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La gara per la scelta della mascotte olimpica di Beijing, lanciata molto tempo prima, ha visto la fortissima partecipazione della popolazione cinese: sono state organizzate svariate indagini su internet che hanno attratto milioni di entustiasti votanti; numerose famiglie cinesi sono diventate parte integrante dell’evento a partire dal 5 agosto 2004, quando è stata resa ufficiale la notizia della ricerca della mascotte. Per i successivi quindici mesi, in molti hanno seguito e atteso lo storico evento. Alla fine del 2004 erano state scelti come possibili immagini da molti cinesi e stranieri esperti d’arte e cultura il panda, la tigre, il drago, il Re Scimmiotto, il Tamburino
Bolang (un tamburo a forma di tamburello con il manico usato dai venditori ambulanti come gioco), e
Afu (un bimbo cicciotello, che rappresenta la diligenza, la gentilezza, l’onestà e la felicità dei cinesi).
Tuttavia, per i progettisti è stato estremamente difficile prendere una decisione. Han Meilin, capo del Gruppo per la creazione delle Mascotte olimpiche di Beijing, ed
anche uno dei più importanti disegnatori delle mascotte, ha detto che sebbene la tigre sia un’immagine positiva, era già stata usata come mascotte per le Olimpiadi di Seul nel 1988. Pur ritenendo quella del panda un’immagine universalmente popolare è
però già molto sfruttata e quindi vi era poco spazio per potere creare qualcosa di nuovo. Anche per il Re Scimmiotto, figura molto familiare in Cina, gli esperti hanno trovato molto difficile riuscire a realizzare una
nuova immagine. Il drago cinese, anch’esso una figura innegabilmente distintiva, è stato
rifiutato per il suo significato imperiale e per il fatto che la sua immagine non è ritenuta così affascinante per alcuni occidentali, e
Afu dalla grande testa non sembrava essere la mascotte ideale. Poiché risultava difficile riuscire a concentrare 5000 anni di storia della cultura cinese in una singola immagine e considerato che negli ultimi anni le
mascotte olimpiche sono state costituite da due o tre personaggi diversi, ecco l’illuminante idea dei cinque pupazzetti Fuwa. Il numero ‘cinque’ corrisponde alla Dottrina dei
Cinque Elementi (metallo, legno, acqua, fuoco e terra) nella cultura cinese, e può essere
inoltre associato ai cinque anelli che costituiscono il logo delle Olimpiadi.
Le Fuwa 福娃 (NdT : bambola della
fortuna) sono state presentate al galà serale tenutosi allo Stadio dei Lavoratori di Pechino l’11 novembre 2005, esattamente mille giorni prima della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino del 2008.
I loro nomi , particolarmente facili da pronunciare e da ricordare, sono: Bèibei
(贝贝),
Jīngjing (晶晶),
Huānhuan (欢欢),
Yíngying (迎迎) e
Nīni (妮妮). Prendendo la prima sillaba di ciascun nome si ottiene una pronuncia simile a quella della frase «
北京欢迎你 -
Běijīng huānyíng nǐ », cioè “Pechino ti dà il benvenuto”. Ciascuna delle Fuwa rappresenta un colore olimpico.
Fra essi, Bèibei è il simbolo della prosperità. Nella cultura e nelle forme d’arte
tradizionali cinesi il pesce simboleggia la prosperità e il raccolto. Inoltre significa buona fortuna, ricchezza e abbondanza. Bèibei, che sulla fronte ha un disegno risalente all’età
neolitica cinese, è capace negli sport acquatici e rappresenta l’anello blu dei cinque cerchi.
Jīngjing è un panda molto naïf. I fiori di loto contenuti negli ornamenti del suo capo si
ispirano alle pitture delle porcellane della dinastia Song (960-1234) e rappresentano la foresta lussureggiante e le relazioni
armoniose tra l’uomo e la natura. Dei cinque cerchi Jīngjing è quello nero.
Huānhuan, che simboleggia la Fiamma Olimpica e la passione per lo sport,
rappresenta lo spirito olimpico “più in alto, più veloce e più forte”. Le fiamme negli ornamenti
della sua testa provengono dai celebri affreschi di Dunhuang, nella provincia del Gansu. Huānhuan eccelle nei giochi con la palla, e rappresenta l’anello rosso.
Yíngying è un’agile e veloce antilope tibetana. L’antilope tibetana, unica dell’altopiano
Qinghai-Tibet, è uno dei primi animali ad essere stato dichiarato protetto in Cina. Per cui, Yíngying incarna la speranza che siano Olimpiadi “verdi”, amiche dell’ambiente e della natura. Il suo copricapo è una
combinazione fra lo stile dell’altopiano Qinghai-Tibet e del Xinjiang occidentale. La veloce Yíngying eccelle nelle gare e nelle corse e corrisponde all’anello giallo.
Nīni è una rondine che giunge dal cielo e la sua immagine è stata tratta da un acquilone tradizionale di Pechino. Nīni è molto brava nelle attività ginniche e rappresenta l’anello verde.
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