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SHANGHAI ADDIO

Shanghai addio

Autore

Angel Wagenstein

Editore

Baldini Castoldi Dalai, Milano

Prima edizione

2008

Pagine

294

Note

© 2004 Angel Wagenstein
© Colibri Publishers, Sofia

Traduzione (dal bulgaro) di

Roberto Adinolfi

N. ISBN

978-88-6073394-8

È la notte fra il 9 e il 10 novembre del 1938, la Notte dei Cristalli. Al termine della celebre sinfonia «Degli addii» di Haydn, i musicisti dell'orchestra Filarmonica di Dresda, tutti di origine ebraica, vengono arrestati dalle SS a mano a mano che lasciano il palco. Fra loro il grande violinista Theodor Weissberg.
Intanto, a Parigi, la giovane e bellissima Hilde Braun sta posando come modella per un servizio voluto da Leni Riefenstahl e destinato al «Der Stürmer», la rivista diretta da Julius Streicher, il più antisemita fra gli antisemiti. Hilde, però, nasconde un segreto. È ebrea, il suo vero nome è Rachel Braunfeld.
Theodor, internato a Dachau, viene fatto liberare dalla moglie, celebre cantante lirica e «tedesca di sangue purissimo»; Hilde coglie l'occasione offertale dalla trasferta parigina e non rientra in Germania. I tre cercheranno rifugio a Shanghai, l'ultimo porto al mondo che ancora accoglie gli ebrei in fuga dalle persecuzioni razziali. Con loro un agente segreto cosmopolita e poliglotta, un romantico medico giapponese, un ex flautista intrepido e tanti altri personaggi eroici e tragicomici di un mondo che corre verso la catastrofe.
Shanghai addio è un romanzo storico ispirato a una vicenda vera, in cui amore, avventura e spionaggio si fondono in un racconto pervaso da una saggezza malinconica eppure ottimista, quasi orientale. Rivela un episodio sconosciuto della seconda guerra mondiale, la concentrazione di oltre ventimila ebrei tedeschi e austriaci nel degradato quartiere di Honk Yu, una moltitudine attonita e spaventata di uomini, donne e bambini che sopravvisse accettando i lavori più umili senza mai rinunciare alla dignità e alla lotta. Shanghai fu «la città della loro maledizione, ma anche della loro salvezza».

Angel Wagenstein è nato nel 1922 a Plovdiv, in Bulgaria, e ha trascorso la propria infanzia a Parigi. Durante la seconda guerra mondiale ha combattuto nelle file dei partigiani del proprio Paese. Catturato, torturato e condannato a morte, fu salvato dall'arrivo dell'Armata Rossa. Prima di dedicarsi esclusivamente alla narrativa è stato regista e sceneggiatore; La stella di David, film da lui scritto per la regia di Konrad Wolf, ha ricevuto il premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1959. Shanghai addio è tradotto nelle principali lingue del mondo; in Francia ha ricevuta il Premio Jean Monnet per la letteratura europea.

 

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