OCCHI
NERI. POESIE GIOVANILI
Autore |
Gu Cheng |
Editore |
Cafoscarina, Venezia |
Collana |
Cina e altri Orienti |
Pagg. |
116 |
Prima edizione |
dicembre 1998 |
A cura di |
A cura di
Stefania Srafutti |
…
La mia poesia
Somiglia ai piccoli fiori senza nome
Che si aprono quieti
In mezzo alle umane
solitudini,
seguendo brezze e
piogge di stagione.
(“Fiori senza nome”, Wuming
de xiaohua)
Gu Cheng (Pechino
1956 – Auckland 1993), con la sua precocissima vena poetica spezzata da una
vicenda autobiografica tragica e raccapricciante – muore suicida dopo avere
assassinato la moglie con una sorte d’ascia – è stato uno dei più significativi
poeti cinesi delle nuove generazioni.
La vicenda umana dle
poeta, esule in Nuova Zelanda, con il suo fortissimo valore simbolico,
rappresenta la parabola estrema dello straniamento e della disperazione
dell’intellettuale che ha lasciato la propria terra e non riesce a ricostituire
un legame accettabile con la realtà circostante, né, probabilmente, ad
alimentare le sorgenti della propria ispirazione.
Questo volume ne
ripercorre i tratti salienti, ma vuole soprattutto presentare al lettore
italiano un universo poetico la cui eco permarrà oltre il ricordo della vicenda
biografica. Esso muove da radici lontanissime e affondate nelle esperienze
dell’infanzia, percepite con sensibilità non di rado emozionante, quella stessa
acutezza nel sentire che forse ha reso Gu Cheng inadeguato alla vita.
Stefania Stafutti,
docente di Lingua e Letteratura Cinese della
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino, si occupa
soprattutto di letteratura moderna e contemporanea. Ha pubblicato traduzioni (L’officina
1991), studi critici (Hu Shi e la “questione della lingua”, 1990), saggi
su riviste specializzate. Recentemente ha curato il volume di racconti di
autori cinesi contemporanei Il profumo delle peonie (1997).
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