VUOTO E PIENO
Il linguaggio pittorico cinese
Autore |
François Cheng |
Editore |
Morcelliana, Brescia. |
Prima edizione |
2016 |
Pagine |
248 |
N. ISBN |
978-8837229856 |
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Comprendere la pittura cinese significa coglierne il senso
filosofico: immergersi in una cultura dove arte e sapere sono un
tutt'uno irriducibile ai modi di comprensione occidentali. Interprete
d'eccezione ne è Francois Cheng per la sua duplice identità, cinese
d'origine e francese di adozione. Nella prima parte del volume la sua
analisi si concentra sulla nozione di Vuoto come principio originario,
dal punto di vista filosofico e semiologico: evocando il suo opposto -
il Pieno - esso è un "segno indiziale", pittorico ma anche calligrafico,
da cui discende una pluralità di significati; transita nelle forme ma
non si fissa in esse. La seconda parte verte sull'opera del pittore e
maestro Shitao (1642-1707), dove pratica e teoria si integrano
reciprocamente. L'idea di Vuoto rinvia a una concezione razionale e
spirituale dell'universo, una dinamica vitale e figurativa di assenza e
presenza che si riflette nella via della saggezza orientale.
François Cheng. Nato in una famiglia di
letterati (i suoi genitori furono tra i primi borsisti cinesi negli USA,
e il padre partecipò alla fondazione dell'UNESCO come specialista in
Scienze dell'educazione), arrivò in Francia nel 1949, senza conoscere
una parola di francese, esule dalla sua patria e spinto dalla passione
per la cultura francese. È entrato nella carriera universitaria a
partire dagli anni sessanta, all'École des langues orientales,
cimentandosi anche in traduzioni di poesia, e traducendo in cinese
Baudelaire, Rimbaud, Apollinaire, Char e Michaux.
Naturalizzato francese nel 1971, ha cominciato a pubblicare in francese
abbastanza tardi, inizialmente sulla pittura cinese, poi anche opere di
poesia. Successivamente, valutando di aver raggiunto l'esperienza
sufficiente, è passato a scrivere romanzi.
Nel 2001 François Cheng è stato insignito del Grand Prix de la
francophonie dell'Académie française. Il 13 giugno 2002 è diventato
il primo asiatico eletto tra i membri dell'Académie française. È membro
dell'Haut Conseil de la Francophonie.
Nel 2007 è stato insignito della laurea honoris causa in Lingue e
Letterature Straniere dall'Università degli Studi di Bergamo.
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