Nella storia dellumanità lidea di peccato è relativamente moderna, e
varia a seconda dei contesti sociali. Peccato non è certo sinonimo di colpa, ma, da
quando luomo esiste, il commettere qualcosa contro la norma corrente ha sempre
determinato, nellindividuo che tale infrazione faceva, il sorgere di un senso di
disagio interiore, che poteva, successivamente, essere annullato da un qualsiasi tipo di
autogiustificazione.
Il caso della Cina solleva numerosi problemi, non soltanto per la nota contrapposizione
fra il "senso di colpa" e il "senso di vergogna", ma per la
complessità e la peculiarità dei suoi sviluppi ideologici, dalle antiche concezioni
autoctone al confucianesimo, al taoismo, al buddhismo, sino al sincretismo filosofico del
neoconfucianesimo ed a quello religioso della vita popolare. Esiste in Cina il concetto di
"peccato"? Qual è il ruolo della responsabilità umana nella concezione cinese?
In che misura possiamo parlare di prevalenza del senso di vergogna su quello di colpa? Se
sono relativamente note le virtù confuciane, quali vizi sono invece considerati i
peggiori? Lautore, attraverso un confronto con le idee occidentali e alcuni
riferimenti alla situazione attuale, nonché ai presupposti ideologici più antichi,
fornisce una ricca documentazione ed una serie di strumenti interpretativi inediti, che
permettono la comprensione di uno degli aspetti più interessanti di una civiltà diversa
da quella europea.
Paolo Santangelo, professore di storia della Cina preso
lIstituto Universitario Orientale di Napoli, è responsabile della rivista di storia
e cultura cinese "Ming Qing yanjiu" ed è autore di numerose pubblicazioni, fra
cui Confucio e le scuole confuciane. La via della saggezza (1986), Il
"peccato" in Cina (1991), Emozioni e desideri in Cina (1992), Il
meraviglioso discorso della fanciulla pura (1993), Gelosia nella Cina imperiale (1996).
Ha pubblicato, assieme a Mario Sabattini Storia della Cina
(1986) e Il pennello di lacca. La narrativa cinese dalla
dinastia Ming ai giorni nostri (1997). Per Marsilio ha curato la traduzione di
Dong Yue, Il sogno dello scimmiotto (1992).