IN CINA PER LAVORO
Usi, costumi, parole
Autore |
Elettra Casarin - WANG Yu |
Editore |
Zanichelli, Bologna |
Prima edizione |
2012 |
Pagine |
194 |
Nota |
Con l'acquisto è possibile scaricare
l'e-book del libro |
N. ISBN |
978-88-08-17520-5 |
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Come si dice Coca Cola in cinese? Non Coca Cola ma Kekoukele (可口可乐), che significa "gustosa e divertente". Decidere come farsi chiamare in Cina non è facile, anche perché la
semplice traslitterazione del nome può dar luogo a effetti comici o imbarazzanti: "Giuseppe", ad esempio, può diventare Zhusaibei (猪塞贝), che significa "maiale tappato con conchiglie".
Comprendere gli usi e costumi cinesi è indispensabile per chi si reca in Cina per affari, importante per chi pensa di andarci per lavoro e interessante per chi è semplicemente curioso di conoscere una cultura lontana
e a prima vista impenetrabile. Situazioni quotidiane, come lo scambio di un biglietto da visita o il comportamento da tenere a tavola, cose da fare e da non fare, come soffiarsi il naso in pubblico, consigli pratici per
decodificare comportamenti apparentemente inspiegabili - perché, ad esempio, i cinesi non dicono mai di no?
- sono illustrati da una sinologa italiana e da un'artista cinese che vive in Italia.
Molti di questi usi e costumi risalgono a una cultura millenaria che si basa sugli insegnamenti di Confucio e sull'Arte della guerra di Sunzi. Conoscerli aiuterà a "farsi cinese tra i cinesi", ad assumere cioè
quell'atteggiamento di curiosità e apertura che ha consentito a Marco Polo e a Matteo Ricci di essere ammessi a corte e che costituisce ancora oggi la chiave per entrare in relazione con la Cina.
Elettra Casarin. Sinologa, studiosa di storia del costume cinese e del tessuto antico, insegna lingua e cultura cinese in Italia.
Wang Yu. Artista contemporanea e insegnante di lingua cinese, vive e lavora tra la Cina e l’Italia.
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