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GRANDE DIZIONARIO CINESE-ITALIANO

Grande dizionario cinese-italiano

A cura di Giorgio Casacchia e Bai Yukun
Editore ISIAO
Prefazioni di Tullio De Mauro, Gherardo Gnoli, Lionello Lanciotti, Adriano Rossi
Prima edizione 2009
Pagine 2000
Prezzo € 140
N. ISBN 978-88-6323-275-2

Le voci del Grande Dizionario – circa 100.000 – sono quelle del lessico di base del cinese contemporaneo, integrate da un gran numero di voci dei lessici specialistici, dagli arcaismi ancora vivi nella lingua, dai forestierismi acclimatati. Si tratta dunque di un dizionario, tra i più cospicui mai pubblicati in una lingua occidentale, del cinese moderno, incluse le voci dotte e letterarie.

Giorgio Casacchia, socio dell’IsIAO, è professore ordinario di Filologia cinese presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.
Bai Yukun, dell’Università di Pechino, è da molti anni docente di lingua cinese presso la Scuola di Lingue e Culture Orientali e Africane dell’IsIAO.

Il Grande Dizionario Cinese-Italiano pietra miliare per la politica estera

Presentata alla Farnesina l’opera di Giorgio Casacchia e Bai Yukun edita dall’Isiao. Per il sottosegretario agli Affari Esteri, Stefania Craxi, il volume segnerà un importante passo avanti nei rapporti diplomatici, culturali ed economici con il gigante asiatico.

«Quest’opera segna un importante passo avanti nei rapporti bilaterali tra l’Italia e la Cina». Con queste parole il Sottosegretario agli Affari Esteri, Stefania Craxi ha salutato l’uscita nelle librerie del Grande Dizionario Cinese-Italiano di Giorgio Casacchia e Bai Yukun (IsIAO editore, collana “Il Nuovo Ramusio, strumenti”) che questa mattina è stato presentato nella Sala Mappamondo della Farnesina.
Assieme all’Onorevole Craxi hanno preso parte alla conferenza il professor Gherardo Gnoli, presidente dell’IsIAO, Giorgio Casacchia, professore di Filologia Cinese presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, Danilo Del Gaizo, presidente del Conservatorio di Santa Cecilia, e Gherardo La Francesca, direttore generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri.
Secondo Stefania Craxi quest’opera risponde alla vera sfida dei rapporti di amicizia tra Italia e Cina: non considerare solo le relazioni economiche e commerciali, ma «investire in conoscenza affinché possano crescere ulteriormente i legami tra i due Paesi». Anche perché, conclude il Sottosegretario, la cultura «è la migliore opportunità per accrescere il dialogo pacifico tra le diverse realtà politiche».
Concorda nel considerare il Grande Dizionario una pietra miliare per la politica estera italiana Gherardo La Francesca, che si è detto entusiasta di questa pubblicazione perché, come ha sostenuto anche il linguista Tullio De Mauro, «il Grande Dizionario Cinese-Italiano è un’opera che riveste un grande significato scientifico ed è un indispensabile strumento per la prosecuzione degli studi di sinologia in Italia e di italiano nel mondo cinese». Inoltre, ha concluso La Francesca, «quest’opera è la dimostrazione che la cultura è, e deve essere, uno strumento di politica estera. Il Grande Dizionario non è solo un bell’oggetto da esporre in biblioteca, ma uno strumento che faciliterà le imprese, le attività degli operatori culturali e di tutti i protagonisti del “sistema Italia”».
Soddisfazione per la pubblicazione del Grande Dizionario Cinese-Italiano è stata espressa anche dal Presidente dell’IsIAO, Gherardo Gnoli, perché «è l’ulteriore affermazione dell’attenzione che l’Istituto ha verso il mondo orientale e, in particolare, verso la Cina». Gnoli ha inoltre ricordato che la pubblicazione di questo dizionario non è frutto di un impegno occasionale perché da sempre, «prima come IsMEO, ora come IsIAO siamo impegnati a diffondere la cultura cinese in Italia».
La pubblicazione del Grande Dizionario Cinese-Italiano, ha infine concluso Gnoli, cade in un anno particolare: nel 1984, infatti, moriva Giuseppe Tucci (fondatore, assieme a Giovanni Gentile, dell’IsMEO) e «in occasione del 25° anniversario della sua scomparsa, promuoveremo, a partire dal prossimo autunno, una serie di iniziative in Cina e in Italia». Tra tutte, la presentazione della traduzione in cinese di Indotibetica, un vanto della bibliografia riconducibile all’orientalista Giuseppe Tucci. 
Al professor Giorgio Casacchia, che assieme al professor Bai Yukun ha curato il Grande Dizionario, è toccato illustrare il percorso compiuto dall’opera prima di uscire nelle librerie. «L’ultima parte del lavoro, quella che ha poi portato alla pubblicazione, è durata oltre dieci anni. In questo lungo periodo – ha proseguito Casacchia - non sono mancate le difficoltà, soprattutto legate alla distanza abissale che c’è tra l’italiano e il cinese. In questi anni ci siamo imbattuti in parole che non hanno una traduzione in italiano o in altre che hanno molti significati, l’uno differente dall’altro».
Il Grande Dizionario Cinese-Italiano è composto da 2 volumi per un totale di 2.000 pagine in cui sono comprese illustrazioni in bianco e nero. Al suo interno sarà possibile trovare circa 100.000 voci: dalle parole che costituiscono il lessico base del cinese contemporaneo ad un gran numero di voci appartenenti a lessici specialistici, dagli arcaismi ancora vivi nella lingua ai forestierismi entrati ormai nel gergo comune.
Casacchia non ha esitato a definire “unica” l’opera appena pubblicata. Esistono già dizionari di cinese in altri paesi come la Francia o l’Inghilterra, ma in nessun caso è possibile trovare l’attenzione che noi «abbiamo riservato, per esempio, verso quei termini cinesi che fanno riferimento all’Italia, e alla nostra cultura e ai latinismi». Uno sforzo che potrebbe portare benefici anche per la nostra lingua che, così facendo, potrebbe uscire dal novero delle lingue minori, come la considerano in Cina.

 

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