Allimperatore che voleva andare sulla luna
e chiedeva al maestro taoista di che colore avrebbe dovuto essere labito da
indossare, Ye Jingneng rispose:
"
Vi converrà indossare un vestito di broccato bianco imbottito, perché lassù
torri e sale sono di cristallo e il gelo penetra nelle ossa".
Bianco sembra dunque il colore più conveniente agli
ambienti lunari, in questo racconto tramandatoci dal manoscritto di Dunhuang, che gli
esperti chiamano S 6836, che viene conservato al British Museum e raccoglie una dozzina di
episodi narrativi con protagonista il maestro taoista Ye Jingneng.
Uno dei più curiosi è proprio questo,
dellescursione dellimperatore, guidato dal saggio taoista, da Changan,
allora capitale imperiale, al Palazzo della Luna. Limperatore Xuan Zong vi appare
come un astronauta un po impacciato di epoca Tang:
"Possiamo partire insieme al nostro seguito?" domandò il sovrano.
"Non è come andare a vedere la Festa delle Lanterne a Jiannan, quello è un luogo
per gente comune; il Palazzo della Luna è nel mondo superiore, un luogo per esseri
diversi. Dal momento che Vostra Maestà appartiene per nascita al rango degli Immortali,
potrà recarsi lassù per un breve periodo".
La preoccupazione rispetto al colore dellabito che
limperatore dovrà indossare nellescursione lunare infatti si incontra anche
in un altro episodio del manoscritto di Dunhuang, quello della visita imperiale a Jiannan
per la Festa delle Lanterne, quando il sovrano chiede al maestro di che colore debba
essere labito degli uomini del suo seguito e Ye Jingneng risponde:
"Coloro che sono addetti alla Vostra persona
dovrebbero vestire di bianco".
Andare sulla Luna però non è come andare a Jiannan,
non è sufficiente preparare i bagagli e apprestarsi a partire, lImperatore stesso
dovrà indossare abiti bianchi e Ye Jingneng fare una magia.
Dinanzi a loro apparvero torri, sale, terrazze e
gallerie assai diverse da quelle del mondo degli uomini... Finalmente giunse nella Grande
Sala: era tutta di cristallo di rocca, berillo e corniola, impossibile vederne la fine. Di
cristallo erano le finestre, di cristallo le gallerie. Vide anche alcune belle:
indossavano vesti impalpabili e ciascuna teneva in mano un vassoio di cristallo. Nel
vassoio cerano delle stoviglie, costruite tutte con cristallo di rocca e con i sette
tipi di pietra preziosa. LImperatore vide che mantenevano un atteggiamento di
stretto decoro.
I riferimenti alla bianchezza del vestito degli
Immortali e delle Candide Fate abitatrici della Luna sono comuni in tutto il Canone
Taoista. Nel Registro di tutti gli Immortali delle Tre Caverne, le
"candide vesti" delle Immortali "ondeggiano, mentre danzano
nellImmensa Corte lunare"; nelle Cronache di Longcheng "una decina
di giovani candide vestono abiti bianchi e cavalcano bianche fenici".
Anche in un altro episodio del manoscritto di Dunhuang
il bianco sembra essere il colore appropriato a un "altrove" non abitato dagli
uomini ma riservato agli spiriti e alle creature divine.
Nellepisodio del complicato recupero della moglie
di un funzionario rapita dalla divinità del monte Hua, Ye Jingneng tenta tre diversi
interventi con laiuto dei talismani. Ne traccia prima uno di colore nero, ma
lanciato in aria questo si trasforma in un messaggero dello stesso colore che fallirà
limpresa; a un secondo tentativo, traccia un talismano di colore rosso che si
trasformerà in un messaggero vestito di rosso ugualmente destinato allinsuccesso.
Il talismano efficace sarà tracciato, al terzo tentativo, sopra un pezzo di seta bianca e
apparirà un generale imponenti alto tre metri con larmatura doro e
lelmo in capo, per riportare la povera moglie del funzionario tra gli uomini.
Nonostante la magia di Ye Jingneng, la proprietà del
rito, luso del colore bianco negli abiti e la sua appartenenza al rango degli
Immortali, lImperatore conserva una dose di umanità che gli impedisce una troppo
lunga permanenza sulla luna.
Ye Jingneng guidò lImperatore sotto lalbero
Sal... Le sue foglie avevano il colore dellargento, i fiori il colore delle nuvole.
Mentre stava camminando lentamente sotto lalbero, lImperatore ebbe un momento
di esitazione e si fermò. Laria gelida pungeva la pelle, il ghiaccio penetrava
nelle ossa.
"Fa davvero troppo freddo quassù", disse il Sovrano...
"Vostra Maestà non dovrebbe aver fretta, ma piuttosto godersi con comodo questa gita
sulla Luna...". LImperatore stava appoggiato contro lalbero e sentiva un
freddo intollerabile... Ye Jingneng non poté fare a meno di sorridere. Fece quindi una
magia, ed eccoli ritornati a Changan.
LImperatore, che aveva ora come unico scopo lacquisizione dei metodi taoisti,
incalzò il Maestro Celeste con queste preghiere: "istruiscici sulla dottrina
taoista, vi dedicheremo lintera nostra vita; per sempre conserveremo i registri
celesti; sii il nostro maestro!".
La traduzione del racconto è uscita in edizione
italiana una decina di anni fa ne Il taoista di Sua Maestà, a cura di Alfredo
Cadonna, edito dalla Libreria editrice Cafoscarina di Venezia, ma anche per i non addetti
ai lavori presenta numerosi elementi di curiosità e interesse, tra i quali questa
reiterata attenzione simbolica al colore.
Dunhuang è situata nella parte occidentale della
provincia del Gansu, nella Cina del nord-ovest, sulla famosa via della seta e la cosa più
importante da vedervi è il patrimonio artistico conservato nelle grotte di Mogao,
frazione a 25 km a sud-est della città. Molto meno famosa, ma a torto, è per il
manoscritto, ben noto agli studiosi, ignorato dai più e tuttavia vero capolavoro che
illumina su costumi e significati simbolici.
Il viaggio narrato in questepisodio del
manoscritto avviene intorno allanno 700, la notte del quindicesimo giorno
dellottavo mese ed è ispirato dal fatto che lImperatore e Ye Jingneng
stessero godendo per quelloccasione, da un luogo rialzato, lo spettacolo della luna
piena dautunno.
La festa della Luna autunnale segna il dominio, in
questo periodo dellanno, della forza yin, principio femminile e oscuro della
natura, simboleggiato proprio dalla luna. Anche lelemento acqua è dominante e con
esso il freddo rispetto al calore diurno.
A proposito dal clima lunare, è curioso notare che
anche nellimmaginario dantesco si fa riferimento al gelo della luna: "Ne
lora che non può l calore diurno / intrepidar più l freddo de la luna,
/ vinto da terra, e talor da Saturno..." (Dante, Purgatorio, canto XIX). Anche
altrove, nel Canone Taoista, raccolta dei classici del taoismo, si parla del freddo
dei luoghi lunari e in un episodio conservato nelle Vaste memorie del periodo Taiping,
Lu Qi e la vecchia Ma ricevono da una messaggera celeste due pillole medicinali che,
appena piantate in terra, producono due zucche grandi come barilotti. I due dividono le
zucche a metà e vi prendono posto come in unastronave, non prima di aver imbarcato
un guardaroba speciale fatto di abiti ricoperti di grasso.
Margherita Sportelli