Settanta viaggi tra 2001 e 2007. Viaggi di lavoro in Cina,
soprattutto a Shanghai, ma anche a Beijing, Hong Kong, Dalian, Ningbo e Seul,
con intermezzi in Qatar e altri «scali tecnici» richiesti da una professione
sempre più cosmopolita.
Il protagonista dei viaggi, un affermato architetto
urbanista, ha deciso di tenere traccia di questa esperienza, spesso esaltante e
sempre faticosissima. Le sue sono pagine preziose per inoltrarsi nelle complesse
dinamiche degli scambi professionali di un architetto europeo con i protagonisti
che guidano i processi di modernizzazione della Cina odierna. I progetti per una
nuova città per 100.000 abitanti o per il recupero di una «città italiana»
del primo Novecento sopravvissuta in territorio cinese, per l'estensione della
downtown finanziaria di Pudong o per un edificio moderno nel centro storico di
Shanghai, lavori cui si aggiungono molteplici impegni per conferenze, interventi
a convegni universitari e interviste giornalistiche: tutte occasioni per
verificare come la sfida professionale dell'architetto sia inscindibile dalla
curiosità culturale per l'enigmatico universo cinese. Queste cronache, che si
dipanano con il ritmo narrativo del libro di viaggio, ci restituiscono così la
difficile organizzazione del lavoro progettuale ma soprattutto ci introducono
nei sorprendenti codici di una Cina contemporanea ben radicata in
un'antichissima civiltà.
Augusto Cagnardi (Milano, 1937) è socio e
amministratore delegato dello studio di architettura Gregotti Associati
International.Molti i lavori di progettazione, in Italia, in Europa e negli
ultimi anni soprattutto in Cina, che egli ha seguito: dai piani regolatori di
città come Torino, Livorno e Pavia, ai progetti di recupero di aree industriali
tra cui la Bicocca a Milano. Già direttore della rivista «Terra», ha
pubblicato vari saggi su temi di urbanistica. Tra i riconoscimenti ricevuti per
l’impegno nel promuovere i rapporti culturali: nel 2006 il Premio China Awards
conferito dalla Fondazione Italia Cina e, nel 2005, l'onorificenza di
commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferito
dall'allora presidente Carlo Azeglio Ciampi.