Un antico proverbio cinese dice: "Possiamo sempre ingannare uno straniero".
Paul Theroux - quasi ad accettare la sfida - ha attraversato in un anno, treno dopo treno,
limmenso pachiderma asiatico, accompagnato per gran parte del viaggio da un
burocrate per nulla spiritoso, angelo custode al soldo del governo. Volutamente ha
alloggiato in alberghi scadenti e mangiato vibi repellenti, ha visto cose terribili ed è
stato quasi ucciso da un guidatore imprudente; e, paradosso finale che suona come
giudizio, ha finito il suo viaggio in Tibet: un posto in cui tutti odiano la Cina e i
cinesi. Nel corso del suo anno sui binari lo scrittore americano ha incontrato nuovi
ricchi e vecchi poveri, ha dialogato con lelegante e impossibile casta di eletti,
quellintellighenzia cinese lontana da tutti i problemi e implosa nella sua
corazza di bambù, divieti e nevrotiche dispute dottrinarie. Ha sperimentato il disagio
estremo di una marcia senza ritmo, esposto ai capricci del tempo e alle inefficienze
delluomo.
Theroux ha affrontato un Paese di cui è difficile scoprire e conoscere i mutamenti, anche
dopo lo sgretolamento dei blocchi contrapposti. È cambiato qualcosa dopo il crollo del
Muro di Berlino? La Cina è sempre la stessa? Lautore ci racconta quella precedente
(ancora troppo attuale...) e Il Gallo di Ferro è il funambolico resoconto di un
viaggio difficile, tanto che farebbe impazzire quasi chiunque. Theroux ricostruisce
lucidamente le sue avventure: dalle desolate lande della Mongolia e del Xinjiang alle
foreste di ghiaccio della Manciuria e le cime rarefatte del Tibet; migliaia di chilometri
attraverso i paesaggi più diversi, tra volti curiosi e anonimi. Almeno quante le
bruttissime grandi città con la loro brulicante ed enigmatica vita. Infatti il libro,
come è lecito aspettarsi da una penna felice, parla anche e soprattutto della popolazione
cinese e dei suoi usi complessi e lontani. Forte di un talento non comune per la
conversazione. Theroux ha saputo trarre spunti di riflessione da tutti i suoi incontri, da
quelli casuali a quelli più fatui e mondani, senza mai farsi travolgere dalla sua vena
cinica e disincantata. Il Gallo di Ferro è un grande romanzo di viaggio scritto da
un ottimo giornalista, o una lunga e bellissima cronaca scritta da un grande romanziere.
In entrambi i casi di un talento cristallino.
Paul Theroux (1941) è nato negli Stati Uniti e ha soggiornato a lungo
in Italia e in Africa. Osservatore e scrittore instancabile, i suoi romanzi, i suoi diari
e le sue cronache di viaggio hanno raccontato e descritto fedelmente luoghi lontani e
diversi, da Singapore alla Patagonia, da Honolulu allUganda e al Dorset. Nel 2000
Baldini&Castoldi ha pubblicato Ultimi giorni a Hong Kong.