo. In tali circostanze, sarete voi stessi a intimare impauriti al vostro zelante conducente di rallentare immediatamente. A questo punto, lui vi squadrerà con aria
interrogativa dallo specchietto, innesterà nuovamente il pilota automatico ligio ai 40 Km/h e con tutta probabilità penserà a quanto sono strambi e volubili questi
laowai (stranieri).
(Per gentile concessione di MONDO CINESE)