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IL FUGGIASCO DI XIAMEN

 

Il fuggisaco di Xiamen

Autore

Oliver August

Editore

Adelphi, Milano

Prima edizione

2008

Pagine

360

Titolo originale

Inside the Red Mansion
© 2007, Oliver August

Traduzione (dall'inglese) di

Giuseppina Oneto

N. ISBN

978-88-459-2293-0

Xiamen è una città sull'omonima isola rocciosa, collegata alla Cina sudorientale da un'autostrada e due ponti: a una baia disseminata di imbarcazioni fa da controcanto un agglomerato industriale fitto di immigrati «irregolari e affamati». Qui per lungo tempo ha spadroneggiato Lai Changxing, il tycoon che prima di diventare «il latitante più ricercato della Cina» è stato il più famoso tra i nuovi ricchi del postmaoismo, di volta in volta definito come un semplice tufei («bandito», ma non sempre in senso dispregiativo) o come un Robin Hood dispensatore di lavoro. E qui si insedia, alla fine degli anni Novanta, il giovane corrispondente del «Times» Oliver August, per il quale Lai è l'emblema di una Cina con il piede in due staffe, «un misto di controllo autoritario e anarchia corsara». L'indagine-inseguimento nei luoghi dell'infanzia e dell'ascesa di Lai diventa allora un impressionante succedersi di visioni rivelatrici: l'«obitorio urbanistico» di Beihai è la quintessenza di tutte le aree depresse, e la stessa Xiamen sembra il concentrato di un'interminabile transizione. Una transizione di cui August registra ogni aspetto socio-economico - il sopravvivere della tortura, la censura dei siti internet, gli operai che cadono dalle impalcature di bambù o restano seppelliti nel cemento appena gettato, i funzionari che pagano il mutuo e la scuola dei figli con le mazzette degli imprenditori -, ma di cui coglie soprattutto il versante grottesco e orrorifico: ridicoli e feroci produttori di foie gras, che ingrassano e accoppano le oche in tecnomattatoi; ballerine teenager che sognano di diventare più alte grazie a protesi «allunganti»; cristiani che si ritrovano a migliaia, come congiurati, nei cortili di scuole illuminate da gruppi elettrogeni. Come dimostra Il fuggiasco di Xiamen, inchiesta e narrazione possono oggi fondersi efficacemente - e appassionare e illuminare ancor più della pura fiction.
«Ero testimone di un momento straordinario, eppure descriverlo sulle pagine di un giornale significava esagerarne e al tempo stesso sminuirne i termini. La "nuova Cina" si rivelava negli sguardi obliqui o nelle frasi colte per caso, non nell'aumento di utenze di telefoniamobile. Le richieste della redazione di fornire dati oggettivi sui cambiamenti del paese era senza dubbio giustificata. Il momento storico era unico. Stava nascendo una nuova, o per meglio dire, un'antichissima superpotenza. Ma anche sulle migliori testate giornalistiche non sembrava si cogliesse davvero quello che vedevo accadere intorno a me: la "nuova Cina" nota ai lettori era piena di cliché ancora più che di abitanti. Gli aspetti più degni di nota andavano persi. Il paese in cui vivevo era al tempo stesso libero e oppresso, anarchico e autoritario, completamente caotico eppure fortemente regolato. Stava cambiando da cima a fondo pur rimanendo fedele alla sua identità più antica».

Oliver August è corrispondente del «Times» e di numerose altre testate, fra cui «The Wall Street journal», «Financial Times» e «The Washington Post». Dopo sette anni trascorsi in Cina, attualmente risiede e lavora in Medio Oriente. Il fuggiasco di Xiamen (Inside the Red Mansion) è apparso per la prima volta nel 2007.

 

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