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VOGLIA DI CHUNJIE
La Festa di Primavera o Capodanno lunare cinese

È alquanto complicato per un occidentale afferrare il pieno significato del Capodanno cinese. In passato esso era, al tempo stesso, momento di riunione e rinnovamento dello spirito. Il Capodanno cinese è seguito dall'inizio della Primavera e pertanto è un momento di rinnovata fertilità della terra, un evento meraviglioso per ogni cinese del passato. Chiamato anche Festa di Primavera, il Capodanno contrassegnava una svolta decisiva per gli affari: dovevano essere pagati tutti i debiti e si poteva sperare in una vita migliore e in un maggiore successo nell'anno nuovo.

Il Capodanno era ed è ancora la festa più largamente celebrata in tutta la Cina, e il nome con il quale è conosciuta è cambiato parecchie volte nel corso della storia.

È stato chiamato Tempo dell'Inizio (Yuanchen), Primo Giorno (Yuanri), Primo Giorno del Primo Mese (Yuanshuo), Inizio della Prima Luna (Yuanzheng), Primo Mattino dell'Anno (Yuandan). Ora che il calendario gregoriano è stato ufficialmente adottato, il primo di gennaio è il Capodanno ufficiale, e il Capodanno cinese è stato ribattezzato come Festa di Primavera (Chunjie).

Una radicale pulizia della casa veniva intrapresa il 20° giorno del "bitter month", come veniva chiamato l’ultimo mese nelle case di tutta la Cina. Naturalmente, i pavimenti venivano spazzati regolarmente in ogni famiglia, ma in quel giorno i pesanti guardaroba venivano spostati dai muri e la polvere che si era accumulata dietro veniva spazzata via. «Fai attenzione quando spazzi, figlia mia», ammoniva l'anziana donna, «se tu lasciassi un granello di polvere esso potrebbe volare nei tuoi occhi e accecarti». Sembra addirittura che in alcuni luoghi si spazzasse solamente dall'esterno verso l'interno, per paura che la ricchezza della famiglia potesse essere spazzata via dalla casa. I benestanti facevano riverniciare i cancelli, imbiancare i muri esterni e rivestire di nuova carta le finestre, mentre la gente povera lavava e riparava come meglio poteva. Tutto questo esprimeva il desiderio universale di affrettare la partenza dell'anno uscente con tutte le sue sfortune. Ancora oggi è rimasta l’abitudine di fare una pulizia completa della casa l'ultimo giorno dell'anno o poco prima.

Durante il periodo di tempo antecedente il Capodanno, conosciuto come il "Piccolo Capodanno", nei principali quartieri commerciali della città venivano erette delle tettoie di stuoia dove erano venduti i quadri del Capodanno. La folla riempiva le strade: la gente si raccoglieva per vedere e comprare i fiori coltivati in serra in esposizione nelle bancarelle assieme a rami di abete per tenere lontano gli spiriti maligni. Poiché tutti i negozi avrebbero presto chiuso per parecchi giorni, chiunque aveva i mezzi era in giro a comprare regali per amici e parenti, essendo il Capodanno la principale occasione per scambiarsi regali. Il tipo di regali dati era in generale dettato dalle convenzioni. I ricchi regalavano sete o gioielli ai membri della famiglia, tè di buona qualità, fiori freschi, frutti rari o altre squisitezze ad amici o parenti lontani. Questi cibi avevano un valore sia pratico che simbolico: essi significavano che il donatore non mancava delle necessità della vita e che desiderava condividere la sua abbondanza. Erano comunque ugualmente apprezzati pollame vivo e cibi preparati.

Quasi tutti i negozi e le ditte rimanevano chiusi dal Capodanno fino anche al sedicisimo giorno. E acquistare una qualsiasi cosa, eccetto dolci, arachidi e altri piccoli articoli, durante il periodo iniziale dell’anno, era considerato di cattivo auspicio.

Nella vecchia Cina la Festa di Primavera, la Festa delle Barche Drago e la Festa di Mezz’Autunno, erano le tre occasioni principali per condurre nuovi affari, grandi o piccoli, e per chiudere i conti. Nei periodi intercorrenti tra una festività e l’altra venivano condotte molte transazioni commerciali a credito, non solo con gente relativamente povera ma anche con famiglie benestanti, riguardanti perfino generi ordinari quali olio, sale, combustibile e cibi. I debitori che non erano in grado di pagare per quel periodo spesso si nascondevano dai loro creditori fino al Capodanno. In questo modo il loro pagamento poteva, se tutto andava bene, essere differito fino alla Festa delle Barche Drago (5° giorno del 5° mese lunare). Proprio per questa ragione i creditori e i loro agenti cercavano spasmodicamente i loro debitori il giorno della vigilia - ultima possibilità per regolare i conti. Talvolta essi correvano di qua e di là con la lanterna in mano, alla caccia dei debitori, fino al sorgere del sole il mattino del giorno di Capodanno. Ma secondo le convenzioni, in quel momento non si poteva più richiedere il pagamento di un debito anche se un’altra convenzione diceva che una lanterna in mano significava che era ancora la sera del giorno precedente e che quindi era ancora accettabile inseguire un debitore. Certe zone delle città divennero luoghi di rifugio per debitori.

Con l’avvicinarsi nel Nuovo Anno alcune compagnie teatrali recitavano senza compenso in onore del Dio della Città. Durante queste rappresentazioni, anche se a un creditore accadeva di imbattersi nei suoi debitori, gli era assolutamente proibito esigere il pagamento.

Quando il trambusto dei preparativi era finito, venivano appese all'entrata (una per parte) lunghe strisce di carta rossa. Questi distici esprimevano auguri di buona fortuna. All'entrata di un negozio si poteva leggere "Successo in tutte le imprese" o "Grandi ricchezze", a quella di una locanda "Possano i clienti essere numerosi come le nuvole", mentre quelli dei contadini auspicavano un raccolto copioso. I distici appesi nelle abitazioni parlavano invece di ricchezza, lunga vita, molti figli, carriera di successo, e vi si poteva leggere "Possano tutti i tuoi desideri essere esauditi" o "Diecimila generazioni". Esporre tali distici è un antica usanza che risale al tempo nel quale essi venivano scritti su tavole di legno di pesco. Al tempo delle Cinque Dinastie e dei Dieci Stati (907-960), l'imperatore Meng Chang dello Stato dei Shu posteriori aveva distici scritti con la propria calligrafia appesi ai cancelli del palazzo. Più tardi, con lo sviluppo della fabbricazione della carta, queste tavole di legno di pesco furono sostituite dalla carta rossa. Durante la dinastia dei Song (960-1279) i poeti di corte iniziarono a scrivere poesie esprimenti la loro venerazione per l'imperatore che venivano poi incollate sulle mura del palazzo. Ma versi in onore del Nuovo Anno non apparvero fino alla dinastia Ming (1368-1644); fino a quando, cioè, il primo imperatore Ming Hongwu proclamando Nanjing (Nanchino) capitale, dette ordine di appendere versi dedicati alla primavera alla porta di ogni casa così da creare un'atmosfera pacifica. L'imperatore scrisse di persona i primi versi e li dedicò a un importante funzionario di nome Tao An. Inizialmente questi versi venivano scritti solo da funzionari, ma in seguito l'usanza si diffuse anche tra la gente comune. I loro temi, comunque, erano limitati alle congratulazioni, agli elogi alla primavera e all'osservanza della moralità feudale.

In occasione del Capodanno si preparava in anticipo cibo sufficiente per durare giorni e per soddisfare sia uomini che dei, questo perché nessun coltello o altro oggetto affilato poteva essere usato nei primi giorni del Nuovo Anno per timore che la buona fortuna venisse troncata. Inoltre ciò permetteva alle donne della famiglia diversi giorni di relativa tranquillità per godersi le feste. Nella Cina meridionale i piatti più tipici erano il niangao, un budino dolce di riso glutinoso cotto a vapore, e i zongzi, un'altra delicatezza popolare, mentre nel Nord, si preferifano pane di grano cotto a vapore (mantou) e ravioli. Generalmente in una casa cinese non si mangiava molta carne, ma era una casa veramente povera quella in cui non si poteva sentire il suono della carne che veniva tagliata per riempire i ravioli. Se la famiglia aveva i mezzi, generalmente aggiungeva, al ripieno di alcuni ravioli, canditi, monete di rame, arachidi, datteri o castagne, le famiglie ricche perfino oro, argento e pietre preziose. Ovviamente ottenere uno di questi ravioli era considerato di buon auspicio. Le monete di rame significavano che non sarebbero mai mancati soldi, le arachidi simboleggiavano lunga vita, i datteri e le castagne presagivano l'arrivo imminente di un figlio (questo perché nella lingua cinese le parole "dattero" e "presto" e "castagna" e "arrivo di un bambino" sono omofone). La grandissima quantità di cibo preparata per quest'occasione aveva il significato di simbolizzare abbondanza e ricchezza per la famiglia.

Come già detto, il Capodanno Lunare, chiamato dal 1911 Festa di Primavera, è ancora la festa più importante in Cina. Nelle città sono riconosciuti ufficialmente come festivi tre giorni (dal 1° al 3° giorno del 1° mese) e in campagna considerevolmente di più, a seconda di quanto richiede il lavoro locale. In tutta la Cina è il momento delle riunioni familiari, delle visite agli amici, del riposo dal duro lavoro del resto dell'anno, e di ogni sorta di intrattenimento. Il desiderio di felicità e prosperità che nel passato spesso trovava espressione in usanze superstiziose in alcuni casi può ancora essere osservato oggi. Le vecchie superstizioni, tuttavia, si considerano sempre più retaggio del passato. La maggior parte delle persone non considera più che il raggiungimento della felicità dipenda da fattori spirituali.

Il cambiamento dei tempi può essere osservato proprio nelle raffigurazioni del Capodanno, tradizionalmente popolari soprattutto in campagna. In passato, gli artisti, spesso famiglie di contadini o perfino interi villaggi, si impegnavano nella produzione di queste raffigurazioni durante i mesi invernali, quando, cioè, nei campi non c’era molto lavoro vendendoli poi al mercato, per guadagnare un po' di denaro extra. Le raffigurazioni del Capodanno risalgono probabilmente a circa duemila anni fa. Originariamente era abitudine dei benestanti dipingere le sembianze di eroi leggendari o simboli di buon auspicio sui cancelli delle case come protezione. Fu soltanto quando la xilografia venne inventata e diffusa che le riproduzioni del Capodanno si svilupparono in un'arte popolare. Esse guadagnarono una vasta notorietà intorno al 1500 d.C., durante la dinastia Ming, e raggiunsero l'apice nel XVIII secolo. Queste stampe normalmente erano decisamente a buon mercato. Le famiglie generalmente ne compravano parecchie e con esse decoravano le proprie case e sostituivano quelle dell'anno precedente.

I soggetti delle vecchie stampe del Capodanno possono essere classificati in quattro gruppi:

1. Sembianze di varie deità, in particolare il Dio della Cucina e i Guardiani della Porta.
2. Scene di vita contadina, molto spesso su un calendario.
3. Figure allegoriche o simboliche e oggetti come pesche, pesci e bambini ben nutriti, tutti esprimenti il desiderio dell'uomo di avere felicità, ricchezza, abbondanza, molti figli, lunga vita, fama e successo; insomma una vita migliore
4. Scene tratte da leggende, romanzi, episodi storici e opere.

Dopo il 1945 inizirono ad apparire nuovi quadri del Capodanno su basi rivoluzionari: essi conservavano la vecchia forma, ma i contenuti rispecchiavano la nuova realtà; i "vecchi" Guardiani della Porta erano sostituiti da coppie di contadini, operai, soldati e al posto del Dio della Cucina si poteva trovare il ritratto di Mao Zedong.

I dipinti del Capodanno degli anni '50 descrivevano scene tradizionali e moderne al tempo stesso. Su una intitolata "Quintuplice ricchezza" c'era un pesce che simboleggiava sia l'acquacoltura, una comune occupazione agricola sussidiaria, che l'abbondanza (in cinese "abbondanza" e "pesce" hanno la stessa pronuncia, yu). Il frutto della pesca non solo rappresentava un’entrata extra per il contadino, ma era, ed è, anche simbolo di lunga vita. Il loto conservava il suo vecchio significato di "sempre, per sempre".

Nel 1959 i giornali riportarono l'ordine ufficiale per il quale il popolo non avrebbe più dovuto onorare il Dio della Cucina, ma piuttosto appendere in suo luogo raffigurazioni di operai, contadini e buoni raccolti.

Ma nonostante tutto la Festa di Primavera era osservata anche durante la Rivoluzione Culturale anche se con alcune differenze. Poiché non si potevano comprare raffigurazioni del Dio della Cucina, c’era chi se le dipingeva da sè e appendeva distici sempre scritti da sè. In alcune località la mancanza bastoncini d'incenso da comprare si ovviava con sigarette di buona qualità.

Ai nostri giorni le raffigurazioni del Capodanno disponibili hanno motivi tradizionali quali i Guardiani della Porta, il Dio della Cucina, bambini paffuti con pesci, peonie, pesche, pesci rossi, fenici con peonie, temi da opere cinesi e scene tratte dalla mitologia. Altre combinano il vecchio con il nuovo, ad esempio bambini, contadini e mogli che portano ceste piene di pesci o fiori di loto e pesche. Inoltre, si possono trovare anche temi modernissimi quali l'esplorazione dell'universo, anche se dipinti nello stile tradizionale.

Certo tra la generazione giovane e di mezza età delle città, la credenza nelle vecchie deità è pressoché svanita e anche nelle cam-pagne il numero di persone che osserva i vecchi costumi è sicuramente diminuito. In ogni caso, però, i preparativi per la festa cominciano ancora intorno al 23° giorno dell’ultimo mese, giorno in cui il Dio della Cucina veniva solitamente onorato. L’attività lavorativa rallenta e tutte le fatiche sono incentrate sugli acquisti, sulla manifattura di nuovi indumenti e sulla decorazione della casa. Molte coppie scelgono questo giorno di festa per il loro matrimonio e i bambini cominciano a fare esplodere petardi due settimane prima della Festa di Primavera.

Come un tempo, viene data grande importanza al mangiare e al bere, e la gente preferisce ancora regalare generi alimentari (alcuni anni fa solo a Pechino vennero venduti circa tre milioni e mezzo di polli freschi o surgelati, un milione di anatre e grandi quantità di carne d’agnello, manzo e maiale) Inoltre, attualmente vengono acquistati dolci e giocattoli per i bambini, elettrodomestici, stereo, compact-disc ecc.

Le case ricevono una pulizia completa, i mobili spolverati, la biancheria da letto lavata. Anche gli uffici vengono puliti e persino le strade vengono spazzate con una cura particolare (durante la Festa di Primavera del 1981 gli spazzini delle strade di Beijing vennero pubblicamente lodati per il "loro grande contributo alla salute e igiene pubblica nella capitale"). La vecchia superstizione che questa pulizia avrebbe eliminato le sfortune e portato la buona fortuna è diventata ora una semplice buona abitudine.

Si inizia a preparare piatti di cibo due o tre giorni in anticipo. I ravioli sono un "must" nella Cina settentrionale, naturalmente. Quando tutto è pronto, cominciano le decorazioni. Sugli edifici pubblici vengono appese lanterne da cerimonia con fiocchi rossi e gialli e strisce di carta colorata con distici. Le vetrine e le esposizioni multicolori attraggono gli occhi. Oggi le strisce di carta colorata generalmente recano solo alcune parole, come "Festa di Primavera" o "Capodanno". In casa si preferiscono fiori o lanterne. Tutti cercano di essere a casa per la vigilia del Capodanno e una volta riunita la famiglia, di solito ci si scambia piccoli regali. Per i bambini ci possono essere dei nuovi vestiti, giocattoli, dolci o una piccola somma di denaro. Nelle famiglie all'antica ci sono regali anche per gli anziani (ai nonni e ai parenti acquisiti si fanno ancora oggi per la maggior parte doni di cibo). Quindi arriva il banchetto. In molte famiglie sulla tavola viene posto un grosso pesce, intero, per simbolizzare l'unità della famiglia. Per questa occasione si cerca di mettere in tavola il meglio di tutto. Molte famiglie quindi guardano programmi televisivi fino a mezzanotte, essendo questo divenuto uno dei passatempi preferiti. Se il primo giorno dell'anno è dedicato ai festeggiamenti e alle visite ai parenti, il secondo e il terzo giorno si visitano amici e conoscenenti per scambiarsi gli auguri. Negli ultimi anni i negozi sono aperti anche nei giorni di festa e sempre più persone preferiscono acquistare in quel periodo poiché vi è meno affollamento.

E se c'era un tempo in cui i contadini dello Shandong consideravano un anno buono quello in cui potevano comprare abbastanza stoffa per rattoppare i vecchi indumenti, oggi, diversamente, la Festa di Primavera non reca con sé la temuta riscossione di debiti, tassi d'interesse da usura, canoni d'affitto esorbitanti, ma voglia di festeggiare e magari... di spendere!

Mauro Pascalis

Frammenti d'Oriente, dicembre 1998

 

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