Un padiglione che appare attraverso i rami, le
rocce imponenti di una montagna, i meandri di un ruscello e ovunque, allombra o al
sole, fiori dalle tonalità cangianti... No, non si tratta di un dipinto bensì di una
veduta paesaggistica così profusa di armonia e di poesia da sembrarlo. Ed è questa,
probabilmente, la sensazione più comune di un turista occidentale alla vista di un
giardino cinese classico.
Daltra parte, in Cina, quella dei giardini è unarte che ha una lunga storia e
il loro stile è veramente particolare anzi unico. Attraverso uno sviluppo che si è
protratto nei secoli, i cinesi hanno infatti elaborato al riguardo una loro teoria
estetica del tutto originale. Ed è per questo motivo che lo studio dei giardini classici
si considera una tappa dobbligo per chi voglia comprendere la cultura cinese.
Lorigine del giardino tradizionale risale molto indietro nel tempo, alle dinastie
Qin e Han (221 a.C. - 220 d.C.). Tra i numerosi palazzi e padiglioni di quel periodo il
Shang Lin Yuan dellimperatore Wu, della dinastia Han, rappresenta qualcosa di
stupefacente: lo componevano un giardino, palazzi e templi e, al suo interno, fra alberi e
fiori, vivevano daini, cani, cavalli ed elefanti insieme ad esemplari rari di animali
terrestri e acquatici. Si contavano molti specchi dacqua - stagni e laghi - il più
famoso dei quali era il Lago Kunming. Lampio spazio destinato allo svago e la
disposizione degli edifici fanno dello Shang Lin Yuan un esempio fra i più significativi
dei giardini architettonici di epoca Qin-Han.
Un altro capolavoro di epoca Han, che certamente merita dessere citato, è il
Palazzo Jian Zhang, anchesso fatto costruire dallimperatore Wu a sud del vasto
Lago Tai Yi, le cui tre isole - Peng Lai, Fang Zhang e Ying Zhou - rappresentano
simbolicamente altrettante leggendarie isole celesti dallo stesso nome. Proprio questo
lago, sulle cui sponde si ergevano un enorme pesce e due testuggini di pietra, doveva fare
del Palazzo Jian Zhang un modello (le famose «tre isole in un lago») per i giardini
cinesi realizzati successivamente.
Fra il II e il VI secolo d.C., si assiste ad alla fuga di molti amministratori dalle
cariche pubbliche, causata dalla dilagante corruzione fra la classe politica, per
dedicarsi ad una vita rustica, sotto la spinta di un diffuso bisogno di libertà e
spontaneità. Tale situazione non potè non rispecchiarsi nellespressione letteraria
ed artistica in generale, provocando significativi mutamenti, i quali, attraverso le nuove
teorie estetiche sulla pittura paesaggistica, dovevano esercitare uninfluenza sempre
più forte sulla progettazione e la realizzazione di giardini. Nasceva così una nuova
generazione di giardini: il Giardino del Cervo della dinastia Wei del Nord, il Giardino
del Drago Contorto degli ultimi Yan, il Giardino Yuan Pu e il Giardino del Lago
dellEst delle dinastie del Sud inauguravano lera dei giardini dal paesaggio
naturale, in cui sinuosi ruscelli alimentavano specchi dacqua e colline artificiali
torreggiavano fra rocce sparse, palazzi e templi, suscitando generale ammirazione. Le
colline riproducevano perfettamente picchi e precipizi, gole e vallate, torrenti e
cateratte; gli alberi e i numerosi rampicanti riempivano laria di profumi agresti.
Sullo sfondo dei diversi scorci paesaggistici si stagliavano le strutture architettoniche
classiche costruite dalluomo, in armonica fusione fra ingegno e natura.
Sotto la dinastia Tang (618-907 d.C), quella dei giardini era già unarte matura la
cui storia oggi abbraccia un arco di oltre duemila anni, un lungo periodo che ha visto uno
sviluppo continuo di abilità e di tecniche ed un progressivo arricchimento concettuale.
Attraverso scambi culturali, la tradizione cinese ha influenzato lo sviluppo
dellarchitettura dei giardini di molti altri paesi, fra cui il Giappone, dove
larte del giardino paesaggistico fu importata nel corso del VI secolo dellera
cristiana e divenne una sorgente feconda per lo sviluppo successivo del giardino
giapponese.
A differenza di quanto avvenne nella cultura europea, dove si ebbe una fusione fra pittura
e arte del giardino paesaggistico soltanto nel XVIII secolo, la costruzione del giardino
cinese, fin dagli albori, fu sempre strettamente connessa alla pittura paesaggistica
tradizionale ad acquarello, in una sorta di sviluppo simbiotico. In Cina i giardini erano
in gran parte progettati da poeti e da pittori, tesi alla ricerca di unatmosfera che
interpretasse la loro sensibilità artistica: non è difficile, infatti, immaginare un
giardino come una sorta di poema naturale che invita alla contemplazione, o come un rotolo
cinese dipinto, che viene srotolato lentamente davanti agli occhi.
Essendo il legno il materiale da costruzione più usato, molti giardini cinesi non hanno
resistito alle ingiurie del tempo, ai disastri naturali e alle guerre. Quelli che si sono
conservati fino a noi risalgono per lo più alle dinastie Ming e Qing.
I giardini cinesi pur essendo fortemente diversificati fra loro per dimensioni, tema
conduttore e caratteristiche, possono essere raggruppati in tre categorie principali:
imperiali, la maggior parte dei quali si trova nelle regioni settentrionali e si
contraddistinguono, in generale, per la loro grandiosità e il loro formalismo classico;
privati di cui fanno parte i tipici giardini del sud e tra questi i più famosi sono
sicuramente quelli di Suzhou, interessanti soprattutto per limprevedibilità
dellimpianto e per il senso di profonda tranquillità di cui sono pervasi. Infine si
hanno i parchi panoramici naturali, formatisi in anni e anni di lavoro e comprendenti
oltre a svariati punti panoramici anche templi, monasteri e padiglioni degli antenati.
Questo tipo di giardino utilizza lambiente naturale come una scenografia in cui la
mano delluomo interviene qua e là, completando la composizione con le sue
creazioni; risultando un insieme solitamente molto più rustico e naturale rispetto agli
altri due tipi di giardino.
Il Giardino Liuyuan
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Ma proviamo ad addentrarci nelle tecniche di
progettazione e di costruzione dei giardini cinesi classici.
Innanzitutto bisogna ricordare che vi sono due modi di guardare un giardino: lo si può
guardare rimanendo immobili oppure spostandosi.
Affinché colui che passeggia possa guardare il giardino restando immobile, bisogna
sistemare dei luoghi in cui ci si possa fermare. E perché possa guardarlo spostandosi,
gli si deve offrire un percorso di passeggiata abbastanza lungo.
I piccoli giardini, in particolare quelli residenziali, presentano soprattutto degli
angoli da dove osservarli stando fermi. I grandi parchi, invece, offrono essenzialmente
dei punti di osservazione che si raggiungono spostandosi.
Così, mentre il giardino Giardino del Maestro delle Reti di Suzhou è un modello di
piccolo giardino, il Giardino Zhuozheng (conosciuto con il nome di Giardino
dellAmministratore Umile), costruito sotto i Ming e vero capolavoro, è un modello
di grande parco.
Il primo comprende numerose costruzioni in cui il viandante può fermarsi, sedersi.
Attorno al lago, sono poste delle balaustre su cui ci si può appoggiare per contemplare i
pesci, e dei chioschi dove si può attendere il levare della luna e gioire della frescura
della brezza. Nel chiosco, osservando da differenti angolazioni, si può vedere
lombra dei fiori in movimento su di un muro, e dei picchi dentellati nel riquadro di
una finestra. Queste vedute sono dei veri e propri dipinti che si possono ammirare da
fermi. Quanto al parco Zhuozheng, i suoi sentieri che serpeggiano lungo il bordo del lago
attirano il visitatore. Essi offrono delle viste simili a quelle che si vedono sul Sottile
lago dellOvest, quando , "un battello saffaccia sotto un ponte a
mezzogiorno," e che "profumi e silhouettes scompaiono troppo velocemente".
Tutto il suo fascino risiede nel cambiamento di paesaggio via via che si procede. È la
natura del giardino e la sua superficie che decidono, naturalmente, delle modalità dello
sguardo: sia nellimmobilità che nel movimento.
Il giardino Zhuozheng
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I parchi cinesi sono delle opere poetiche che evocano delle
pitture comprendenti architettura, piante e paesaggio. Benché siano una creazione della
mano delluomo, essi sono comparabili a un dono della natura. Quali devono dunque
essere le relazioni tra monti e acque? E importante che i monti appartengano a una
catena e che le acque vi abbiano le loro sorgenti. Le catene delle montagne e i corsi
dacqua devono collegare le differenti parti del parco e infondervi i loro aliti ,
«i corsi dacqua contornano le montagne e le sparpagliano, i ruscelli e i sentieri
di montagna zigzagano seguendo le ondulazioni del terreno». Sono degli elementi rivelati
nella natura. Il costruttore di colline artificiali Zhang Nanheng, che visse tra la fine
dei Ming e linizio dei Qing, era del parere che bisognasse sistemare dei pendii
dolci per i poggi poco elevati e dei pendii più ripidi per le colline. Per lui i giardini
dovevano essere simili alla natura. Ed è questo ragionamento che è alla base della
costruzione dei giardini "naturali" dove i corsi dacqua e le rocce devono
essere disposti armoniosamente.
Daltra parte la nota più caratteristica ed espressiva nei giardini cinesi sono
proprio le colline artificiali (o montagne in miniatura). Nel vasto territorio cinese sono
molte le montagne famose, inesauribile fonte di ispirazione per gli architetti dei
giardini; inoltre è facile incontrare formazioni rocciose insolite, che hanno sempre
suggerito una gamma straordinaria di forme, colori e materiali con cui creare dirupi,
picchi, vallate, grotte ed antri, per una varietà infinita di montagne in miniatura.
Attraverso queste forme spettacolari, che richiamano inevitabilmente limmagine delle
imponenti catene montuose di questo paese, si riesce a suscitare la sensazione di trovarsi
in un perfetto ambiente naturale.
Lacqua costituisce laltro elemento irrinunciabile: sia che si tratti di un
vasto lago artificiale o di un minuscolo stagno, lacqua è sempre lelemento
tematico dominante della composizione del giardino e grande cura è posta nel far sì che
tanto lo specchio dacqua, quanto le sue sponde, presentino un aspetto perfettamente
naturale. È raro trovare nei giardini cinesi vasche di forma geometrica, ma quando ciò
si verifica significa che il tema del giardino richiedeva tale scelta. Diversamente da
quanto accade nei giardini occidentali, dove si utilizza il movimento dellacqua,
come nel caso delle fontane, per rappresentare unatmosfera scintillante e gioiosa,
elemento essenziale dello specchio dacqua nel giardino cinese è la tranquillità.
La sua quiete crea un clima che favorisce la contemplazione e la pace.
Nei giardini cinesi, gli alberi non sono piantati unicamente per dar del verde, ma per
produrre degli effetti artistici. Ci si interessa agli alberi piuttosto in ragione delle
loro forme che delle loro specie. Come i paesaggi in vaso, devono comporre delle immagini.
Sono gli aceri e i pioppi del Giardino Zhuozheng, e i cipressi antichi del Giardino del
Maestro delle Reti che fanno la bellezza di questi parchi. Senza la plasticità dei loro
rami antichi essi perderebbero il loro valore. Leffetto degli alberi interviene,
talvolta, anche attraverso le loro diverse caratteristiche. Il Giardino Liuyuan di Suzhou
possiede principalmente dei pini a corteccia bianca, il Giardino Yiyuan dei pini e dei
susini, il Giardino del Padiglione Canglang è ricco di bambù.
Guo Xi, dei Song, aveva ragione nel comparare il paesaggio a un essere vivente: «Le
montagne di un paesaggio sono i suoi vasi sanguigni, le sue erbe la sua chioma, e i vapori
il suo spirito».
A differenza di un giardino botanico, lattrattiva di un parco non è nella
diversità delle sue piante, ma nella loro bellezza. I parchi devono costruirla attraverso
la bellezza delle loro vedute e le vedute devono variare a seconda del parco.
Naturalmente, cè anche la scelta dei fiori. Ogni giardino cinese ha uno stile
particolare.
Essi producono diversità nei loro tratti comuni e ricercano lunità nella loro
varietà. Benché comprendenti delle costruzioni permanenti, quali chioschi, padiglioni
ecc., come anche rocce e bacini, i fiori offrono delle viste sempre mutevoli a seconda
delle stagioni e della luce. È un aspetto caratteristico dei cinesi mettere
laccento sulla posizione dei fiori, la melodia e la musica e sulla suggestione del
pennello nella pittura e nella calligrafia. Sono dettagli che richiedono un lavoro di
ampio respiro ma il risultato finale è una sensazione di finezza che, minuziosamente
sentita, risveglia sempre del nuovo, e lascia stupiti prolungando così il suo fascino.
Nei giardini ci sono due tipi di vedute: quelle che si guardano alzando la testa e quelle
che si vedono abbassando gli occhi. Un padiglione che appare attraverso i rami, le rocce
imponenti di una montagna, i meandri di un ruscello, tutte queste sistemazioni per creare
delle vedute richiedono unattenzione particolare. Così, nella costruzione dei
giardini, la sommità degli edifici, i piedi delle montagne, il sorgere dei corsi
dacqua o la cima degli alberi, tutto deve essere concepito con grande minuzia. Se
porre un chiosco nel fianco di una montagna, o una pietra sul bordo dellacqua,
orienta gli sguardi del passante verso il basso, i grandi salici e le albicocche appese ai
rami li attirano verso lalto.
La rappresentazione simbolica è, di fatto, lelemento che caratterizza larte
cinese del giardino, la quale ripropone la particolare attrattiva e la forza del teatro,
differenziandosi, in questo modo, dalla tradizione realistica occidentale.
Nel giardino cinese larchitettura si esprime e sviluppa pienamente grazie
allimportanza degli edifici e al suo interno, che sono parte integrante della
composizione del paesaggio, in misura molto maggiore rispetto ai giardini europei. Punti
focali dai quali è possibile ammirare il giardino e luoghi ideali per il riposo e lo
svago, gli elementi architettonici sono progettati in modo da inseririsi
nellambiente in perfetta armonia di spirito e struttura, e questo fa sì che le
forme architettoniche siano molto varie ed insolite: il padiglione (tíng), il padiglione
o la casa, costruiti su un terrazzo (xiè), il portico (láng), il ponticello (qiáo), il
battello di pietra (fáng), il passaggio a volta (fang), la sala (ting), la grande sala
(táng), la sala a due piani (lóu), il padiglione a due piani (gé), e via dicendo.
Una volta, alcuni nomi di giardini rivelavano i loro caratteri specifici, la Dimora di
Giada Bianca aveva dei pini dalla corteccia bianca, il Giardino dei Susini, delle foreste
di susini, e il Giardino del Maestro delle Reti racchiudeva numerosi ruscelli.
Per lo stesso motivo, le iscrizioni frontali dei padiglioni sono a volte delle vere
descrizioni del panorama. Ad esempio nel Giardino Zhuozheng, il Padiglione dello Zeffiro
di loto, aperto sui quattro lati, dà al visitatore che vi si ferma, lillusione,
anche quando non cè vento, di percepire lo zeffiro. Quanto ai distici, solitamente
apposti sulle colonne e sulle tavole degli architravi degli edifici, la bellezza del loro
contenuto e della loro calligrafia trattiene sempre i passanti suscitandone
lammirazione. Sulla sommità di una montagna vicino a Zhenjiang, si trova una
piccola casa di tre stanze che, un tempo, era il luogo il cui lavorava Zheng Banqiao, il
pittore dei Qing. Laforisma della porta dice: «Leleganza della stanza non è
dovuta alla sua dimensione, né il profumo dei fiori al loro numero». Alla vista di
questa scritta il visitatore si sente subito a proprio agio, in un luogo piacevole e
intimo.
Essendo esposte alle intemperie, queste scritte sono incise su pietra o mattoni
allesterno e su bambù nei padiglioni, mentre negli interni, su carta, contribuendo
alla luminosità della stanza e apportandole freschezza. La loro presenza cambia
completamente la dimora. Il formato della carta e la sua cornice hanno delle misure
determinate in rapporto con le dimensioni della stanza.
Le linee rette e le curve sono cose relative
nella costruzione dei giardini. Lessenziale è il naturale. In fondo un albero non
ha alcuna linea retta. Nei giardini si trovano dei ponti a zigzag, dei sentieri che
serpeggiano e delle gallerie a meandri. Questi tragitti conducono da un punto ad un altro.
Tuttavia, come il giardino racchiude delle vedute, le svolte sono fatte per permettere al
visitatore di guardare dai due lati avanzando. Inoltre, allungando il cammino, il piacere
si prolunga. Lessenziale è osservare la giusta misura nelle curve.
Una volta scelta lubicazione di un parco, il progettista deve costruirlo secondo le
condizioni del luogo e farne risaltare i tratti particolari. Ad esempio, il Parco
Yuanmingyuan di Beijing è stato costruito in modo da utilizzare lacqua delle
sorgenti che vi si trovano, servendosi della montagna dellOvest come sfondo; il
Giardino Jinchang di Wuxi è un parco ai piedi della montagna, in cui tutto è strutturato
in modo tale che le montagne lontane entrino a far parte delle vedute del parco, mentre è
lacqua ad essere al centro di tutte le viste del Giardino del Maestro delle Reti.
Non è facile arrivare alla concisione in un giardino di grande distesa, né arrivare
allillusione dello spazio in un giardino di dimensioni ridotte. Tuttavia secondo i
paesaggisti cinesi bisogna sforzarsi darrivarci, poiché la concisione fa
dimenticare la distesa e conseguentemente la passeggiata si fa senza fatica, mentre
lillusione dello spazio dissimula le restrizioni del terreno offrendo sempre qualche
cosa allo sguardo.
Il mezzo utilizzato per dare lillusione di allargare o di restringere lo spazio è
quello di ricorrere alle viste che si vedono rimanendo immobili o spostandosi.
Lessenziale consiste, secondo la terminologia usata in pittura e in calligrafia, nel
«lasciare cadere linchiostro con audacia, poi rifinire minuziosamente», per dare
«degli spazi che possano contenere dei cavalli al galoppo, e degli angolini nascosti
dalla composizione così fitta da essere impossibile metterci uno spillo», proprio come
nel Palazzo dEstate che comprende sia il vasto lago Kunming che il Giardino della
Concordia nascosto nella montagna.
La composizione dei giardini ha delle regole, ma non delle formule fisse. Tutto dipende
dallabilità dei costruttori.
Lintegrazione è una regola occorre utilizzare le condizioni del luogo e
integrare i paesaggi lontani. Nella tradizione cinese, le immagini di orchidee e bambù,
seppure di grande semplicità, variano a seconda degli artisti e uno stesso ruolo è
interpretato in maniera differente da più attori. La stessa cosa accade per la
realizzazione dei giardini.
Le vedute del Giardino del Maestro delle Reti di Suzhou, riconosciuto come modello di
piccolo giardino, conquistano per la qualità e non per il numero. Esso è stato
semplicemente concepito intercalando colline artificiali a costruzioni in modo che si
facciano mutualmente eco. Il poeta Wang Chuntian scriveva sulla concezione corretta dei
giardini: «Trasformare delle palizzate di legno in balaustre di pietra... è più
difficile correggere un giardino che un poema; se tutte le cose fossero in armonia, il
padiglione più minuscolo sarebbe meraviglioso». Ancora oggi, queste riflessioni sono
fonte dinsegnamento per i costruttori di giardini cinesi.
Il grande e il piccolo sono relativi. Più numerose sono le divisioni in una distesa, più
esse danno lillusione dun grande spazio, e più è possibile introdurvi della
varietà. Questa divisione permette di creare dello spazio infinito in una superficie
ristretta. È da questo principio che partono le concezioni di numerosi piccoli giardini
compresi in uno grande, nella stessa maniera che un grande lago ne può comprendere di
piccoli, come «Tre pagode proiettanti delle lune sullacqua», che forma una parte
del lago dellOvest. Il Giardino della Concordia, nel Palazzo dEstate, ne è un
esempio perfetto, pieno di effetti artistici rimarchevoli.
Allentrata del giardino il visitatore non deve avere limpressione di trovarsi
davanti ad un parco immenso con dei grandi spazi vuoti perché si sentirà intimidito e
non giungerà alla fine del giro del parco; al contrario delle vedute graziose ognuna con
i propri tratti peculiari lasceranno un ricordo duraturo e il desiderio di ritornavi.
Da lontano, «le montagne non hanno piede, gli alberi non hanno ceppi e i battelli scafo
solamente la loro vela è visibile». Queste regole della pittura sono valide anche
per la costruzione dei giardini, in quanto in un giardino, ciascuna vista compone un
quadro che racchiude differenti piani. «Appoggiato ad una balaustra, il passeggiatore
ammira lacqua con gioia; si sente inquieto tra quattro mura che nascondono delle
montagne». Compreso questo si saprà che, nella creazione delle vedute, bisogna
nascondere, esporre, unire o dividere delle parti di paesaggio, in modo da non dare nel
"riquadro" che un frammento del panorama lasciando intendere che limmagine
continua ben al di là del quadro.
Bisogna, cioè, scegliere le immagini in modo che la punta di un chiosco appaia sempre
leggermente più bassa di quella della montagna, non piantare un albero in cima ad un
picco, non lasciar vedere che una parte duna montagna, sia la sa base che la sua
cima, lo stesso vale per un grande albero. Il minimo dettaglio, le dimensioni di un
albero, lo spostamento di una pietra, può cambiare tutta la composizione di un giardino.
Secondo il progettista Chen Congzhou «Un intero giardino può "crollare" per la
mancanza di un ramo». Nel parco Zhuozheng, la sostituzione di un albero antico ormai
secco ha distrutto completamente limmagine antica. Casi analoghi si sono verificati
in altri parchi. Da ciò si comprende che non è affatto facile costruire un giardino né
conservarlo. «Un buon conservatore di giardini deve conoscere la storia del giardino e le
sue caratteristiche artistiche, come uninfermiera deve ben conoscere il suo malato.
Per i luoghi storici, soprattutto, non bisogna cambiare niente durante i lavori di
restauro senza il consenso delle autorità competenti, per non danneggiare lo stile
originale del giardino né le sue vestigia storiche.»
Se il valore artistico di un giardino non è dovuto allimportanza della sua distesa
bensì alle sue qualità, ciò è vero non soltanto dal punto di vista dello stile, ma
anche per il più piccolo dettaglio dei suoi ornamenti. Gli ornamenti devono inserirsi
perfettamente nel luogo preciso dove si trovano. Nelle costruzioni aperte, laccento
è messo sulle loro forme, le loro linee, e non sulle decorazioni delicate. Si dispongono
dei tavoli e dei sedili in pietra. È la semplicità che domina. Mentre allinterno
delle sale e dei padiglioni, gli ornamenti possono essere delicati: mobili in legno di
eucalipto, di sandalo rosso, di nanmu, di pero, ecc., con delle sedie in giunco
dIndia in estate, arricchite da cuscini in inverno. Inoltre, il mobilio deve
corrispondere al tipo di costruzione. Il legno di eucalipto e di sandalo rosso si adatta
molto bene agli edifici lussuosi, il nanmu e il pero, alle costruzioni dalleleganza
più sobria. Anche le incisioni dei mobili devono essere in accordo con
larchitettura. I mobili, daltra parte, popolarmente definiti «le viscere
della dimora», rivestono un ruolo importante in un giardino cinese classico al punto che
anche il giardino più bello, senza mobili, dà limpressione di uno spirito senza
cultura.
Il concetto cardine è che la composizione di un giardino classico cinese deve essere
simile a quella di un poema. Come alcuni versi di un poema possono comportare delle
suggestioni infinite e lasciare sognatori così in un giardino classico cinese
linsieme del palpabile e dellimpalpabile sapientemente mescolati tra loro
diventa una sinfonia che fa del luogo un vero quadro poetico. Insomma, anche dopo avere
visitato numerosi giardini, basta «...Un minuscolo chiosco rosso si trova al di là del
ponticello rosso. A fianco, si eleva un grande salice vibrante al canto delle cicale...»
perché lincanto ricominci.
Patrizia Berzuini