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CINA INDICE>EDITORIA>ITALIA E ORIENTE

ITALIA E ORIENTE


Autore

Giuseppe Tucci

Editore

ISIAO, Roma

Prima edizione

2005

Pagine

212

N. ISBN

88-85320-35-X

Alla nostra cultura, agli inizi del III millennio, Italia e Oriente può presentarsi quasi come una scoperta. Si è stati poco abituati, infatti, dopo l'ultimo conflitto mondiale, ad apprezzare il posto che all'Italia storicamente spetta in questo incontro. [...]
Giuseppe Tucci, in queste pagine vivaci e appassionate, ricche di dati, di notizie e ancor più di pensiero, illustra in modo esemplare come gli Italiani, missionari, viaggiatori e poi studiosi, abbiano avuto prima e più di altri un ruolo antico e centrale nell'incontro tra l'Europa e l'Asia, da mediatori pacifici e spesso eroici, non condizionati da interessi di potere o meramente mondani, ma sorretti o dalla forza di una fede da propagare o da quella di una volontà alla ricerca di sempre nuove conoscenze.

                                                           dalla «Presentazione» di Gherardo Gnoli


Giuseppe Tucci nasce a Macerata il 5 giugno 1894. Di se stesso ebbe a dire negli ultimi anni della sua vita: «due cose ho amato: il Sole come Giuliano l'Apostata, la montagna come i pastori».
Laureato in Lettere all'Università di Roma, soggiornò in India dal 1925 al 1930, come docente di italiano e cinese presso le Università di Shantiniketan e di Calcutta. Nominato Accademico d'Italia nel 1929, ottenne per chiara fama nel 1930 la cattedra di Lingua e letteratura cinese all'Istituto Universitario Orientale di Napoli, per poi passare alla cattedra di Religioni e Filosofia dell'India e dell'Estremo Oriente all'Università di Roma (1932﷓1969) . Tra il 1929 ed il 1948 effettuò otto spedizioni scientifiche in Tibet, e sei in Nepal dal 1950 al 1954, che contribuirono a rafforzare la sua già diffusa notorietà ben oltre i confini del mondo accademico, in Italia e all'estero.
Assieme a Giovanni Gentile dette vita, nel 1933, all'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, di cui fu Presidente dal 1947 al 1978. Ineguagliabile organizzatore, promosse, diresse o curò per il suo Istituto campagne archeologiche e di restauro (in Pakistan, in Afghanistan, in Iran), riviste (come Asiatica e I;a.st and West), collane (Serie Orientale Roma, Reports and Memoirs, Restorations, il Nuovo Ramusio, quest'ultima per i tipi della Libreria dello Stato). La sua opera è continuata dall'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente.
Fu apprezzatissimo autore di pubblicazioni scientifiche e di alta divulgazione, che aprirono alla cultura italiana, e non solo, la conoscenza delle civiltà asiatiche, prima di lui appannaggio di esclusive cerchie di specialisti. Solo per ricordarne alcune: Indo? ibetica ( I 932﷓1941) , Santi e briganti nel Tibet ignoto (1937), Teoria e pratica del mandala (1949), Tibetan Painted Scrolls (1949), The 7òmbs of Tibetan Kings (1950), A Lha.sa ed oltre (1950) , Minor Buddhi.st 7éxts (1956﷓1971) , ,Storia della filosofia indiana (1957), Le religioni del Tibet (1970). Gli furono conferiti molti titoli accademici da Università occidentali ed asiatiche; membro di molte accademie, società ed istituti di vari paesi, ricevette numerosi premi, tra i quali più caro gli fu il Premio Jawaharlal Nehru per la Comprensione Internazionale.
Morì il 5 aprile 1984 a S. Polo dei Cavalieri, un paese che amava perché, diceva, «circondato da montagne brulle e aspre che mi ricordano molto il Tibet».

 

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