Ci piace iniziare questo breve ritratto di
Deng Xiaoping con due pennellate speciali: due ricordi
del Piccolo Timoniere che Vittorino Colombo (Presidente dellIstituto Italo Cinese
sino alla sua morte, avvenuta nel 1996) riporta nei suoi Incontri con la Cina,
settembre 1995.
Il primo risale al 28 maggio 1978, allorché incontrò Deng nel Palazzo
dellAssemblea Nazionale del Popolo, e hanno un valore significativo queste righe,
tra le altre:
"...piccolo di statura anche per la media cinese, fronte alta, occhi scuri,
vivacissimi; fumatore accanito, sembra masticare le sigarette anziché
fumarle...estremamente aperto e franco, mai dà la sensazione di voler scantonare su un
argomento per rifugiarsi nellambiguità delle risposte evasive..".
Laltro incontro Vittorino Colombo - Deng Xiaoping avvenne il
12 dicembre 1981 e cè unaltrettanta messa-a-fuoco, curiosa e intrigante, del
leader cinese. Lo avvertì Colombo che avrebbe incontrato il giorno dopo gli studenti
dellUniversità di Pechino e Deng gli affermò:"...parli con piena
libertà... noi puntiamo molto sui giovani... la rivoluzione culturale ci ha fatto perdere
almeno dieci anni, occorreranno molti anni per superare quei disastri... si affermava che
uno era un eroe se non studiava, occorre invece rovesciare: si è
eroi se si studia... agli studenti cinesi dica che tre sono i loro doveri:
primo studiare, secondo studiare, terzo ancora studiare..." E non mancò,
Deng, di sorridere maliziosamente. Deng Xixian (nome originario di Deng Xiaoping) nasce,
probabilmente, il 22 agosto 1904. Probabilmente, perché Deng, pur sostenendo la
necessità di precisi resoconti storici, ha sempre rifiutato di scrivere le sue memorie o
di autorizzare una propria biografia. Se la data di nascita è incerta, preciso è invece
il luogo: Paifangcun, il "villaggio dellarco". E appena fuori
Xiexing, nella provincia del Sichuan. Painfangcun prende il nome dallarco che
cera allingresso del villaggio e che era dedicato allavo più
prestigioso di Deng Xiaoping, Deng Shimin, il quale nel 1736 aveva superato gli esami
imperiali conquistando una posizione ragguardevole nella gerarchia dei funzionari sotto il
regno di Qian Long della dinastia Qing. Verrà distrutto negli anni sessanta dalle Guardie
Rosse, come moltissimi altri monumenti "feudali", con lintento di voler
cancellare anche la memoria di uno dei loro bersagli più odiati.
La famiglia di Deng era emigrata nel villaggio a metà del XVIII
secolo. La casa natale, come gli edifici tradizionali delle famiglie più abbienti, era a
pianta centrale, a un solo piano, con due edifici laterali più piccoli. La relativa
ricchezza e nobiltà della famiglia Deng era tutta radicata nella campagna, nel piccolo
borgo di Xiexing.
Il padre Deng Wenming ebbe quattro mogli; la prima risultò sterile
e fu la seconda (la concubina Tan Shi Deng) a generare Deng Xiaoping.
Come per Mao Zedong, anche per il giovane Deng la figura paterna fu
molto importante. Ma quanto era forte lodio e il rancore che Mao nutriva per il
padre, tanto era il rispetto e lammirazione che Deng aveva per il proprio. La sua
morte, avvenuta nel 1938, fu per Deng - ormai rivoluzionario - una tragedia: Deng Wenming
venne ucciso e decapitato durante unimboscata di banditi, forse prezzolati dai suoi
nemici locali.
Deng Xiaoping aveva ereditato dalla sua famiglia anche una abitudine
alla leadership e un forte rispetto per listruzione. In quanto primogenito, colui
che doveva perpetuare il nome e la dignità della famiglia, Deng era coccolatissimo, e per
quanto possibile non gli si faceva mancare nulla. Per il padre poi leducazione dei
figli non era solo una tradizione da rispettare ma anche un preciso dovere verso il paese.
Il borgo di Xiexing era isolato ma aveva ugualmente una piccola scuola confuciana. Deng
aveva anche un istitutore privato dal quale imparò la calligrafia, espressione artistica
poi coltivata per tutta la vita.
Nel 1916 raggiunge Chongqing, dove per un anno e mezzo studia presso
un vecchio rivoluzionario che prepara i giovani e spaesati provinciali al programma di
studio-lavoro nella lontana Francia. Ed è così che nel 20 arriva a Parigi: gli anni del
suo soggiorno francese saranno decisivi per la sua formazione. Infatti qui nel 22 entra
nella Lega della Gioventù Socialista e quindi nel Partito Comunista Cinese nel 24, del
quale ricopre la nomina di Segretario Generale del Comitato Centrale tra il 27 e il 29. La
successiva tappa europea, nel 26, è Mosca, ove egli raffina larte della politica;
al rientro in patria trova però un paese messo a dura prova dalla guerra civile e dalle
occupazioni straniere: nel 34 partecipa alla Lunga Marcia, nel corso della guerra di
resistenza contro il Giappone è Vicedirettore del Dipartimento Politico Generale
dellOttava Armata. Partecipa quindi alla Guerra di Liberazione Nazionale e con Liu
Baocheng, nel 47, sposta la sua parte darmata dal Fiume Giallo alle pianure
centrali, quindi contribuisce alla liberazione di Nanchino, sede del Guomindang e delle
province orientali. Il 49, la vigilia della Liberazione, lo trova nelle province del
sud-ovest, dove assume la carica di Primo Segretario dellUfficio locale del Comitato
Centrale del PCC. Eletto membro dellUfficio Politico del Comitato Centrale, nel 55,
alla V sessione plenaria del VII Comitato Centrale, quindi Segretario Generale dello
stesso Comitato Centrale e membro della Commissione Permanente dellUfficio Politico
del Comitato Centrale, nel 56, perde tutte le cariche allinizio della Rivoluzione
Culturale, che lo vede contrapporsi alla linea maoista.
Esautorato da ogni potere, viene confinato con la famiglia nel suo
appartamento, quindi viene sottoposto a umilianti sedute di critica, costretto in
ginocchio ad ascoltare accuse farcite di parole come "nano" e "testa di
cane". Sarà obbligato a lavorare in una fabbrica di locomotive a trenta chilometri
da Pechino. Ma la rivoluzione culturale si accanirà anche su tutta la sua famiglia. Il
fratello minore Deng Shuping, perseguitato dalle Guardie Rosse, morirà suicida nel marzo
del 1967. Il cognato Pu Desan, che aveva ereditato il commercio di insaccati della
famiglia della moglie di Deng, venne arrestato e "rieducato" allinizio
della Repubblica popolare; le Guardie rosse lo imprigionarono nuovamente come capitalista
e in carcere morì. Nel settembre del 1968, il figlio prediletto di Deng, Pufang, dopo
essere stato aggredito e malmenato, venne gettato dalla finestra di un quarto piano
dellUniversità. La caduta gli provocò una lesione permanente alla colonna
vertebrale che lo costringe ancora oggi alla sedia a rotelle.
Deng Xiaoping sarà reintegrato nel 73 alla carica di
Vice-premier del Consiglio di Stato per decisione del Comitato Centrale del Partito;
quindi eletto Vicepresidente del Comitato Centrale e membro della Commissione Permanente
dellUfficio Politico alla II sessione plenaria del X Comitato Centrale, nel
75.
La sua ascesa, a partire dal 73, segna la fine della
rivoluzione culturale: Zhou Enlai intanto va spegnendosi e gli subentra nella vita
quotidiana del partito, ma è coinvolto nelle contraddizioni tra fazioni che segnano il
dopo-Mao: nel 76 deve nuovamente abbandonare tutte le cariche per essere però
subito dopo reintegrato nel ruolo di leader ormai incontrastato della nuova era nel luglio
del 77 e i successi delle riforme economiche ratificano anche il suo personale
successo. Al V Comitato Nazionale del Partito, nel 78 è eletto Presidente del
Comitato Centrale del PCC. Nel 79, mentre ratifica ladesione ai quattro
principi di "mantenere la via socialista, sostenere la dittatura democratica del
popolo, la leadership del Partito Comunista, il marxismo-leninismo e il pensiero di Mao
Zedong", inizia la fase riformistica della cosiddetta "porta aperta". Al
XII Congresso Nazionale, nell82, fa emergere la necessità di integrare la
"verità universale" del marxismo con la realtà concreta della Cina per
costruire un socialismo con le caratteristiche cinesi.
Mantiene le cariche ricevute, aggiungendovi quella di Presidente
della Commissione militare centrale nell81 e di Presidente della Commissione
militare centrale della RPC nell83, dalle quali si dimette rispettivamente nel
novembre 89 e nel e nel marzo 90, avendo subito un oscuramento la sua figura politica dopo
i contrastati accadimenti di Tiananmen.
Dal 94 aveva abbandonato la vita politica dimettendosi da tutte le
cariche (da ununica carica non si era mai dimesso, dalla Presidenza
dellAssociazione Nazionale di bridge) e non compariva in pubblico per le sue
condizioni di salute.
La sua morte è stata ufficialmente annunciata alle 21.08 del 19
febbraio 1997.
E stata vera "gloria", glielhanno riconosciuta
in tanti, perché ha attraversato poco meno di un secolo con vicende umane e politiche che
meriterebbero un cantore epico.
Sarà vera "gloria"? Occorreranno anni, forse decenni, per
sedimentare il personaggio e le tante sue sfaccettature: militante di partito, combattente
rivoluzionario, dirigente politico, statista carismatico. Potrà farlo la storia con
quello che si sa già, potranno farlo i documenti riletti in un silenzio oggettivo,
varranno soprattutto gli obiettivi a breve e a medio termine verso i quali la Cina è
stata e si è avviata. Deng ha intuito prima di altri propulsioni magmatiche e le ha fatte
emergere; si dirà che ha agito un poco alla volta e magari con alcune contraddizioni, ma
qualsiasi nocchiero sa che un timone non si usa come unascia e che molto spesso si
deve ricorrere al minore dei mali, cioè a una rotta perfino a zig-zag. Si dice che
ripetesse: "non importa che il gatto sia bianco o nero; ciò che importa è se
acchiappa i topi".
Concludiamo riportando la frase finale del libro di F. Mezzetti
"Da Mao a Deng": ...Il piccolo uomo che a dire di Mao non si vedeva, è
entrato nella storia come un gigante.