La
Festa della Luna, ricca di significato
poetico, è una delle grandi feste tradizionali cinesi. Antiche leggende, che si
intrecciarono con le celebrazioni della festa, contribuiscono alla calda considerazione
nella quale è sempre stata tenuta in Cina. Secondo il calendario tradizionale cinese, il
settimo, lottavo e il nono mese costituiscono la stagione autunnale. La Festa della
Luna è chiamata anche
Festa di Mezzautunno poiché cade nel 15°
giorno dell8° mese lunare (questanno il 5 ottobre), esattamente nel mezzo
della stagione, quando il caldo dellestate ha ceduto il passo al fresco tempo
autunnale, segnato da cieli azzurri e lievi brezze. In questo giorno la luna si trova alla
massima distanza dalla Terra e in nessun altro periodo è così luminosa. In quel momento,
come dicono i Cinesi,
la luna è perfettamente rotonda. Nei villaggi i
pesanti lavori del raccolto estivo sono già stati completati mentre quello autunnale non
è ancora arrivato.
Le vere origini della Festa di Mezzautunno sono ancora molto
incerte. Le prime testimonianze risalgono al tempo del grande imperatore Wu Di (156-87
a.C.) della dinastia Han, che iniziò celebrazioni della durata di tre giorni,
comprendenti banchetti e serate chiamate Guardando la luna sulla "Terrazza
del Rospo" ( del collegamento del rospo con la luna si parlerà più avanti).
Più tardi, queste cerimonie iniziarono ad essere celebrate dai nobili,quindi la
popolarità si allargò a tal punto che finì per divenire una grande festa tradizionale.
Sappiamo che il popolo, durante la dinastia Jin (265-420) continuava luso dei
festeggiamenti della Festa di MezzAutunno, e simili resoconti ci sono arrivati dai
tempi della dinastia Tang. Durante la dinastia Ming (1368-1644) le case e i giardini
venivano decorati con numerose lanterne, e il suono di gong e tamburi riempiva
laria.
Le offerte alla Luna e la sua contemplazione sono le attività
principali della Festa. La sera, quando la luna si leva, tutte le famiglie si riuniscono
allaperto attorno a una tavola per ammirarne il chiarore e mangiare dei dolci della
Luna, delle melagrane, delle giuggiole, delle pere, delle mele ecc. Chi è lontano da casa
cerca di rientrare per raggiungere la propria famiglia. Ed è per questo che la Festa di
Mezzautunno è chiamata la Festa della Riunione Familiare (La luna piena è
considerata il simbolo della riunione, del ritrovarsi).
MITI E LEGGENDE
Fin dagli albori del tempo la luna è stata per luomo oggetto di
un fascino supremo. Nello stesso tempo sono nate, nelle società umane di tutto il mondo,
innumerevoli leggende sulla luna e le sue origini. La regolarità del crescere e del
calare della luna ha sempre intrigato luomo fino al punto che molti fenomeni della
natura e dellesistenza umana, quali la fertilità delluomo e
dellanimale, la malattia e la salute, la nascita e la morte e lamore e il
matrimonio, anche ora sono frequentemente ascritti allinfluenza della luna. In
particolare tra i contadini, le fasi della luna vengono prese in considerazione per
determinare il momento giusto per seminare e raccogliere o per lallevamento degli
animali. Il periodo della luna calante era temuto per essere incline alle sfortune e alle
disgrazie. Molte altre credenze superstiziose erano associate al periodo della luna nuova
o della luna piena. La luna era adorata come deità da molti popoli antichi: a Babilonia
come Sin, in Egitto come Thot, in Grecia come Selene e tra i Romani
come Luna.
E interessante notare come il tema del coniglio abitante sulla
luna sia un filo comune che corre attraverso la mitologia di molti popoli di tutto il
mondo, compresi i cinesi.
Il concetto di coniglio della luna venne introdotto in Cina con
lavvento dellinfluenza del Buddhismo Indiano, come narra la seguente storia:
una volta cera in una foresta una radura nella quale venivano spesso dei santi
uomini a meditare. In essa cera un meraviglioso giardino con frutti e fiori, tenere
erbe, e le acque increspate di uno splendente ruscello. In questo piccolo paradiso viveva
un coniglio le cui virtù offuscavano quelle di tutti gli altri esseri viventi. Una sera
il Buddha, accompagnato da parecchi dei suoi discepoli, venne al giardino. Sedettero ai
suoi piedi e ascoltarono la sua recita dei sutra. Così passarono una notte e un giorno
fino a che il sole cocente fu alto nel cielo e le cicale si misero a cantare. Era il
momento in cui ogni creatura cercava lombra e ogni viaggiatore soffriva per il
caldo. Buddha assunse laspetto di un bramino e gridò con dolore: «Sono solo, i
miei amici mi hanno abbandonato e io ho fame e sete. Credenti, venite e aiutatemi!». I
piccoli animali della foresta sentirono il suo richiamo e uno dopo laltro si
affrettarono al suo fianco. Essi lo pregarono di rimanere e accettare la loro ospitalità.
La lontra portò sette pesci e disse: «Prendi questi e stai con noi.» Lo sciacallo
portò parte della sua preda e chiese al Buddha di onorarli con la sua presenza ed essere
il loro insegnante. Quindi venne il turno del coniglio. Modestamente fece un passo avanti,
le mani vuote. «Maestro! Io sono cresciuto nei boschi. Il mio cibo sono le erbe. Non ho
altro da offrirti se non il mio corpo. Dacci la benedizione e riposa qui, e lascia che io
ti nutra delle mie carni, poiché non cè altro che io possa darti.». Proprio in
quel momento scorse del carbone magico, carbone che bruciava senza fumo. Quando stava per
saltare nelle fiamme, si fermò improvvisamente e tolse i minuscoli insetti dalla
pelliccia dicendo: «Posso dare il mio corpo al santo, ma non ho diritto di prendere le
vostre vite.» Posando gli insetti delicatamente sul terreno il coniglio si gettò sul
fuoco. Buddha riprese la sua forma e lodò il sacrificio: «Colui che dimentica se stesso,
anche la più modesta di tutte le creature terrestri, raggiungerà lOceano della
Pace Eterna! Tutti gli uomini dovrebbero imparare da lui ed essere ugualmente pietosi e
servizievoli!» Buddha dette poi istruzione che le sembianze del coniglio adornassero la
luna e rimanere così uno splendido esempio per sempre. E grazie al loro santo amico,
tutti gli animali nella foresta furono posti nel mondo dei santi.
Il taoismo adottò il Coniglio della Luna insieme a molti altri
concetti che si originarono nel Buddhismo. Essi lo chiamarono il Coniglio di Giada e lo
dipinsero con le zampe anteriori corte, quelle posteriori lunghe e la coda corta. Si dice
che si trovi sotto un albero di cassia magico sulla luna fabbricando pillole
dellimmortalità, anche conosciute come lelisir di giada.
Nel Palazzo della Luna tiene compagnia al Coniglio di Giada un
immortale di nome Wu Gang. Questo sfortunato essere era stato esiliato
dallImperatore di Giada (la deità suprema nella cosmologia taoista) con il patto
che lamnistia sarebbe stata concessa solo quando fosse riuscito ad abbattere
lalbero di cassia. Ma ogni volta che Wu Gang lo colpiva con la sua ascia
lalbero guariva del taglio immediatamente, condannandolo allinutilità eterna.
Ma tra i Cinesi, forse il più popolare di tutti i racconti inerenti
alla festa di Mezzautunno è quello di Chang E, la Signora della Luna, che si
trasformò in un rospo a tre zampe quando salì sulla luna. Come la storia del coniglio,
anche questa ebbe origine in India.Dai tempi più antichi vari elementi di questo mito
sono stati intrecciati: la luna, lessenza femminile (yin), lacqua e gli anfibi
(il rospo). Questo racconto, viene narrato e ripetuto alla Festa di Mezzautunno.
Chang E e suo marito Hou Yi, il prodigioso arciere, vivevano durante il
regno del leggendario imperatore Yao (2000 a.C. circa). Hou Yi era un valente membro della
Guardia Imperiale che maneggiava un arco magico e scoccava frecce magiche. Un giorno nel
cielo apparvero dieci soli. La gente sulla terra non riusciva più sopportare il caldo e
la siccità che ormai continuavano da diversi anni. Limperatore decise allora di
chiamare Hou Yi ordinandogli di tirare ai soli in soprannumero per eliminarli dal cielo e
soccorrere così la popolazione. Facendo uso della sua abilità, Hou Yi ne abbattè nove
lasciandone solo uno. La sua fama si diffuse, allora, fino giungere alla Regina Madre
dOccidente (Xi Wang Mu) nei lontani Monti Kunlun. Essa lo convocò al suo palazzo
per ricompensarlo con la pillola dellimmortalità, ma avvertendolo così: "Non
devi mangiare la pillola immediatamente. Prima devi prepararti per 12 mesi con la
preghiera e il digiuno". Essendo un uomo diligente, egli prese a cuore il consiglio e
iniziò i preparativi nascondendo, prima di tutto, a casa sua la pillola. Sfortunatamente
fu chiamato dimprovviso per una missione urgente. In sua assenza, la moglie Chang E
notò una luce fioca e un dolce odore emanare da un angolo della stanza. Una volta presa
la pillola nella mano, non riuscì a trattenersi dallassaggiarla. Nel momento in cui
la ingoiò la legge di gravità perse il suo potere su di lei. Poteva volare! Non molto
tempo dopo sentì suo marito ritornare e terrorizzata volò fuori della finestra. Arco e
frecce in mano, Hou Yi la inseguì per mezzo cielo, ma un forte vento lo riportò a casa.
Chang E volò dritta sulla Luna , ma quando arrivò, ansimava così forte per lo sforzo
compiuto, che sputò linvolucro della pillola, la quale si tramutò istantaneamente
in un coniglio di giada, mentre Chang E divenne un rospo a tre zampe. Da allora vive sulla
luna respingendo le frecce magiche che il marito le tira. Hou Yi si costruì un palazzo
sul sole ed essi si vedono lun laltro il 15° giorno di ogni mese. Chang E e
Hou Yi, simboli, rispettivamente della luna e del sole, sono divenuti espressione di yin e
yang, negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia della dualità che
governa luniverso.
SACRIFICI ALLA LUNA E DOLCI DELLA
LUNA
Un altro aspetto caratteristico della festa sono i dolci della luna
che si trovano in vendita poco prima della celebrazione. Un tempo, si potevano trovare
dolci a forma di pagoda, altri a forma di cavallo con relativo cavaliere o pesce o
animali. Altri ancora erano decorati con immagini di conigli, fiori o dee. Esisteva una
miriade di differenti ripieni: zucchero, semi di melone, mandorle, scorze darancia,
boccioli di cassia zuccherati, pezzetti di prosciutto o carne conservata. I dolci sono
nello stile settentrionale o meridionale, ma gli ultimi (chiamati anche dello stile
cantonese) sono i più popolari e si trovano in tutto il paese.
Prima del 1949, i negozi di giochi offrivano anche una grande varietà
di giocattoli per caratterizzare loccasione. Si potevano anche comprare
raffigurazioni del Palazzo della Luna o della Dea della Luna, Chang E, o del coniglio
seduto sotto lalbero di cassia mentre mescolava gli ingredienti per preparare
lelisir di lunga vita.
La gente benestante si scambiava regali, generalmente pere, uva,
melagrane e dolci della luna. La forma rotonda di questi oggetti simboleggiava non solo la
luna ma anche lunità della famiglia.
La sera della vigilia della festa, gli amici si riunivano piacevolmente
mangiando dolci, bevendo tè o sorseggiando vino. La sera seguente, venivano poste
all'aperto, su un altare decorato con un dipinto del Palazzo della Luna e del Coniglio
della Luna, offerte alla luna e, probabilmente, anche una piccola figura del coniglio di
argilla.
Poiché la luna è associata unicamente con yin, il principio
femminile, questa cerimonia veniva guidata da donne. Secondo un vecchio proverbio, gli
uomini non adorano la luna e le donne non fanno sacrifici al Dio della Cucina.
Quando le nuvole si disperdevano e la luna si alzava, la cerimonia iniziava. Le offerte,
che venivano deposte in cinque piatti, consistevano in numerosi tipi di frutta: mele,
melagrane (simbolo di fertilità), pesche, uva e meloni. Quindi venivano presentati i
dolci della luna, 13 in tutto (numero che simboleggia il numero di mesi di un anno lunare
pieno). Dopo venivano riempite di vino alcune tazze, acceso dell'incenso e dati alle
fiamme dei soldi degli spiriti. Tutte le donne della famiglia, una dopo l'altra,
facevano un passo avanti per prostarsi toccando il suolo con la fronte. I sacrifici alla
luna, che spesso duravano fino a mezzanotte, terminavano bruciando i dipinti dedicati alla
luna.
ALCUNE NOTE STORICHE
I dolci della luna, squisitezza apprezzata da giovani e anziani,
giocarono anche un ruolo importante in almeno un'occasione nel drammatico rovesciamento di
una dinastia.
La seguente storia racconta come ciò sia avvenuto.
I Mongoli rovesciarono la dinastia Song nel 1279 e fondarono la
dinastia Yuan con Kublay Khan, nipote di Gengis Khan, come primo imperatore. L'ultimo
imperatore Song venne inviato in prigionia in Mongolia.
I Mongoli procedettero a dividere l'intera popolazione in quattro categorie: essi
costituivano la prima categoria, la seconda includeva i popoli dell'Asia centrale che già
in precedenza avevano capitolato al loro governo, la terza comprendeva gli Han (cinesi)
della Cina settentrionale, i Nüzhen (Nuchen), i Gaoli (Coreani) e i Qidan (Khitan), e
alla quarta categoria appartenevano tutti i popoli meridionali, che includevano gli Han e
le altre minoranze. I governanti mongoli trattavano gli Han, soprattutto quelli del Sud,
come schiavi, al punto che ne fu addirittura aperto un commercio, come se fossero animali.
La terra fertile coltivata fu trasformata in pascolo. Solo ai Mongoli o a quelli
appartenenti alla seconda categoria era permesso avere dei posti da funzionario con una
carica elevata. Agli Han era proibito uscire di notte o avere delle luci in casa, e a
nessun civile era per-messo possedere armi. Perfino ai monasteri era proibito usare
oggetti di ferro per scopi religiosi. Per facilitare la sorveglianza, i governanti mongoli
non permettevano agli Han del Nord di vivere negli stessi villaggi con i Mongoli, mentre
nel sud tutti i residenti erano organizzati in un sistema secondo il quale 20 nuclei
familiari costituivano un jia a capo del quale vera un Mongolo. I capi dei jia
esercitavano un'autorità assoluta sulla po-polazione Han sotto il proprio dominio ed
erano artefici di ogni sorta di oppressione contro la popolazione civile. Le leggi della
dinastia Yuan prevedevano che se un Mongolo uccideva un Han poteva o essere coscritto
nell'esercito o pagare le spese di sepoltura della vittima. Agli Han e gli altri popoli
meridionali non era permesso difendersi da un at-tacco. Unica possibilità: appellarsi ai
burocrati. Un Han che picchiava o uccideva un Mongolo era soggetto a una severa punizione.
Se una persona della quarta categoria veniva accusata di furto, le sarebbe stato impresso
un tatuaggio in faccia; mentre i Mongoli e gli appartenenti alla seconda categoria,
colpevoli dello stesso crimine, ne erano immuni.
Le ribellioni contro il brutale dominio dei Mongoli cominciarono nel
1351, l'11° anno di regno di Shun Di, ultimo imperatore Yuan. La società segreta Loto
Bianco fomentò una rivolta a Yingzhou e riuscì a occupare parec-chi distretti. Le
loro forze crebbero velocemente fino a raggiungere 100.000 uomini. Incoraggiati dal loro
esempio, la popolazione in vari altri distretti fece altrettanto.
Nel 1353, Zhu Yuanzhang (divenuto poi l'imperatore fondatore della dinastia Ming nel 1368)
da ufficiale di grado inferiore nell'esercito ribelle di Guo Zixing, divenne capo di una
divisione forte di parecchie migliaia di unità. Egli, dopo essersi impadronito con
successo del distretto di Dingyuan, nella Provincia dell'Anhui, attaccò la prefettura di
Chuzhou e ne vinse la debole difesa.
Il resoconto popolare, sia esso vero o no, di come avvenne la caduta di
Chuzhou è decisamente più pittoresco.
Secondo questa versione, l'Imperatore di Giada preso dalla collera
aveva inviato cinque dei a Chuzhou per affliggere la popolazione con la peste. Ma uno
degli immortali (del Panteon taoista) fu mosso a compassione e mandò uno dei suoi
discepoli a proteggere la popolazione. Questo discepolo altri non era che Liu Bowen, primo
consigliere di Zhu Yuanzhang. All'arrivo in città egli tenne riti taoisti per tre giorni
e tre notti, recitando una complicata successione di incantesimi. Quindi informò la
popolazione che aveva implorato i cinque dei di risparmiare la città, ma che ogni
famiglia avrebbe dovuto tuttavia issare una bandiera a mezzanotte del 15° giorno del
mese. Nello stesso tempo avrebbero dovuto accendere lanterne e battere tamburi e gong;
solo questo avrebbe potuto salvarli dalla pestilenza. Liu Bowen quindi distribuì dei
dolci della luna a tutte le famiglie della città, dicendo a ognuno che il dolce conteneva
una striscia di carta con su scritto un incantesimo. Se avessero fatto quanto raccomandato
a mezzanotte sarebbero stati sicuramente salvati. Liu quindi andò via in fretta per
ritornare al suo esercito. Pochi giorni dopo era la Festa di Mezz'autunno. Una volta
completate le usuali attività della festività, scoccò la mezzanotte e l'intera città
accese le lanterne, issò bandiere, e battè tamburi e gong. Aprendo i dolci della luna,
si trovarono strisce di carta con su scritto Uccidi i Dazi (Tartari). La gente si
armò di coltelli da cucina e bastoni di legno e proprio in quel momento l'esercito di Zhu
Yuanzhang, che si era furtivamente avvicinato alla città, riempì l'aria con assordanti
urla di battaglia, battè tamburi e gong e accese una moltitudine di torce. I difensori
Yuan non avevano alcuna idea della forza e del numero degli attaccanti; vedevano solamente
le lanterne che bruciavano, le bandiere che sventolavano, e sentivano il selvaggio battere
di tamburi e gong. Scapparono terrorizzati e confusamente e quelli che esitarono furono
uccisi o fatti prigionieri.
Così è come si suppone sia avvenuta la cattura della città da parte di Zhu Yuanzhang.
Il fatto che Liu Bowen in realtà si affiancò a Zhu Yuanzhang nel
1359, sei anni dopo cioè l'attacco di Chuzhou, indica chiaramente che la suddetta storia
non sia interamente vera. Liu non era il discepolo di un immortale ma piuttosto un noto
uomo di lettere, un candidato che aveva passato gli esami imperiali e aveva il posto di
funzionario di distretto di grado inferiore nella dinastia Yuan.
Molti secoli dopo i dolci della luna riapparvero nuovamente in un ruolo
politico; nel periodo della ribellione dei Boxer (1900), messaggi che dicevano Uccidi
gli stranieri venivano talvolta messi nei dolci come reazione allo sfruttamento
effettuato dalle potenze straniere.
LA FESTA DELLA LUNA OGGI
I racconti che riguardano il Coniglio della Luna e la storia di Chang E
sono ancora popolari come sempre, ma ora sono generalmente considerati come fiabe e sono
stati presi come tema per racconti figurati per bambini e drammi danzati. La gente non fa
più offerte alla luna, come poche persone seguono ancora le vecchie credenze. Non si
trovano quadri della luna, ma rotoli ritraenti Chang E con il
coniglio nel Palazzo della Luna che si possono comprare tutto l'anno.
Oggi la Festa della Luna è un giorno feriale, ed è considerata
principalmente unoccasione per sedersi allaperto, tempo permettendo, e godersi
un po di tempo con amici e parenti, guardare la luna piena e mangiarne i suoi dolci.
Mauro Pascalis