STAMPA, CARTA ...
Prima di qualsiasi altro
popolo, i Cinesi hanno fabbricato la carta, poi hanno inventato la stampa,
i giornali, le banconote, i manifesti e le carte da gioco. La scoperta
della stampa presuppone che prima sia stata inventata la carta, e infatti
quest’ultima sembra derivare direttamente dall’uso antico dei sigilli,
e della tecnica dello stampaggio su carta, realizzati su steli di pietra
scolpite. Per di più i Cinesi sono all’origine delle due forme diverse
e successive di stampa, la xilografia che consente numerose riproduzioni
di un testo a partire da una tavoletta di legno incisa e scolpita (in
senso inverso), e la tipografia che fa intervenire una lastra di caratteri
mobili, allineati in modo regolare e raccolti insieme tramite serraggio in
un quadro. Sebbene siano stati gli iniziatori di queste due tecniche
intelligenti, i Cinesi trovarono più comoda la prima, per riprodurre la
loro scrittura tanto complessa.
Processo
di fabbricazione della carta nella dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.)
In Occidente si è notato
che queste invenzioni in Cina non hanno avuto una risonanza rivoluzionaria
e strepitosa paragonabile a quelle dell’adozione della stampe in Europa
(Gutenberg, nel XV secolo). Condorcet fu perfino esageratamente severo nei
riguardi della Cina “dove l’invenzione della stampa”, scrive,
“è stata assolutamente inutile al progresso dello spirito umano”.
Per la sua complessità – la scrittura cinese, non alfabetica, comporta
un uso fino a 7000/8000 caratteri – la stampa cinese non poteva avere lo
stesso sviluppo che ebbe in Occidente, in cui, come notava Voltaire, a
proposito del Medioevo, “i libri erano più rari e più costosi della
pietre preziose”. Resta comunque il fatto che i Cinesi furono i
primi a usare la carta e a stampare e, a titolo indicativo, noteremo che
la biblioteca dei religiosi di Dunhuang, – oasi situata all’inizio
della Via della Seta, al confini occidentali della Cina “classica”,
– ritrovata intatta all’inizio del nostro secolo, comprendeva una
trentina di migliaia di rotoli e di libri; erano stati raccolti e murati
in una stanza segreta, nel 1035, di fronte a una minaccia d’invasione.
Nello stesso periodo, l’Europa medioevale era decisamente in ritardo,
dal punto di vista culturale.
La prima carta
Disponendo
di carta e d’inchiostro di qualità, a base di nerofumo, pressoché
indelebile, comparso verso l’anno 100 a.C., la Cina aveva quindi
eccellenti carte vincenti. Secondo i Cinesi, la carta sarebbe un’invenzione
dell’eunuco Cailuan che fu, di fatto, più precisamente l’autore di
una relazione sulla fabbricazione di questo materiale, relazione scritta
intorno all’anno 105 d.C. Ma indubbiamente la carta era già in uso da
circa due secoli. Nel maggio 1957, vicino a Xi’an, in una tomba fu
rinvenuto un pezzo di carta, datato un centinaio d’anni a.C.
Soltanto nel V e VI secolo d.C., la carta
passerà in Asia centrale attraverso la Via della Seta e arriverà nel
mondo arabo nell’VIII secolo. I Cinesi furono sconfitti dagli Arabi a
Talas, nel 751, e alcuni prigionieri furono condotti a Samarcanda, dove
realizzarono delle cartiere. Dal mondo arabo, (Bagdad e Damasco), la carta
passò in Occidente, inizialmente in Egitto, nel Maghreb e in Spagna (X-XI
secolo), poi nel sud della Francia, dov’è attestata nel XII secolo, e
in Italia nel secolo seguente, con un notevole ritardo, quindi, rispetto
alla Cina.
(CONTINUA NEL
PROSSIMO NUMERO, IN USCITA A DICEMBRE 2009)
Frammenti d'Oriente, settembre 2009