PECHINO
Ultimi sguardi sulla
città antica
Autore |
Charles Chauderlot |
Editore |
Fbe Edizioni, Trezzano sul Naviglio (MI) |
Prima edizione |
2007 |
Pagine |
192 |
Titolo originale |
Pékin, ultimes regards sur la
vielle cité
© 2003 Éditions du Rouergue |
Traduzione (dal francese) di |
Fabrizia Montanari |
N. ISBN |
978-88-89160-42-8 |
Erede di un passato imperiale, città dall'architettura affascinante Pechino fa parte delle metropoli d'eccezione. Dal XIV secolo la capitale cinese nasconde stradine verdeggianti e case a corte quadrata dietro mura imponenti. Ma l'arrivo degli occidentali e la fine dell'impero hanno brutalmente gettato Pechino nella modernità: cadute le mura, sono sorti nuovi edifici e collegamenti stradali e la città è diventata una megalopoli moderna. Incessanti da qualche anno a questa parte queste trasformazioni, spesso radicali, stringono il cuore degli amanti della bella Pechino.
Fra questi Charles Chauderlot, arrivato in Cina nel 1997, appassionato d'arte e cultura e testimone dei cambiamenti del tessuto urbano. Da allora, instancabile, solca strade e antichi quartieri, disegna le costruzioni tradizionali prima che vengano demolite, avendo cura di conservare le tracce della bellezza della vecchia Pechino. Attraverso una tecnica mista, metà occidentale e metà cinese, Charles Chauderlot in quattro grandi capitoli tematici ci consegna le sue opere più belle, realizzate nelle strade e nei templi di Pechino e fedeli all'intensa atmosfera della città. In armonia con l'approccio grafico dell'artista si delinea un'altra voce, di natura letteraria.
Attraverso una scelta di estratti dei suoi romanzi ritroviamo il grande scrittore cinese Lao
She, deceduto all'inizio della Rivoluzione Culturale e autore delle più belle descrizioni di Pechino e dei suoi abitanti. Nella casa della sua infanzia, nel passaggio delle stagioni e nei cibi gustosi ci guida alla scoperta dell'autenticità. Insieme, il pittore che si rivela anche fotografo e lo scrittore arrestano quella dimensione che non potrà mai essere distrutta: l'anima di Pechino.
Nato a Madrid, Charles Chauderlot discende da una famiglia
franco-spagnola che annovera diversi pittori e scultori a partire dal XIX secolo. Impara le tecniche di disegno accanto al pittore francese Marcel Vicarie e a partire dal 1990 decide di consacrarsi al disegno. Nel decennio successivo partecipa a numerose esposizioni. La stampa dice di lui: "Attraverso l'uso del bianco e nero che riflette la luce del sole, é in grado di dare vita alle
pietre".
"Non immaginavo paese più lontano e avevo bisogno di andarmene via": così egli commenta la sua partenza per la Cina all'inizio del 1997. Si stabilisce a Pechino e adotta gli strumenti tradizionali cinesi:
l'inchiostro e il pennello da calligrafo. Se il soggetto preferito rimane Pechino, con la sua architettura caratteristica che si sviluppa lungo le stradine e i vecchi quartieri, Charles Chauderlot trae ispirazione anche dai viaggi che effettua nelle numerose e contrastate provincie della Cina.
Nel 2003 ha ottenuto l'autorizzazione, mai accordata fino ad allora, di dipingere all'interno dei quartieri non accessibili al pubblico della Città Proibita, uno dei siti di più vaste dimensioni dell'antico patrimonio nel cuore della capitale.
Lao She (1899-1966), pseudonimo di Shu Qingchu, nato a Pechino, era discendente di una famiglia manciù.
Romanziere, drammaturgo e novellista, raggiunse la notorietà mondiale nel 1936 con il romanzo
Luotuo Xiangzi (letteralmente "Il cammello Xiangzi"), pubblicato negli Stati Uniti con il titolo "Il ragazzo del
risciò"; in una traduzione illegale a lieto fine. Dopo aver insegnato a Parigi e a Harvard, nel 1949 decise di ritornare in Cina, diventando una delle figure di spicco della letteratura cinese moderna. Le sue splendide descrizioni di Pechino e della sua gente sono la caratteristica della sua opera. Vittima della Rivoluzione Culturale, si suicidò in circostanze poco chiare.
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