Wu mei, cioè "quinta figlia minore": fredda, quasi
spietata, la definizione cinese del "rango" che Adeline Yen Mah occupa
allinterno della propria famiglia traccia il suo destino fin dallinfanzia. Nel
1937, a Tianjin, in Cina, essere una wu mei significa anzitutto sottomissione
assoluta alla volontà dei genitori e dei fratelli maggiori e annullamento di qualsiasi
interesse personale. Ma non solo: poiché la madre di Adeline è morta dandola alla luce,
è alla seconda moglie del padre, la bellissima franco-cinese Jeanne, che Adeline deve
rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto
ingiustificato. Così mentre il padre (un uomo daffari così ricco da essersi
guadagnato la fama di riuscire a "tramutare il ferro in oro") e
laffascinante matrigna vivono nel lusso, tra feste e ricevimenti mondani, Adeline
viene esclusa da qualsiasi attività familiare, incessantemente rimproverata e punita,
costretta a subire continue umiliazioni. Nella solitudine del secondo piano della sua casa
di Shanghai, quello destinato agli "inquilini di sconda classe", lunico
conforto della ragazzina sono laffeto della dolcissima zia Baba, le parole del
saggio nonno Ye Ye e lardente desiderio di sfuggire a quella prigione, di andare a
studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà. Ed
è proprio sulle ali di quel desiderio che Adeline, dopo anni di sofferenze e di lotte,
dopo aver conosciuto addirittura labbandono in un orfanatrofio ed essere stata
testimone, con profondo sconcerto, delle metamorfosi del proprio Paese, riesce
faticosamente a raggiungere lindipendenza. Il suo viaggio, però, è ben lungi
dallessersi concluso: la forza dei legami familiari, la speranza di ricevere almeno
un piccolo segno di quellamore tante volte invocato e mai ottenuto la trascineranno
ancora verso il padre e i fratelli e persino verso limplacabile matrigna. Perché
anche la nuova, forte ed emancipata Adeline non può ignorare che "le foglie cadute
tornano alle radici", cioè che la vita deve chiudere il suo cerchio,
ricostruendo un equilibrio negato troppo a lungo. Anche se ciò significa ripensare, con
grande coraggio, a tutta la propria esistenza... Racconto autobiografico di rara potenza e
dimpressionante lucidità, Foglie cadute non è soltanto la testimonianza
indimenticabile di una vita eccezionale, ma soprattutto unoccasione unica per
scoprire le mille sfaccettature dellanimo umano e per comprendere, grazie a una voce
straordinariamente coinvolgente, come la Storia spesso si rifletta nelle minime, in
apparenza rilevanti, storie quotidiane. E, dunque, nella storia di ognuno di noi., cioè "quinta figlia minore": fredda, quasi
spietata, la definizione cinese del "rango" che Adeline Yen Mah occupa
allinterno della propria famiglia traccia il suo destino fin dallinfanzia. Nel
1937, a Tianjin, in Cina, essere una wu mei significa anzitutto sottomissione
assoluta alla volontà dei genitori e dei fratelli maggiori e annullamento di qualsiasi
interesse personale. Ma non solo: poiché la madre di Adeline è morta dandola alla luce,
è alla seconda moglie del padre, la bellissima franco-cinese Jeanne, che Adeline deve
rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto
ingiustificato. Così mentre il padre (un uomo daffari così ricco da essersi
guadagnato la fama di riuscire a "tramutare il ferro in oro") e
laffascinante matrigna vivono nel lusso, tra feste e ricevimenti mondani, Adeline
viene esclusa da qualsiasi attività familiare, incessantemente rimproverata e punita,
costretta a subire continue umiliazioni. Nella solitudine del secondo piano della sua casa
di Shanghai, quello destinato agli "inquilini di sconda classe", lunico
conforto della ragazzina sono laffeto della dolcissima zia Baba, le parole del
saggio nonno Ye Ye e lardente desiderio di sfuggire a quella prigione, di andare a
studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà. Ed
è proprio sulle ali di quel desiderio che Adeline, dopo anni di sofferenze e di lotte,
dopo aver conosciuto addirittura labbandono in un orfanatrofio ed essere stata
testimone, con profondo sconcerto, delle metamorfosi del proprio Paese, riesce
faticosamente a raggiungere lindipendenza. Il suo viaggio, però, è ben lungi
dallessersi concluso: la forza dei legami familiari, la speranza di ricevere almeno
un piccolo segno di quellamore tante volte invocato e mai ottenuto la trascineranno
ancora verso il padre e i fratelli e persino verso limplacabile matrigna. Perché
anche la nuova, forte ed emancipata Adeline non può ignorare che "le foglie cadute
tornano alle radici", cioè che la vita deve chiudere il suo cerchio,
ricostruendo un equilibrio negato troppo a lungo. Anche se ciò significa ripensare, con
grande coraggio, a tutta la propria esistenza... Racconto autobiografico di rara potenza e
dimpressionante lucidità, Foglie cadute non è soltanto la testimonianza
indimenticabile di una vita eccezionale, ma soprattutto unoccasione unica per
scoprire le mille sfaccettature dellanimo umano e per comprendere, grazie a una voce
straordinariamente coinvolgente, come la Storia spesso si rifletta nelle minime, in
apparenza rilevanti, storie quotidiane. E, dunque, nella storia di ognuno di noi., cioè "quinta figlia minore": fredda, quasi
spietata, la definizione cinese del "rango" che Adeline Yen Mah occupa
allinterno della propria famiglia traccia il suo destino fin dallinfanzia. Nel
1937, a Tianjin, in Cina, essere una wu mei significa anzitutto sottomissione
assoluta alla volontà dei genitori e dei fratelli maggiori e annullamento di qualsiasi
interesse personale. Ma non solo: poiché la madre di Adeline è morta dandola alla luce,
è alla seconda moglie del padre, la bellissima franco-cinese Jeanne, che Adeline deve
rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto
ingiustificato. Così mentre il padre (un uomo daffari così ricco da essersi
guadagnato la fama di riuscire a "tramutare il ferro in oro") e
laffascinante matrigna vivono nel lusso, tra feste e ricevimenti mondani, Adeline
viene esclusa da qualsiasi attività familiare, incessantemente rimproverata e punita,
costretta a subire continue umiliazioni. Nella solitudine del secondo piano della sua casa
di Shanghai, quello destinato agli "inquilini di sconda classe", lunico
conforto della ragazzina sono laffeto della dolcissima zia Baba, le parole del
saggio nonno Ye Ye e lardente desiderio di sfuggire a quella prigione, di andare a
studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà. Ed
è proprio sulle ali di quel desiderio che Adeline, dopo anni di sofferenze e di lotte,
dopo aver conosciuto addirittura labbandono in un orfanatrofio ed essere stata
testimone, con profondo sconcerto, delle metamorfosi del proprio Paese, riesce
faticosamente a raggiungere lindipendenza. Il suo viaggio, però, è ben lungi
dallessersi concluso: la forza dei legami familiari, la speranza di ricevere almeno
un piccolo segno di quellamore tante volte invocato e mai ottenuto la trascineranno
ancora verso il padre e i fratelli e persino verso limplacabile matrigna. Perché
anche la nuova, forte ed emancipata Adeline non può ignorare che "le foglie cadute
tornano alle radici", cioè che la vita deve chiudere il suo cerchio,
ricostruendo un equilibrio negato troppo a lungo. Anche se ciò significa ripensare, con
grande coraggio, a tutta la propria esistenza... Racconto autobiografico di rara potenza e
dimpressionante lucidità, Foglie cadute non è soltanto la testimonianza
indimenticabile di una vita eccezionale, ma soprattutto unoccasione unica per
scoprire le mille sfaccettature dellanimo umano e per comprendere, grazie a una voce
straordinariamente coinvolgente, come la Storia spesso si rifletta nelle minime, in
apparenza rilevanti, storie quotidiane. E, dunque, nella storia di ognuno di noi., cioè "quinta figlia minore": fredda, quasi
spietata, la definizione cinese del "rango" che Adeline Yen Mah occupa
allinterno della propria famiglia traccia il suo destino fin dallinfanzia. Nel
1937, a Tianjin, in Cina, essere una wu mei significa anzitutto sottomissione
assoluta alla volontà dei genitori e dei fratelli maggiori e annullamento di qualsiasi
interesse personale. Ma non solo: poiché la madre di Adeline è morta dandola alla luce,
è alla seconda moglie del padre, la bellissima franco-cinese Jeanne, che Adeline deve
rispetto e obbedienza, ricevendone in cambio un trattamento tanto crudele quanto
ingiustificato. Così mentre il padre (un uomo daffari così ricco da essersi
guadagnato la fama di riuscire a "tramutare il ferro in oro") e
laffascinante matrigna vivono nel lusso, tra feste e ricevimenti mondani, Adeline
viene esclusa da qualsiasi attività familiare, incessantemente rimproverata e punita,
costretta a subire continue umiliazioni. Nella solitudine del secondo piano della sua casa
di Shanghai, quello destinato agli "inquilini di sconda classe", lunico
conforto della ragazzina sono laffeto della dolcissima zia Baba, le parole del
saggio nonno Ye Ye e lardente desiderio di sfuggire a quella prigione, di andare a
studiare in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, là dove soffia il vento della libertà. Ed
è proprio sulle ali di quel desiderio che Adeline, dopo anni di sofferenze e di lotte,
dopo aver conosciuto addirittura labbandono in un orfanatrofio ed essere stata
testimone, con profondo sconcerto, delle metamorfosi del proprio Paese, riesce
faticosamente a raggiungere lindipendenza. Il suo viaggio, però, è ben lungi
dallessersi concluso: la forza dei legami familiari, la speranza di ricevere almeno
un piccolo segno di quellamore tante volte invocato e mai ottenuto la trascineranno
ancora verso il padre e i fratelli e persino verso limplacabile matrigna. Perché
anche la nuova, forte ed emancipata Adeline non può ignorare che "le foglie cadute
tornano alle radici", cioè che la vita deve chiudere il suo cerchio,
ricostruendo un equilibrio negato troppo a lungo. Anche se ciò significa ripensare, con
grande coraggio, a tutta la propria esistenza... Racconto autobiografico di rara potenza e
dimpressionante lucidità, Foglie cadute non è soltanto la testimonianza
indimenticabile di una vita eccezionale, ma soprattutto unoccasione unica per
scoprire le mille sfaccettature dellanimo umano e per comprendere, grazie a una voce
straordinariamente coinvolgente, come la Storia spesso si rifletta nelle minime, in
apparenza rilevanti, storie quotidiane. E, dunque, nella storia di ognuno di noi.
Adeline Yen Mah, nata a Tianjin nel 1937, si è
laureata in medicina a Londra. Vive tra Huntington Beach, in California, Londra e Hong
Kong. Foglie cadute è la sua prima opera letteraria, salutata da un enorme
successo in tutto il mondo.