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STORIA DELLA CINA MODERNA
SECOLI XVIII-XX


Autore Jürgen Osterhammel
Editore Einuadi, Torino
Prima edizione giugno 1992
Pagine XXII-676
Traduzione (dal tedesco) di Andrea Michler
Titolo originale China unddie Weltgesellschaft

La Cina ha sempre evocato agli occhi di un europeo un’idea di lontananza e di diversitą. quando Max Weber volle accentuare l’impressione della distanza fra le societą antiche e il mondo contemporaneo disse a titolo d’esempio che «un odierno proletario e uno schiavo antico si intenderebbero tanto poco quanto un europeo e un cinese». quell’affermazione non era eccentrica; la cultura che la generava aveva radici remote nella storia europea. Dipendeva infatti dal modo con cui l’Europa aveva eretto i suoi limiti, le sue soglie, i suoi confini; e diceva di un mondo che, pił di quello islamico e certamente pił di quello colonizzato dopo le avventure colombiane, era rimasto senza punti di contatto, di scambio e di scontro con la cultura e la politica europee. Tutto sembrava diverso e inconciliabile. Come scrive oggi Osterhammel: «qui una cultura del tempo, lą una cultura dello spazio; qui il progresso storico, lą l’eterno ritorno astorico del sempre uguale; qui la libertą dell’individuo, lą la rete dei legami di clan e di usanze; qui la pubblicitą del discorso come condizione della possibilitą critica del potere, lą la scrittura come strumento di esercizio del potere; qui la polis e lo Stato nazionale, lą l’impero centralizzato; qui la fede cristiana della rivelazione, lą l’insieme di legami contradditori tra l’insegnamento etico, privo di trascendenza, del confucianesimo e le rappresentazioni magiche del taoismo».
La Cina, tuttavia, rappresentava un quarto dell’umanitą gią negli anni in cui Weber la prendeva ad esempio di una radicale alteritą; ed era necessariamente inserita in ordini di scambio e di potere che seguivano un processo di sviluppo globale, all’interno di un complesso di nessi intercontinentali. Fin dalla fine del Settecento in effetti, e sempre di pił nel corso dell’Ottocento, la Cina venne incorporata nel sistema mondiale degli Stati e divenne anzi uno dei grandi campi di battaglia dove si esercitarono tutte le grandi potenze in conflitto per la supremazia economica e politica. si puņ semmai notare - proprio oggi che si sta scomponendo un ordine mondiale che pareva definito - come anche in questo gioco di relazioni necessarie con il resto del mondo la Cina abbia conservato una sua fisionomia peculiare: sempre dissonante, nei suoi cangianti incroci di tradizione e modernitą, dai flussi culturali e politici che hanno dominato il mondo occidentale.

Jürgen Osterhammel, nato nel 1952, ha lavorato dal 1982 al 1986 al Deutches Historisches Institut di Londra e insegna attualmente storia moderna presso la Fernuniversität di Hagen.

 

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