LA CINA
NON ERA VICINA
Autore |
Stefano
Ferrante |
Editore |
Sperling
& Kupfer, Milano |
Prima
edizione |
2008 |
Pagine |
280 |
N.
ISBN |
978-88-200-4574-6 |
Sul Sessantotto italiano soffia il vento della Cina di Mao. E dalle suggestioni di un'idea alternativa di comunismo nasce uno dei gruppi più originali della sinistra extraparlamentare: l'Unione dei comunisti italiani
(marxisti-leninisti), meglio conosciuta con il nome del loro giornale, Servire il
popolo. È una breve stagione, la loro, compresa tra il grande big bang della rivolta giovanile e la dissoluzione dell'autunno 1975, celebrata dal rito di
addio, in 271 errori, del leader Aldo Brandirali. I «cinesi» italiani passeranno alla storia come quelli del matrimonio comunista, dell'asilo maoista, quelli che attiravano gli artisti e «servivano il pollo» anziché il popolo. Meno fascinosi e più dimenticabili, perché la militanza nell'Unione non costituisce pedigree, come accaduto per altri gruppi extraparlamentari che pure hanno segnato in modo ben più drammatico la storia d'Italia. Slanci generosi e vacue
illusioni, dogmatismo e utopia, amori e tradimenti: la storia del maoismo all'italiana è stata tutto questo e molto di più. Una vicenda
corale, in cui compaiono - protagonisti o comprimari - molti volti noti dell'Italia di oggi (da Michele
Santoro a Renato Mannheimer, dai fratelli Pennacchi a Marco Bellocchio, da Lou
Castel a Enzo Lo Giudice, da Barbara Pollastrini a Linda Lanzillotta...): un piccolo esercito di sognatori che sedeva di poter cambiare il mondo.
Stefano Ferrante (Ascoli Piceno, 1970) è giornalista parlamentare del Tg di La7, per il quale ha seguito gli eventi politici più importanti degli ultimi anni. Vive a Roma con la moglie Daniela e le figlie Viola e Tea. Per Sperling & Kupfer ha già raccontato, in
Vite ribelli, la storia del centravanti di Avanguardia operaia Paolo Sollier.
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