Nel 325 Ibn Baţţüţa torna definitivamente
in Marocco dopo ventotto anni di viaggi e centoventimila chilometri percorsi con
tutti i mezzi di trasporto allora in uso, dal cavallo al dromedario, dal carro
ai piú svariati tipi di imbarcazione. Secondo un odierno atlante geografico, ha
attraversato l’equivalente di quarantaquattro stati moderni dall'Africa a
tutto il Medio Oriente, dalla pianura del Volga alle isole Maldive, dall’India
alla Cina, incontrando migliaia di persone e prendendo nota dei loro usi e
costumi. Tre anni dopo il suo ritorno, un giovane letterato di origine andalusa,
Ibn Juzayy, inizia per ordine del sultano ad annotare i ricordi di Ibn Baţţüţa
e le sue osservazioni di viaggio, scrivendo cosí uno dei libri piú famosi
della letteratura araba medievale.
Muhammad Ibn Battuta nacque a Tangeri nel 1304 e vi
morì presumibilmente tra il 1369 e il 1377. Con questa traduzione dei Viaggi,
prima edizione completa in Italia, Claudia M. Tresso ha vinto nel 2008 il piú
prestigioso riconoscimento arabo per la traduzione, I'Abdullah bin Abdulaziz,
promosso dal sovrano dell'Arabia Saudita.