STORIA UNIVERSALE DELL'ARTE - LA CINA
A cura
di |
Michèle
Pirazzoli-T’Serstevens e collaboratori |
Editore |
UTET, Torino |
Collana |
Storia
Universale dell'Arte |
Prima edizione |
1996 |
Pagg. |
618 (2 voll.) |
Traduzione
(dall’inglese e dal
francese) di |
Stefania
Stafutti e Falco Rossi |
L'arte
cinese, espressione di una civiltà millenaria considerata il grande Altro della
civiltà occidentale, secondo la definizione della coordinatrice dei presenti
volumi, si presenta qui nella più aggiornata sintesi oggi disponibile. Entro un
pertinente quadro storico trovano la loro collocazione a il loro significato sia
eventi clamorosi, come il ritrovamento dell'esercito di terracotta, sia altri
fenomeni artistici da tempo ampiamente, seppure episodicamente, assimilati al
comune patrimonio culturale, grazie anche ai reperti presenti in un gran numero
di raccolte pubbliche e private.
Le
giade, i bronzi. le ceramiche, le porcellane. i dipinti, le stampe, i tessuti,
le tombe, i palazzi imperiali, tutte le tessere disperse di una vicenda
artistica solo sommariamente note ad ogni lettore, si compongono in un mosaico
unitario e chiarifìcatore all'interno della vicenda lunghissima delle dinastie
e degli imperatori. Dalla progressiva apertura del mondo cinese all'Occidente e
dall'incremento delle campagne di scavo con il loro seguito di fortunati
ritrovamenti. risulta una mole rilevante di nuove conoscenze che le diverse
esperienze degli autori, scelti tra i migliori storici occidentali dell'arte
cinese, collocano in un quadro esaustivo e coerente: prospettive e scuole
differenti, e differenti itinerari di formazione e di esperienze di lavoro sul
terreno, contribuiscono alle varietà delle proposte metodologiche e ella
puntuale completezza di informazione.
La
dispersione di una parte importante a qualitativamente cospicua della produzione
artistica cinese, insieme ella straordinaria e talvolta sconosciuta ricchezza
dei tesori conservati net museo della Repubblica Popolare Cinese, rende quanto
mai preziosa la documentazione iconografica di questi volumi, che rappresentano
un'opera attualmente unica nel panorama della sinologia occidentale.
Robert
W. Bagley specializzalo nell'archeologia cinese del Neolitico e
dell'Età del bronzo, ha studiato alla Harvard University, dove poi ha
insegnato dal 1981 al 1985. Dal 1985 è membro del Department of Art and
Archaeology della Princeton University. Tra le sue pubblicazioni, oltre
a numerosi articoli sull'arte cinese antica, é Shang
Ritual Bronzes in the Arthur M. Sackler Collections (Cambridge,
Massachusetts, 1987).
Jonathan
Hay è nato in Scozia, a Glasgow, net 1956. Ha studiato storia
dell'arte cinese alla School of Oriental and African Studies di Londra,
all'Accademia Nazionale di Belle Arti di Pechino e alla Yale University,
dove ha conseguito il dottorato nel 1989. Specialista della pittura
cinese, dal 1987 fa parte della New York University, dove attualmente
insegna presso l'Institute of Fine Arts.
Annette
Juliano si è specializzata in studi orientali alla University of
Pennsylvania e poi in arte e archeologia cinese all'Institute of Fine
Arts della New York University. Ha insegnato alla State University of
California e alla City University of New York, ed è attualmente
professore e direttore del Department of Visual and Performing Arts
della Rutgers University-Newark Campus. Tra
le sue pubblicazioni figurano Art of the Six Dynasties: Centuries of Change and Innovation (1976),
e Teng-hsien:
An Important Six Dynasties Tomb (1980). Recentemente
ha scritto sui rapporti tra I'arte cinese e quella dell’Asia centrale,
e ha pubblicato diversi articoli sulla presenza dell'iconografia
dell'Asia centrale, in particolare delta Sogdiana, nell'arte della Cina
settentrionale del VI secolo.
Michèle
Pirazzoli-t'Sersievens, nata a Parigi nel 1934, ha studiato all'École
du Louvre, all'École Nationale des Langues Orientales, alla Sorbona e
all'Università di Pechino. È stata conservatrice al Musée Guimet dal
1958 al 1977, responsabile del dipartimento delle arti dell'Estremo
Oriente e insegnante all'Ècole du Louvre dal 1968 al 1977. Dal
1977 é Directeur d'Études di archeologia cinese alla quarta sezione
dell'Ècole Pratique des Hautes Études. Autrice
di libri e articoli sull'arte e l'archeologia della Cina, si é occupata
soprattutto dell'epoca Han e delle culture della Cina sudoccidentale, ma
anche della storia dell'architettura e della produzione ceramica. Ha
partecipato nel 1961-62 agli scavi di Sambor Prei Kuk e di Mimot in
Cambogia, e alle missioni archeologiche francesi in Bahrein (1978), a
Suhar (1982) e a Julfar (1994), identificando di volta in volta le
ceramiche cinesi ritrovate.
Jessica
Rawson, direttrice del Merton College dell'Oxford University, dal
1968 al 1994 ha lavorato al Department of Oriental Antiquities del
British Museum di Londra, di cui è state posta a capo nel 1987.
Specializzata in archeologia cinese, si è occupata e ha scritto
soprattutto di bronzi e di giade, ma anche di arte ornamentale. È stata
presidente dell'Oriental Ceramic Society ed è membro della British
Academy.
James
Robinson ha iniziato a studiare le culture dell'Asia nel 1966 al
Cleveland Museum of Art, e si è laureato alla University of Michigan
specializzandosi nella pittura cinese della dinastia Yuan;
contemporaneamente ha lavorato al Cleveland Museum of Art e alla Freer
Gallery di Washington. All'Indianapolis
Museum of Art dal 1979, nel 1985 è stato nominato Jane Weldon Myers
Curator of Asian Art. Ha
contribuito a diversi cataloghi di mostre nazionali e internazionali,
tra cui Views from Jade Terrace:
Chinese Women Artists, 1300-1912
(Indianapolis Museum of Art, Rizzoli International Publications,
New York, 1988).
Alain Those, nato nel 1949, è
diplomato all'École des Hautes Études Commerciales ed è stato allievo
dell'École du Louvre (sezione Art de I'Extréme-Orient). Dopo aver
studiato il cinese a Parigi ha soggiornato a Pechino dal 1979 al 1981, e
dopo aver sostenuto la tesi di dottorato nel 1985, nel 1986 é entrato a
far parte del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi.
Dal 1993 partecipa ogni anno come archeologo a una campagna di scavi
condotta da un'équipe franco-cinese nel deserto del Taklamakan, nel
Xinjiang. Le sue pubblicazioni vertono soprattutto sull'arte e
I'archeologia della Cina preimperiale, e in particolare della Cina
centromeridionale tra l'VIII a il III secolo a.C.
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