STORIA
DI PECHINO
e di come
divenne capitale della Cina
Autore |
Stefano Cammelli |
Editore |
Il Mulino, Bologna |
Collana |
Saggi |
Prima edizione |
Saggi2004 |
Pagg. |
552 |
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Copertina flessibile |
Si dice che l’attuale Pechino sia stata fondata all’inizio del 1400, quando l’imperatore della dinastia Ming la scelse come nuova capitale, facendola risorgere dalle rovine della Dadu mongola, la
leggendaria capitale del Khubilai Khan che Marco Polo vide e descrisse. Eppure la città aveva già un passato millenario, era stata distrutta e ricostruita più volte, cambiando nome ma non collocazione. Per molti
secoli si era trovata oltre gli stessi confini dell’impero cinese fino a diventare capitale di regni ostili alla Cina, di popoli che nemmeno conoscevano il cinese. Dunque la sua storia è anche la storia dei popoli
che vissero oltre la grande muraglia e che poi in parte confluirono nell’universo cinese e ne divennero una delle molte anime. Il libro ricostruisce questa appassionante vicenda dagli albori barbarici dell’IX secolo
a.C. sino alla fine dell’Ottocento – gli anni dell’umiliazione e dell’agonia dell’impero – servendosi di innumerevoli fonti, storiche, archeologiche, letterarie, artistiche. Ne emerge un ritratto sul quale si
addensano zone d’ombra e silenzi protettivi, leggende e celebrazioni forse eccessive, che stanno a indicare il complesso rapporto ideale e storico tra la Cina e la sua futura capitale.
Stefano Cammelli, storico della Cina, dirige «Viaggi di cultura», un'organizzazione di turismo culturale specializzata in viaggi in Oriente. Con il Mulino ha
pubblicato Storie di uomini e di fiumi
(2004) e II minareto di Gesù. Dodici storie dal Vicino Oriente (2005),
con Einaudi «Ombre cinesi. Indagine su una cultura che volle farsi
nazione» (2006), con Edizioni Viaggi di Cultura
Secondo i cinesi (2009) e
Quando
l'oriente si tinse di rosso (2013), con Mauro Pagliai editore
Muri rossi. Storie di occidentali in Cina (2013).
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