INTRIGO A SHANGHAI
Autore |
Xiao Bai |
Editore |
Sellerio Editore, Palermo |
Prima edizione |
2013 |
Pagine |
642 |
Titolo originale |
Zu Jie
© 2011 Xiao Bai |
Traduzione (dal cinese) di |
Paolo Magagnin |
N. ISBN |
978-88-389-2911-3 |
|
«Fin dai tempi in cui Shanghai era diventata un porto franco, negli anni Quaranta dell'Ottocento, esisteva in città uno stile di vita nell'oscurità, completamente differente da quello delle vite
quotidiane dei normali cittadini. Come un cuore palpitante, leggendario. Negli anni Trenta, avventurieri di ogni tipo vi andavano a vivere, per il rischio in se stesso, e ogni altro
profitto era supplementare. Questa era l'origine vera della sua vitalità. Oggi tutto questo non esiste più».
Con queste parole, Xiao Bai, ha dichiarato le intenzioni con cui ha scritto il suo romanzo. Dipingere, con il pennello del noir e della storia di spionaggio, un grandioso affresco storico per fermare nella memoria
la metropoli immensa che era nota, nel mondo galoppante degli anni Trenta del Novecento, come «il paradiso degli avventurieri».
Una nave attracca nel terzo porto del mondo. A bordo, Xiao Xue, un fotoreporter di padre francese e madre cinese, e la sua bellissima amante, Therese Irxmayer. Poco più in là, o poco dopo, in un attentato cade Cao
Zhenwu, un uomo potente ai vertici del Partito Nazionalista. Gli era accanto la mogliu Leng Xiaoman, un'ex rivoluzionaria. Xiao Xue incomincia a indagare, per un suo doppio o triplo interesse dal quale non è estranea
la russa di Shanghai, Therese dagli affari, anche amorosi, sospetti. L'indagine lo impelaga sempre più in traffici di danaro e di guerre, in morti e segreti di ogni tipo, a iniziare un gioco rischioso con le autorità
corrotte del controspionaggio e della polizia cinesi e occidentali, soprattutto a sfiorare Gu Fuguang, massimo leader dei rivoluzionari. Ma tutti sono spie, doppio e triplo giochisti. È in ballo il controllo della
città in vista del tramonto del colonialismo. E la partita è giocata in modo sporco da tutti i contendenti: i nazionalisti, i comunisti, le triadi criminali, i colonialisti, i gruppi affaristici della borghesia
compradora. Una folla di personaggi ciascuno con la sua dose di verità, di colpa e crudeltà, che si battono con l'eccitazione e il desiderio erotici che sa accendere il potere: la Shanghai di Xiao Bai commuove e
repelle come la Los Angeles di James Ellroy.
La scrittura è caratteristica: brevi capitoli in cui l'ossessiva ricchezza dei dettagli e l'accuratezza storica è accentuata dal punto di osservazione centrato sul personaggio principale delle varie situazioni. In
questo, unito a una specie di effetto di luci che sembrano riflettersi dagli scenari stessi, siano essi il porto o gli angoli bui delle strade, il ricordo corre al cinema di Orson Welles.
Xiao Bai è lo pseudonimo, assunto per motivi non politici, di un quarantenne di Shanghai che dopo aver scritto su blog e riviste ha pubblicato saggi e il
romanzo Game point. |