IL
VECCHIO E IL NUOVO
Autore |
Shen
Congwen (沈从文 Shěn Cóngwén) |
Editore |
Nutrimenti,
Roma |
Prima
edizione |
2004 |
Pagine |
260 |
Titolo originale |
新与旧
Xīn yǔ jiù
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Traduzione
(dal cinese) di |
Lucia
Regola |
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© Shen Longzhou |
Dieci racconti cinesi da cui emana una luce calda e chiara. Dieci piccoli capolavori per immergersi in altri ritmi e in un altro modo di guardare il mondo e la vita. La Cina lontana degli anni Trenta del secolo scorso, il conflitto fra tradizione e modernizzazione, tra ‘vecchio e nuovo’, appunto. Una natura dolce e gioiosa che si accorda con la profonda serietà di coloro che conducono in pace i propri amori e i propri affari; un modo di concepire e vivere la sessualità del tutto sconosciuto a noi, che non possiamo non dirci cristiani.
Sullo sfondo, i nazionalisti, i comunisti, i signori della guerra. Dieci racconti morali in cui è inutile cercare condanne, se non quella contro la stupidità della violenza.
Sheng Congwen nasce nel 1902 a Fenghuang, una cittadina del Hunan occidentale, regione cinese di ‘frontiera’, popolata in parte da minoranze etniche.
Dapprima militare, secondo la tradizione familiare, troppo pacifista per rimanerlo (fu testimone di settecento esecuzioni capitali) divenne scrittore e fu contrario sia ai nazionalisti di Chiang Kai-shek che ai comunisti di Mao Zedong. Quando i comunisti presero il potere, nel 1949, tentò il suicidio e le sue opere furono bandite a Pechino come a Taipei. Trovò lavoro in un museo di arte tradizionale, ma, all’avvento della rivoluzione culturale, fu costretto a pulire latrine. Solo le aperture seguite alla morte di Mao lo riportarono in auge.
Sempre apprezzato in Europa dagli addetti ai lavori, quasi del tutto inedito in Italia, ha influenzato molti scrittori cinesi contemporanei che al suo stile si ispirano.
Più volte candidato al premio Nobel per la letteratura negli anni Ottanta, è morto a Pechino nel 1988.
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