È la notte fra il 9 e il 10 novembre del 1938, la
Notte dei Cristalli. Al termine della celebre sinfonia «Degli addii»
di Haydn, i musicisti dell'orchestra Filarmonica di Dresda, tutti di
origine ebraica, vengono arrestati dalle SS a mano a mano che lasciano
il palco. Fra loro il grande violinista Theodor Weissberg.
Intanto, a Parigi, la giovane e bellissima Hilde Braun sta posando come
modella per un servizio voluto da Leni Riefenstahl e destinato al «Der
Stürmer», la rivista diretta da Julius Streicher, il più antisemita
fra gli antisemiti. Hilde, però, nasconde un segreto. È ebrea, il suo
vero nome è Rachel Braunfeld.
Theodor, internato a Dachau, viene fatto liberare dalla moglie, celebre
cantante lirica e «tedesca di sangue purissimo»; Hilde coglie
l'occasione offertale dalla trasferta parigina e non rientra in
Germania. I tre cercheranno rifugio a Shanghai, l'ultimo porto al mondo
che ancora accoglie gli ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Con
loro un agente segreto cosmopolita e poliglotta, un romantico medico
giapponese, un ex flautista intrepido e tanti altri personaggi eroici e
tragicomici di un mondo che corre verso la catastrofe.
Shanghai addio
è un romanzo storico ispirato a una vicenda vera, in cui amore,
avventura e spionaggio si fondono in un racconto pervaso da una saggezza
malinconica eppure ottimista, quasi orientale. Rivela un episodio
sconosciuto della seconda guerra mondiale, la concentrazione di oltre
ventimila ebrei tedeschi e austriaci nel degradato quartiere di Honk Yu,
una moltitudine attonita e spaventata di uomini, donne e bambini che
sopravvisse accettando i lavori più umili senza mai rinunciare alla
dignità e alla lotta. Shanghai fu «la città della loro maledizione,
ma anche della loro salvezza».
Angel Wagenstein è nato nel 1922 a
Plovdiv, in Bulgaria, e ha trascorso la propria infanzia a Parigi.
Durante la seconda guerra mondiale ha combattuto nelle file dei
partigiani del proprio Paese. Catturato, torturato e condannato a morte,
fu salvato dall'arrivo dell'Armata Rossa. Prima di dedicarsi
esclusivamente alla narrativa è stato regista e sceneggiatore; La
stella di David, film da lui scritto per la regia di Konrad Wolf, ha
ricevuto il premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1959.
Shanghai addio è tradotto nelle principali lingue del mondo; in Francia
ha ricevuta il Premio Jean Monnet per la letteratura europea.