I. Che cosè il Qigong? Sentirsi in forma o
uscire da un malanno imparando gli esercizi per la percezione del proprio
Qi, cioè
la "energia rivitalizzante": è forse questo, in estrema sintesi, laspetto
più interessante del Qigong medico cinese, una disciplina di controllo del corpo, del
respiro e della mente, che ha fatto molto parlare in Cina negli ultimi 20-30 anni. E
apparentemente una moda nuova, ma in realtà è un fatto medico e culturale di
antichissima origine.
Qi è una parola linguisticamente
"blindata", quasi impossibile da tradurre. È energia, vapore, pneuma,
soffio, aria... energia corporale e fisiologica, verificabile e percettibile, ma anche
energia della mente o dello spirito, difficile da definire e misurare. Fin
dallantichità, si parlava della natura del
Qi come un qualcosa che non si
vede ma si sente. E descrivibile sia con linguaggio fisico che filosofico o
psichico. Probabilmente, gli antichi, nellimpossibilità di trovare tanti
ideogrammi, hanno applicato questa parola a tutte le forme di forza o energia. E
paradossalmente forse proprio questo fatto letterario ha, per così dire,
"costretto" i concetti di mente e di corpo a tenersi insieme, nel pensiero
cinese, perché in fondo la salute è anche un fatto culturale. Questa è comunque una mia
provocatoria presupposizione; è possibilissimo invece che sia esattamente il contrario,
cioè il concetto di "
Qi" è proprio quella profonda intuizione degli
antichi sullesistenza di ununica "forza fondamentale", esprimibile
in molti modi.
Secondo le tradizionali conoscenze, mente e corpo non sono separabili,
quindi i loro Qi non sono separabili, anzi, sono trasformabili luno
nellaltro. Questo infatti è il punto centrale, da cui derivano le tecniche di
Qigong. Il Qigong quindi è un esercizio soggettivo e attivo di coltivazione e
trasformazione di "energia", tramite unificazione e identificazione profonda di
mente-corpo-respiro, i tre componenti fondamentali e manifestanti della vita umana, allo
scopo di ottenere uno stato di relativo benessere psicofisico della persona. E di
grande utilità, sia per mantenersi in salute, sia per guarirsi dalle malattie in aggiunta
alle cure mediche adeguate, sia per la crescita della persona umana. Come disciplina
medica, solo di recente gli studiosi lanno affrontato con strumenti moderni
scientifici e psicologici. I dati scientifici sono ancora pochi, ma la tradizionale
pratica è comune e diffusa in tutta la Cina ed è anche raccomandata dalle autorità
mediche, purché fatta con ragionevolezza, giusto criterio e corretti metodi.
II. Scuole e tendenze. Nella sua lunghissima storia,
antichissimi esperti avevano sviluppato nelle varie epoche, diverse scuole e metodologie,
secondo prevalenze di interesse, o sulla "possibilità" della mente o
sullefficienza del corpo. Di conseguenza, possiamo trovare anche oggi tipi di Qigong
con carattere spirituale e religioso o vagamente religioso, oppure Qigong di scuole di
arti marziali, con caratteristiche chiaramente mirate a dimostrare la resistenza e la
potenza del corpo.
Il Qigong medico, invece, non ha appartenenza di scuole
o stili. Si interessa soltanto della forma psicofisica per avere uno strumento in più,
oltre alle conoscenze mediche, per la salute. Sfrutta soltanto quel particolare
"riposo" della sfera mentale, quel regolarissimo respiro e quella straordinaria
scioltezza e "allineamento" del corpo per scoprire le proprie risorse di
"energia vitale". Le tecniche di Qigong medico, in genere sono derivate dalle
scuole taoiste perché queste sono quelle che hanno posto più attenzione al problema
della vitalità del corpo umano, in termini anche filosofici e medici. Attraverso studi
compiuti sulle scuole o stili ritenuti storici e validi, sono stati individuati alcuni
criteri e metodi fondamentali. Ad ogni modo, per fare bene il Qigong occorre avere una
mente più intuitiva che logica, un approccio più esperienziale che intellettuale.
III. Criteri e metodi. I Criteri sono contenuti
nelle tre condizioni o "atteggiamenti" da mantenere costantemente durante gli
esercizi: scioltezza, quiete, naturalezza. Le metodologie sono appunto esercizi che
riguardano la regolazione o "aggiustamento" del corpo, del respiro e della
mente. Le tre condizioni:
1. "Song": scioltezza o rilassamento.
Questo è un punto che crea spesso degli equivoci perché il "rilassamento" non
significa abbandonare le forze e rilassarsi passivamente, non ha niente a che fare con il
senso di quel "buttarsi sulla poltrona con tutti i muscoli abbandonati" dopo una
fatica. "Song", in questo caso, significa forza sciolta ma mantenuta in
modo quasi nascosto ed espressa in modo morbido e inesauribile. Si deve, insomma, sentirsi
sciolti e vitali. Questa scioltezza non riguarda solo il corpo, ma anche la mente. Il
pensiero (o lattenzione) deve essere presente, vigile e sensibile, ma estremamente
leggera, fresca e penetrante come laria.
2. "Jing": quiete o silenzio. Anche questo punto è da
comprendere bene. La quiete riguarda sì lambiente esterno e interno, cioè la
tranquillità ambientale e il silenzio interiore (che sono già cose privilegiate, non
facili da ottenere) ma riguarda soprattutto la "scoperta", la consapevolezza di
quellaltra "mente-specchio dacqua" che sa riflettere la vita e i
suoi movimenti rimanendo tuttavia ferma e stabile. Se la vita in generale è un film,
quella "mente-specchio dacqua" è lo schermo. Quindi si tratta di poter
tenere fermo e stabile, di poter "acquietare" questo schermo. E il punto
più difficile da ottenere, normalmente occorrono anni di allenamento.
3. "Zhilang": naturalezza. Significa
che durante gli esercizi, le posizioni e i movimenti del corpo, del respiro, ma anche
dellattenzione mentale, devono avere una premessa di naturalezza, di spontaneità e
non di costrizione o di forzatura.
Tre ambiti di regolazione:
1. Nellabito della mente, i criteri di valutazione
del grado di Qigong sono sostanzialmente due: la capacità di "yisou",
cioè la "custodia del pensiero formulato", e la profondità di "rujing",
cioè la "entrata in quiete". "Yisou" è la formulazione di un
pensiero e successivamente la fissazione o linsistenza di questo pensiero. Può
trattarsi dellattenzione su una parte o su un punto del proprio corpo e cercare di
non perdere questattenzione per un tempo il più a lungo possibile. E come
dire: mantenere attiva solo quella zona della corteccia cerebrale che riguarda quel punto
del corpo, e questo di conseguenza induce tutto il resto della corteccia a entrare in uno
stato di riposo rivitalizzante. "Rujing" è una conseguenza di questo,
cioè la corteccia è entrata in profonda quiete, con laumento delle onde alfa. Non
è sonno, né veglia come si intende normalmente. La mente è molto rilassata ma vigile.
Si può dire che è una quiete nella vigilanza, molto simile a quei momenti particolari
del cacciatore o del pescatore, portata a una certa profondità.
2. Nellambito della respirazione i criteri sono la
profondità, la lunghezza, la gentilezza e lomogeneità. I metodi sono
sostanzialmente addominali di vari tipi.
3. Nellambito del corpo, si tratta di esercitarsi
per ottenere la correttezza della postura e dei movimenti dellintero corpo, la
mobilità di tutte le articolazioni e la scioltezza di tutti i tendini, la fluidità
dellintera rete circolatoria e la sensibilità dellintera copertura di cute. I
metodi sono le varie "sequenze" di movimenti chiamati "figure", create
e sperimentate già nei secoli da varie scuole.
Le tre condizioni sopra citate sono in realtà piuttosto
difficili da mantenere in modo perfetto e costante, perciò sono in genere proprio gli
obiettivi primari dei tre ambiti di regolazione. Come si vede, tutte queste
"condizioni" e metodi sono strettamente intrecciati. Non cè in realtà un
prima o un dopo. Qigong vuol dire proprio fondere tutte queste cose insieme. Quando ci si
riesce, un corpo malato (i movimenti del corpo sono naturalmente proporzionati a quelli di
un malato) si guarisce più in fretta, un corpo sano si mantiene sano e n appassionato
della ricerca di Qi può percepirlo tramite le metodologie dei dantian cioè
"campo del cinabro", che sono praticamente alcune parti particolari del corpo,
sulla superficie e allinterno.
Li Jingtang
(Joseph Lee)